Quotidiano | Categorie: Politica

Case chiuse, la Lega: anche in Veneto referendum sul modello lombardo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 3 Dicembre 2013 alle 15:06 | 0 commenti

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Lega Nord Veneto - Il Consiglio regionale della Lombardia, su iniziativa della Lega Nord e col sostegno degli ex Pdl, è pronto ad approvare la proposta di referendum abrogativo della Legge Merlin, che nel 1958 portò alla chiusura delle case di tolleranza. Secondo l'articolo 75 della Costituzione basta la richiesta formale di cinque Regioni per evitare la raccolta firme.

L'eurodeputato veneto e capodelegazione della Lega Nord al Parlamento europeo Lorenzo Fontana applaude Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio al Pirellone e rilancia: "Anche il Veneto è pronto, molti nostri Comuni grazie alla Lega in questi mesi si sono adoperati formalmente per indire consultazioni popolari sulla legalizzazione della prostituzione, così da regolamentare il fenomeno, toglierlo dalle strade e renderlo più sicuro per meretrici e clienti con controlli igienici e sanitari. I modelli sono la Germania e la Svizzera. Su un tema così importante è giusto che gli italiani possano esprimersi al riguardo".

Fontana, cattolico praticante, tranquillizza anche parroci e religiosi che storcono il naso quando si tratta l'argomento: "Le case di tolleranza c'erano anche nello Stato Pontificio, dove gli stessi Papi capivano che non potendo debellare il fenomeno - perché insito nel peccato originale - era meglio regolarizzarlo, coerentemente ai dettami della dottrina cattolica e al principio di impedire un male peggiore e non di accettarne uno minore".

Sulla stessa linea il consigliere regionale veneto Nicola Finco: “Moltissimi sindaci in questi ultimi mesi hanno portato avanti la raccolta firme per un referendum abrogativo della Legge Merlin. Purtroppo non ce l’hanno fatta per pochissimo. Ma un’altra strada c’è e noi intendiamo percorrerla. Mi impegnerò personalmente, una volta giunta formalmente al Consiglio Veneto la proposta della Lombardia, a farla votare celermente dall’aula. Si tratta di una scelta di civiltà, di sanità pubblica, di regolarizzazione fiscale, come avviene in molti Paesi europei tra cui la Germania”.


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