Quotidiano | Categorie: Politica

Milioni pagati a Goldin per abbellire Vicenza e 1,16 euro a mq chiesti per mercatini qualunque

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 27 Dicembre 2013 alle 22:30 | 0 commenti

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Vi immaginate che tipo di misero organizzatore di mostre sarebbe arrivato a Vicenza se Cariverona non avesse pagato un cifra plurimilionaria per attrarre le brame artistiche ed economiche di Marco Goldin che ora è al suo terzo evento messo in rampa di lancio in Basilica Palladiana per se stesso e per la città? E questo nonostante Achille Variati al debutto in Basilica per Raffaello verso Picasso con oltre 4,5 milioni di generosa, e discussa, "sponsorizzazione" della fondazione bancaria in un'intervista concessaci ci tenesse a prendere le distanze dal protagonismo interessato, ma interessante, dell'organizzatore trevigiano, ora idolatrato da lui e dal suo "eletto" vice sindaco Bulgarini, mai eletto dal popolo.

La qualità costa. Qui non discutiamo se troppo o poco visto che la prima ipotesi è stata a lungo da noi sostenuta senza che Linea d'Ombra, la società di Goldin, provasse a smentirci con numeri certi e trasparenti, ma per valorizzare adeguatamente il gioiello del centro storico di Vicenza è giusto e necessario pagare.

E allora perchè un metro quadro di suolo comunale in centro viene fatto pagare solo un euro e 16 centesimi al giorno a chi lo occupa per fiere e manifestazioni? Se dieci mq per una settimana costano, quindi, al titolare di uno qualunque dei chioschi dei mercatini in centro poco più di 80 euro, che tipo di merce ci si aspetta in quegli spazi accessibili a chiunque possa pagarli con piccoli incassi quotidiani?

Cineserie, bigiotteria e magari anche dolciumi di bassa qualità e di scarsa attrazione per chi Variati e Bulgarini vorrebbero, a parole, far arrivare in centro per animarlo e per alimentare gli affari dei negozi storici e di livello degno delle bellezze palladiane e del turismo anche d'elite e danaroso di cui ha bisogno la città per riqualificarsi e ripartire.

Negozi e vetrine, infatti, scompaiono per lasciare spazio solo a catene low cost che non sono funzionali, come potrebbero e dovrebbero, ai residenti che "strusciano" in centro, senza dover essere loro stessi danarosi, e ai turisti top dopo il loro robusto shopping nei negozi "in" ma fanno addirittura loro da negozi top circondati come sono da cianfrusaglie attratte dai metri quadri a 1,16 euro al giorno.

Insomma questa amministrazione ancora una volta non sa scegliere quale Vicenza vuole in centro, oltre a quella cementifera delle periferie.

A parole si celebra a suon di milioni una downtown made in Goldin, nei fatti quotidiani piazza dei Signori e Corso Palladio vengono svendute e rischiano sempre di più di essere solo un qualunque mercatino da lungomare adriatico low cost e low quality. 

Leggi tutti gli articoli su: Marco Goldin, Raffaello verso Picasso, mercatini

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