Processo Aim, il più dimenticato di Vicenza. Bordin su Vianello, ma fanno notizia foto e fotocopie
Giovedi 3 Ottobre 2013 alle 13:49 | 0 commenti
Sono direttore dei media del network VicenzaPiù e so in prima persona cosa significhi essere interessati da indagini e dai relativi procedimenti. Quindi scrivo queste note anche per, doppia, esperienza diretta. Che la giustizia italiana zoppichi o sia messa in condizioni di zoppicare è fuori di discussione, che si guardi il fenomeno da qualunque, anche opposta, angolazione.Â
Sono all'ordine del giorno in tutt'Italia rinvii, prescrizioni, contestazioni delle decisioni residuali prese anche dopo "casuali" modifiche delle leggi, buone quando coprono vecchi reati, cattive quando si applicano alle loro conseguenea, magari solo amministrative. Silvio Berlusconi è l'icona di questa situazione ma tanti, troppi ne beneficiano ancora, a destra e a sinistra, politici, amministratori, imprenditori, esponenti delle Istituzioni ...Â
A Vicenza anche oggi c'è udienza sul caso Aim, che riempì le pagine dei media locali nella fase delle indagini, utilizzate anche e non poco a fini elettorali nel 2003, ma che oggi le vede vuote per il momento più oggettivo e, per i lettori cittadini, più interessante perchè è nel processo che andrebbero cercate e trovate le verità .
Quelle verità che appiaono non facili, comunque, da definire per il collegio giudicante se anche un teste importante, come Sandro Bordin, ex membro "pesante" del Cda di Aim, oggi a volte non ricordava le vicende delle oltre 5.000 tonnellate di rifiuti stoccati a Marghera o ricordava di non essere stato presente alle riunioni del Cda di cui faceva parte, rinviando, però, spesso a "decisioni prese da Rossi e Vianello", il cui nome ha fatto con precisione più volte come dirigente sempre informato e coinvolto.
Detto che il troncone legale riguarda gli "imputati" mentre tanti aspetti tuttora attuali, etici e gestionali, sarebbero da esaminare e con decisione in altre sedi, probabilmente finirà in prescrizione tutta questa storia, con quella annessa dei rifiuti tossici illecitamente trattati a Marghera, anche se in parte già sanzionati nel 2005 con sentenza a Venezia patteggiata da Ecoveneta e da tempo definitiva. Rimarranno i danni, certi quelli ambientali ed economici subiti dalla "comunità ", immaginabili quelli anche "psicologici", oltre che professionali, di chi, lo proclama Giglioli, l'unico che ha sempre accettato un confronto totale con chi scrive, sarebbe stato coinvolto anche per coprire responsabilità di chi ancora oggi opera ai vertici dell'azienda di Contrà Pedemuro S. Biagio, quel dg Dario Vianello, che, ammicca il consulente, addirittura avrebbe appreso della sentenza veneziana, di indubbia valenza per il gruppo che dirigeva e dirige, solo recentemente e dai media.
Oggi, mentre scriviamo, è assente, dei tre accusati, l'ex presidente di Aim, Giuseppe Rossi, rappresentato dal suo legale e che con la sua azienda ha appena vinto un appalto con la municipalizzata che con la sua attività precedente, questo il succo dell'accusa, avrebbe danneggiato all'epoca dell'affaire Ecoveneta/Maltauro - Aimeco poi Aim Bonifiche - Servizi costieri.
Sul banco degli accusati sono, invece, personalmente presenti Gianni Giglioli, il consulente di Aim che rinviato a giudizio rinunciò di sua volontà all'incarico assessorile che lo vedeva come referente delle controllate e partecipate del comune di Vicenza, e proprio Carlo Valle, il titolare di quella Servizi Costieri, che sarebbe stata avvantaggiata nella sua cessione all'accoppiata Maltauro - Aim per il tramite delle loro controllate da Rossi e Giglioli, e tornato alle cronache recentemente per l'abbattimento di una struttura in Valletta del Silenzio.
Se anche gli altri media ci aiutassero nel raccontare il processo e a far luce, meglio di noi, anche sulle dichiarazioni odierne dello spesso smemorato Bordi, potremmo non limitarci a una chiosa elentare su quanto ascoltato finora: Giglioli ha perso assessorato e clienti, i soldi incassati da Valle per cedere le quote del sito non gli sono bastati per ... pagare un buon avvocato per evitare l'abbattimento, Rossi lavora con Aim e Vianello rimane e si rafforza come dg.Â
Amen.Â
P.s. 1  Chi scrive ha scattato, in maniera palese e per uso eventuale da archivio ma prese le opportune precauzioni di "copertura" dei volti di chiunque identificabile, una foto con l'iPad e due immagini con cellulare all'aula e a un imputato, per ciò autorizzato dallo stesso, ma non dal tribunale a cui in passato era stata chiesta un'autorizzazione a riprendere immagini per lo stesso processo, negata.  Ovviamente notato chi scrive è stato, correttamente, richiamato dal presidente con rinvio della verbalizzazione all'Odg del Veneto di quanto sopra dopo aver chiesta e subito ottenuta la rimozione delle immagini non consentite e "incriminate" sotto l'attento controllo del luogotenente Aguggiaro. Il deus ex machina delle indagini Aim, mentre operava il suo controllo e l'identificazione del sottoscritto, rilevava a chi scrive, con un simpatico sorriso e quasi a giustificazione di un atto giornalisticamente criticabile ma legalmente dovuto, che in passato il presidente era rimasto "non positivamente" colpito dalla pubblicazione su VicenzaPiù di un disegno dell'aula fatto dall'imputato Gianni Giglioli, che in quel suo schizzo a noi consegnato aveva rappresentato la sua visione dell'ambiente e dei suoi "attori".
P.s. 2 Prima di chiudere questa nota, che supponevamo breve, l'avvocato Roetta, per conto del suo assistito Giuseppe Rossi, chiedeva di fare una fotocopia di un documento necessario al dibattimento (un articolo del GdV, per somma ironia riguardo alle nostre premesse di grande rumore mediatico in passato prima dei silenzi attuali).
Alla constatazione della mancanza di carta per farla, qualcuno, tra i presenti nella zona riservata a Corte, legali, testi e imputati, a voce alta suggeriva di utlizzare l'iPad di chi scrive per farne una foto ... Ovviamente il presidente bocciava la simpatica proposta.Â
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