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Berrettoni: «Sarebbe delittuoso smembrare questo gruppo»

Di Marco Polo Venerdi 21 Febbraio 2014 alle 22:58 | 0 commenti

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Emanuele Berrettoni si presenta in sala stampa perché da capitano sente il dovere di smentire le parole del presidente-allenatore della Virtusvecomp che ha tirato in causa alcuni giocatori del Bassano che, a suo dire «ci hanno chiesto scusa per le parole proferite contro di noi da Mario Petrone». L’intervista vira poi su temi molto interessanti. Il numero 10 vota Glerean ed esalta Petrone  nonostante sia stato allenato anche da Allegri, Cosmi e Mandorlini e lancia un monito: «Tanti miei compagni sono solo ad un 30% del loro potenziale, se potessero rimanere a giocare insieme…». Fresco attacca Petrone. E noi rispondiamo. clicca qui 

«Incontro la stampa per dire forte e chiaro che né io né alcun mio compagno ha chiesto scusa a qualcuno della Virtusvecomp – attacca Berrettoni – perché non c’è proprio un bel niente da chiedere scusa. Chi ha visto la partita all’andata e c’era al Mercante al ritorno si è fatto un’idea di quanto accaduto, non  è nostra intenzione polemizzare. Non parlo per difendere l’onore del nostro allenatore, non ne ha assolutamente bisogno». Fine delle trasmissioni. Il capitano non ha nulla da aggiungere. E allora, per fortuna, si torna a parlare di calcio.

 

Occhio al Bellaria. Di partite stregate ne è piena la storia del calcio. Anche il Soccer Team ha i suoi scheletri nell’armadio. Dall’incontro casalingo con il Prato fino alla trasferta di Casale. Due partite = due promozioni andate contro squadre ampiamente abbordabili. Berrettoni le ha vissute entrambe sulla propria pelle non si fa spaventare, ci mancherebbe altro, ma dice: «Quella di domenica è una delle peggiori partite che ci potessero capitare. Il Bellaria è una squadra giovane, che non ha niente da perdere e che intende mettersi in mostra anche se difficilmente salverà la pelle. Il 5 a 0 che hanno preso a Monza? Fa poco testo perché in casa offrono prestazioni migliori e perché il Monza è una squadra che ha risolto tanti problemi con il rientro di Gasbarroni e l’acquisto di Allegretti, probabilmente è la più forte del lotto». Il Bassano è ad un passo dalla promozione diretta ma questo sembra essere lo snodo decisivo che porta alla promozione finale: «È bello vivere quotidianamente l’entusiasmo di questo gruppo giovane. Essere il loro punto di riferimento e guidarli verso degli obiettivi è gratificante. Teniamo presente che noi siamo primi in classifica ma che tanti ragazzi sono al primo vero anno protagonisti. Nessuno poteva immaginare che a questo punto del campionato avessimo sei punti di vantaggio sulla seconda, nove sulla terza e avessimo un piede e mezzo nella serie C unica».

 

Il capitano e il possibile ciclo. Berrettoni poi allarga il discorso sulla forza dei suoi giovani compagni di squadra: «La maggior parte di questi ragazzi sta sfruttando il 30% delle loro potenzialità. Capisco che dall’esterno possa esserci sorpresa nel vedere certe prestazioni da parte di alcuni singoli ma io vedendoli tutti i giorni in allenamento non posso stupirmi. Penso a Furlan che è il primo anno che dà continuità al suo rendimento, ha ampi margini di miglioramento, credo possa ambire a giocare in serie A. Ma anche Maistrello non ha fatto vedere niente rispetto a quello che potrà fare, così come Stevanin, Proietti, Iocolano o chi gioca meno come Guccione e Cortesi. Faccio alcuni nomi per rendere l’idea, non è detto che tutti ce la faranno ci sono mille variabili come incontrare le persone giuste, trovare l’ambiente ideale, ecc. Una cosa è certa però, se avessero la possibilità di continuare a giocare insieme qui a Bassano le possibilità per ciascuno di loro crescerebbero a dismisura. Sarebbe un delitto smembrare un gruppo così unito e con tutti questi margini di miglioramento. Non possiamo far alto che vivere alla giornata, facendo il massimo per convincere la famiglia Rosso».

 

Allenatore. Emanuele Berrettoni è arrivato a Bassano nel gennaio del 2006, con la squadra nelle ultime posizioni della C2. Già allora il suo ingaggio fece scalpore per le maglie gloriose indossate in precedenza (anche un curriculum niente male: un campionato Primavera con la Lazio, una Supercoppa Italiana con la Lazio di Cragnotti, una coppa Intertoto da protagonista con il Perugia, una coppa Italia di serie C con il Bassano). Fu la priorità che Glerean sottopose a Renzo Rosso per accettare di guidare la squadra. Beh il primo allenatore che al numero 10 giallorosso viene in mente di nominare, a specifica domanda su qual è stato l’allenatore più importante, è proprio Ezio Glerean. Non è una dichiarazione nuovissima ma fa un certo effetto sentirlo dire a distanza di tempo soprattutto se accostato ad altri tecnici avuti in precedenza e successivamente. Tra gli altri ricorda Allegri («L’ho avuto alla Spal e poi l’ho seguito a Grosseto, si vedeva che avrebbe fatto strada»), Serse Cosmi, Stefano Colantuono, Andrea Mandorlini. Infine una battuta sull’attuale tecnico, Mario Petrone: «Se siamo dove siamo gran merito è di Petrone, non smetterò mai di dirlo. Di Mario dico che è uno dei più bravi a leggere le partite e questo fa la differenza. Ne ho visti pochi allenatori con questa qualità fondamentale così sviluppata. Lui è maniacale nel preparare gli incontri, per i ragazzi è tutto più semplice perché entrano in campo sapendo esattamente cosa devono fare».

Fresco attacca Petrone. E noi rispondiamo. clicca qui 

Foto Roberto Bosca 


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