Caldogno, rumors di screzi tra Ciambetti e Toniolo: mentre in regione i project tremano
Giovedi 28 Marzo 2013 alle 12:59 | 0 commenti
«L'alt ai project financing di Baita nel Veneto blocca dieci miliardi». È questo il titolo suggestivo che Il Mattino di Padova ha scelto per una lunga analisi pubblicata oggi a pagina 10 e firmata da Alessandra Carini. Lo scenario tracciato prende in considerazione diverse opere anche vientine tra cui la Spv.
«I guai giudiziari rischiano di paralizzare la giunta regionale e mentre lo stato non ha più soldi per investire» si rimane in attesa «di realizzare Pedemontana e Valdastico Nord». L'analisi del Mattino in realtà non si sbilancia molto sulla formula del cosiddetto project financing, ma oltre a rendere evidenti una serie di soffrenze non solo per le inchieste e per la crisi, il servizio disvela per l'ennesima volta il momento cruciale per l'esecutivo capitanato dal leghista Luca Zaia, che tra mille polemiche ha chiuso il bilancio di previsione.
Ed è in queste pieghe che a Venezia, così dicono i boatos di palazzo ancora da confermare, si sarebbe consumato un confronto nemmeno tanto educato tra l'assessore al bilancio Roberto Ciambetti e il presidente della commissione finanze Costantino Toniolio. Il primo è leghista, il secondo del Pdl: ma tutti e due sono vicentini doc. Motivo dello scambio di parole e sguardi al laser sarebbero i fondi per l'alluvione del 2010. Toniolo, che è anche consigliere comunale a Caldogno, ne avrebbe chiesti altri per il suo comune dopo che la sua maggioranza era stata duramente criticata dalle opposizioni locali per come aveva speso il pacchetto precedente, giacché si sarebbero privilegiate alcune opere pubbliche che poco avrebbero avuto a che fare con l'emergenza 2010, lasciando a secco di conseguenza alcuni cittadini (accusa rispedita al mittente dalla giunta locale). E ai desiderata di Toniolo Ciambetti avrebbe risposto picche. Di qui la tensione più o meno sopita.
Frattanto però la questione dei bacini anti piena di Caldogno, opera che riguarda direttamente anche Vicenza, rimane una spina nella carne vica della politica locale. Alcuni proprietari hanno già annunciato ricorsi contro gli espropri. Il che potrebbe allungare i tempi di un'opera giudicata dai sindaci dell'hinterland essenziale e dai residenti e da un pezzo della politica quantomeno superflua. Sull'argomento, anche se da un versante diverso, si innesta quindi anche la dura presa di posizione sull'utilizzo dei fondi innescata dall'eurodeputato del gruppo misto Andrea Zanoni.
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