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Caos nel M5S, Zaltron: "se uno non ama linea M5S, quella è la porta"

Di Martina Lucchin Giovedi 27 Febbraio 2014 alle 15:30 | 0 commenti

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Nel 2013 è stata la volta di Marino Mastrangelo e di Adele Gambaro, ieri di Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana. La pratica di espulsione dei parlamentari 5Stelle “dissidenti”, tramite il voto dell’assemblea congiunta di deputati e senatori e la ratifica della rete, continua a mietere vittime.

Peccato che lo psicodramma interno al M5S, andato in scena ieri tra urla e pianti di chi contestava l’epurazione e chi la sosteneva, potrebbe avere uno strascico non indifferente. Sei deputati infatti minacciano la fuoriuscita dal Movimento, mentre cinque senatori stanno riflettendo sulle possibili dimissioni, ma l'elenco forse potrebbe anche essere più lungo.

Non pare quindi sbagliato parlare di una possibile scissione in vista nel M5S. Non ha nessun problema a parlare di scissioni Liliana Zaltron, capogruppo del M5S nel consiglio comunale di Vicenza, che decisa afferma: “se uno non si ritrova con la linea del M5S, quella è la porta”. “Ho votato a favore dell’espulsione, ritengo che fosse un’azione necessaria, anche perché comunque le persone erano già state sfiduciate dai meet up locali, avevano creato un loro gruppo, (con comunicati stampa loro) e questa non è l’idea del M5S, alla cui base c’è la condivisione. Queste cose disturbano solo, e anche parecchio”, continua Liliana Zaltron. 

La consigliera non ha nessun dubbio nemmeno sul fuggi fuggi di parlamentari pentastellati che in queste ore stanno lasciando il movimento o consegnando le loro dimissioni: “fin dall’inizio probabilmente non dovevano far parte del M5S, ora si sono solo resi conto che non era quello che volevano portare avanti ed è meglio se decidono di andarsene”. 

Sulla stesso piano dei parlamentari Luigi Di Maio e Alessandro DI Battista, che definiscono i colleghi che stanno lasciando il movimento come “zavorre”, la grillina vicentina sposa in pieno la linea tenuta da Beppe Grillo all’incontro in streaming con l’allora premier incaricato Matteo Renzi, alla base delle contestazioni dei senatori espulsi. “È stato determinato, è andato all’incontro nonostante fosse contrario, seguendo l’indicazione del blog, ma ha ribadito che noi non stiamo con chi ha portato il paese a queste condizioni. Anche perché, diciamocelo chiaramente, ha un nome e viso diverso ma è nato e cresciuto all’interno di questa politica, quindi, non ci aspettiamo niente di nuovo”.

Intanto i lanci delle agenzie di stampa continuano ad allungare la lista dei grillini "pentiti", decisi a lasciare l Movimento. Un caos interno al Movimento, alla stregua delle migliori bagarre tra minoranze e maggioranze dei tanto osteggiati partiti politici. 

Leggi tutti gli articoli su: Beppe Grillo, Espulsioni, M5S, Liliana Zaltron

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