Demolizioni Valletta del Silenzio, il geometra Valle chiede tempo per salvare gli animali e accusa «il palazzo»
Sabato 13 Aprile 2013 alle 12:29 | 0 commenti
«Tra cinque giorni, ovvero giovedì verrà l'impresa delegata dal comune per tirare giù le strutture sottoposte a ordinanza di demolizione. C'è il rischio di dovere mandare al macello una mezza dozzina di cavalli che lì sono ospitati. Se il comune potesse pazientare un mese io avrei il tempo di trasferire bestie e attrezzature da un'altra parte, dando una boccata d'aria alla nostra attività ».
A parlare è il geometra Carlo Valle (in foto) che stamani ha effettuato una ricognizione nell'agriturismo di famiglia che si trova all'inizio della riviera Berica nei pressi della valletta del silenzio. L'imprenditore è «stanco e sfiduciato» non ha intenzione di opporsi alle decisioni della magistratura amministrativa che dopo un contenzioso di anni molto noto in città , ha giudicato abusivi due manufatti interni alla proprietà . «Ma la delusione rimane perché noi abbiamo cominciato le opere con le autorizzazioni comunali in ordine. Poi la provincia di Vicenza, durante la presidenza di Manuela Dal Lago» è intervenuta sostituendosi al comune, con una procedura prevista dalla legge peraltro «avviando un iter che alla fine ha portato a considerare illegittima, anche per ragioni di ordine paesaggistico, la presenza di un edificio adibito a stalla, ricovero attrezzi e deposito vini e d'una barchessa vicina alla mensa dell'agriturismo di famiglia». Una barchessa la cui area soggiacente è divenuta di proprietà municipale proprio per effetto del vecchio contenzioso con gli enti pubblici.
Ad ogni buon conto Valle dice di non volere mettere in discussione l'esito della vicenda ma chiede solo «una trentina di giorni». Il motivo? «Non solo avere un po' di tempo per spostare animali e attrezzature in uno stabile che stiamo per riadattare», ma anche per avere la possibilità di chiedere al comune «di essere noi a eseguire le demolizioni. Il che ci permetterebbe di riutilizzare il materiale di riulta che è di pregio e che è stato pagato caro». Di più, argomenta ancora Valle, noto in città anche per essere stato invischiato in diverse grane giudiziarie: «Gli animali e i mezzi sono parte intrinseca della attività di famiglia se non avremo dove ricoverarli la stessa attività rischia grosso».
Ma quali sarebbero i motivi di questa estrema risolutezza da parte del comune? Il geomerta è convinto che l'amministarzione capitanata dal sindaco democratico Achille Variati voglia portare a casa la demolizione sprint, «che affidata a terzi costa di più rispetto a quella fatta con i nostri mezzi», per una mera finalità elettorale. E soprattutto per le «fortissime pressioni che una famiglia influente come i Valmarana» confinanti dei Valle, che da anni non gradirebbero l'effetto visivo di alcuni stabili realizzati dagli stessi Valle, «sta facendo nei confronti del primo cittadino». Poi il geometra lancia un'altra bordata: «Ci sono altri edifici soggetti a obbligo di demolizione che stanno ancora in piedi. Basti vedere quanto accaduto allo stabile a Santa Lucia che fa riferimento all'immobilare di Fabio Amadu». Come mai, si chiede l'imprenditore, quel manufatto sta ancora lì? Una circostanza che secondo Valle sarebbe da ricondurre ad alcuni passaggi relativi alla redazione dei recenti strumenti urbanistici del comune in ragione dei quali quell'area de facto sarebbe stata «sanata».
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