Boschi contro Rodotà
Venerdi 4 Aprile 2014 alle 16:50 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella - Maria Elena Boschi, ministro per le riforme, pur dichiarando legittime (bontà sua) le perplessità di Stefano Rodotà e di altri costituzionalisti sulle riforme presentate da Matteo Renzi, afferma: "Io temo che in questi trent'anni le continue prese di posizione dei Professori abbiano bloccato un processo di riforma oggi non più rinviabile per il Paese".
Stupefacente! La solita, spocchiosa, arroganza che caratterizza i membri dell'attuale governo.
Proviamo a pensare alle affermazioni della giovane Boschi. I partiti che oggi sono in parlamento e al governo si sono trasformati, nel tempo, in comitati di affari che hanno occupato le istituzioni. Alcuni sono stati fondati proprio per questo. Quasi tutti i governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni hanno fatto di tutto per salvaguardare le proprie poltrone e salvare i propri “cari†leader (o presunti tali) da vari processi. Leggi ad personam, cancellazione del falso in bilancio, diminuzione dei tempi di prescrizione. E poi, leggi che hanno reso il lavoro sempre più precario, che hanno introdotto norme per limitare i diritti dei lavoratori, che hanno penalizzato i pensionati e impedito a chi aveva maturato i diritti per andare in pensione di andarci. Partiti che hanno approvato “allegramente†leggi dichiarate incostituzionali come il “porcellum†e che ora insistono con leggi elettorali altrettanto, se non di più, incostituzionali e poco democratiche, che hanno imposto indulti vari e introdotto come normale la facilità (per i più ricchi e potenti) di usufruire di scappatoie legali di ogni tipo. Partiti che, in questi giorni, hanno deciso di depenalizzare, di fatto, il voto di scambio. Leggi poco che hanno devastato la nostra democrazia e che sono state quasi sempre approvate con il voto o la benevolenza del partito, il PD, del quale fa parte il ministro Boschi.
E adesso Maria Elena Boschi ci fa sapere che il disastro nel quale “lorsignori†ci costringono a vivere è colpa di “professori†che si sono opposti al processo di riforma. Ma quale riforma? Quella che permetterebbe di incarcerare i colpevoli del malaffare, dell'evasione e della corruzione che stanno divorando il nostro paese? No, per carità , malaffare, evasione e corruzione non possono essere colpiti più di tanto, ne andrebbe della stabilità e della “governabilità â€. No. La riforma è quella costituzionale, quel coacervo di confuse modifiche che cancellerebbero parti importanti della Costituzione e renderebbero, di fatto, inapplicabile la prima parte della Costituzione stessa. La riforma per ottenere la quale Renzi, Boschi e soci ritengono fondamentale operare come un “rullo compresso†e fare più in fretta possibile. Ben spalleggiati (se non istigati) su questo dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
La ministra Boschi, contando sull'appoggio acritico della grande informazione nazionale e sull'apparenza (il “bell'aspettoâ€) piuttosto che sulla sostanza, prima si sparare dichiarazioni a vanvera dovrebbe conoscere, studiare e approfondire le regole democratiche che il governo del quale fa parte vuole stravolgere.
La democrazia non è un lusso, è un diritto fondamentale per consentire la rinascita equilibrata del nostro paese. Non è cancellando il senato e rendendolo un insieme di personaggi nominati da qualcuno che detiene fette di potere, né dando premi di maggioranza enormi ai partiti più “grandiâ€, né escludendo milioni di elettori dalla rappresentanza parlamentare (come prevede la nuova legge elettorale targata Renzi-Berlusconi-Verdini con soglie del 12% per le coalizioni e del 8% per i partiti che si presentano autonomamente alle elezioni) che si favoriscono sviluppo e benessere del paese e dei cittadini. Così si rafforza unicamente quell'oligarchia della quale Maria Elena Boschi fa parte.
La ministra Boschi se ne renda conto, il disastro italiano lo hanno provocato politicanti mediocri ed ex-partiti come quello di cui fa parte. Il PD quando ha governato o quando ha fatto un'opposizione sempre troppo accondiscendente verso chi doveva essere l'avversario politico, e cioè Berlusconi, è stato protagonista dello sfascio del paese. Oggi Berlusconi, pur condannato per un reato contro lo Stato, continua a dettare la “sua agendaâ€. Si trova “in grande sintonia†con Matteo Renzi col quale scrive accordi sulle riforme istituzionali e la legge elettorale e viene ricevuto da Giorgio Napolitano per discutere del proprio futuro personale (forse) e (certamente) del “processo di riforma†costituzionale. Il futuro del paese è nelle mani di questa gente. Forse è proprio per questo che i “professori†e alcune organizzazioni politiche, oggi non rappresentate in parlamento, sono molto preoccupati della tenuta democratica del paese e sollevano dubbi e perplessità sulle riforme proposte dal governo del quale Maria Elena Boschi è ministro.
Un “processo di riforma non più rinviabile per il paese†sarebbe quello di avere un governo fatto da politici capaci, onesti e integerrimi. In una parola statisti. Una specie, oggi, molto rara dal momento che le istituzioni sono occupate da personaggi mediocri, arroganti e ignoranti (perché ignorano costituzione, leggi e situazione del paese) che rispondono solo al loro “capo†che tiene i fili del loro personale futuro.
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