Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Bingo borgo Berga

Di Marco Milioni Venerdi 13 Settembre 2013 alle 20:22 | 0 commenti

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Poi uno capisce perché ce l'hanno coi giornalisti e la carta stampata. Il giorno 9 settembre l'Osservatorio Out invia alle redazioni vicentine un lungo comunicato nel quale punta l'indice contro il piano Cotorossi e critica il comune per avere invitato a Vicenza le due archistar, Gonçalo Byrne e Joao Nunes, giudicate esteticamente responsabili della colata di cemento che affligge oggi la zona di Borgo Berga.

Tra i j'accuse più significativi c'è quello relativo agli abusi edilizi per i quali si richiede addirittura l'intervento delle autorità: «Uno degli ultimi atti in questa direzione è costituito dall'esposto presentato congiuntamente dall'associazione Legambiente... e dal Comitato contro gli abusi edilizi di Vicenza il 17 luglio 2013 al Corpo Forestale dello Stato per denunciare la violazione del Testo Unico sulle opere idrauliche in quanto alcuni edifici costruiti a Borgo Berga, tra cui il nuovo tribunale, non rispettano le distanze dai fiumi Retrone e Bacchiglione così come richiesto dalla norma statale».

Il giorno appresso Il Giornale d'Acquiescenza pubblica a pagina 14 un francobollo di pochi centimetri quadri sovrastato da una notizia enorme titolata così: «Altolà ai passeggini in Basilica». Sti' cazzi verrebbe da dire. Soprattutto perché delle magagne penali non si fa menzione. Epperò il cappiolavoro del quotidiano diretto da Ario Temerario Gervasutti arriva ieri sul GdV a pagina 22. In un'intervista all'archistar Joao Nunes, un'intervista di quelle che spaccano, Nicoletta Martelletto, la penna che batte dove la lingua vuole, si avventura in domande scomode del tipo: «Parliamo di quello che state facendo in questi giorni?... Ogni architetto pensa di dover fare qualcosa di immortale». Che poi domanda non è.

Da notare, guardare per credere, che lo spazio dedicato alle critiche è grande come una scatola di fiammiferi e raggiunge a mala pena la dimensione di una delle foto dell'articolo di ieri; il quale  invece supera, seppur di poco, la pezzatura del lenzuolo di Giuliano Ferrara. E appresso quasi sul finire la Martelletto martella duro Nunes con un domandone che nemmeno Gigi Marzullo e Bruno Vespa insieme riuscirebbero a forgiare: «Sarà il tempo a giudicare dell'intervento al Cotorossi?». Avesse detto “sarà il tempo o la Cassazione a giudicare il Cotorossi?” oppure “il Cotorossi è un sogno o il Cotorossi aiuta a vivere meglio” chissà Temerario Gervasutti l'avrebbe giulioantonaccizzata perché troppo martelletta, ma la Martelletto ha preferito la mazzuola alla mazza. E così la vicenda da vicenda si trasforma in scilinguagnolo: Bingo Bongo Berga. Ad ogni modo, contenta lei...

Ora comunque Vicenza è tranquilla più che mai. Ingoiata a distanza l'agibilità politica dell'ex premier Silvio Berlusconi, il proprietario del suolo marcio trasformato in palazzo di giustizia (se Berlusconi fosse processato lì lo assolverebbero sempre?) e poi in incanto da Nunes & friends ora i vicentini potranno gioire. Ed elevare al rango di sommo nume la base di Mazinga e annessi scatolame geometrile per l'ultimo passaggio sulla terra prima dell'ascensione. Se ciò avverrà il direttore cambierà finalmente nome, da Temerario a Sudario e così il miracolo sarà compiuto del tutto. Da borgo Berga a borgo dio.

Ah, ultima cosa. Il GdV è di proprietà di Confindustria Vicenza nella quale spicca per potere la Maltauro. Una delle due spa impegnate nei lavori del nuovo tribunale. L'osservatorio Out invece non dispone di quote azionarie della società editrice del Gdv. Ma comunque la cosa non c'entra con la disparità di trattamento riservata alle critiche mosse al progetto. Vero?


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