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Berrettoni carica: «Se il patròn vorrà, qui splendido progetto»

Di Marco Polo Lunedi 10 Febbraio 2014 alle 19:13 | 0 commenti

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Il Bassano si gode la sua rivincita e la condisce di numeri impressionanti. Innanzitutto il +12 sul nono posto occupato dal Rimini e il +13 sul decimo posto occupato da Mantova e Forlì sono un’assicurazione sulla vita (promozione) che se non è blindata poco ci manca. In secondo luogo il +4 maturato sul Santarcangelo secondo e il +7 sul Real Vicenza terzo (oltre al +9 sulle rientranti Spal e Alessandria) garantiscono che il primato e con esso una bella dose d’entusiasmo possano essere mantenuto ancora per diverso tempo.

Contro il Mantova il protagonista non è individuabile nei singoli bensì nel gruppo e nella sua forza. Però diventa impossibile non parlare della prestazione abominevole di Emanuele Berrettoni. Spicca su tutti la palla accarezzata, spostata con matematica precisione, per mandare fuori tempo il pressing mantovano e poi fatta pervenire sulla corsa di Furlan, autore dell’assist del 2 a 1. Magnifico. Il peso specifico di Berrettoni si vede in queste cose, nella capacità di mettere i compagni nelle condizioni ideali a far fruttare le loro importanti qualità. Vale per Furlan, che nell’uno contro uno è deflagrante (per usare un aggettivo caro al direttore mantovano Sensibile), così come per Iocolano, meno atomico ma forse ancor più tecnico, a Maistrello, centravanti purissimo, concentrato di tutte le doti che dovrebbe avere una punta tanto da riuscire a segnare in tutti i modi possibili. Berrettoni, Berrettoni, Berrettoni. Per quanti hanno seguito per anni, in casa e fuori, le vicende del Soccer Team e hanno palpitato per l’armata di Glerean e dell’atmosfera che aveva creato, fa proprio piacere che il simbolo più brillante della storia giallorossa sia lo stesso giocatore. Emanuele potrebbe prendersi quest’anno una rivincita che dovrà condividere con gli attuali eroi ma anche con quelli assieme ai quali ha versato lacrime amare dopo la finale playoff con il Portogruaro (oggi addirittura fallito come il Giulianova, il Figline Valdarno, la Fidel Andria che soffiò alla formazione di Bassano del Grappa il ripescaggio). Da qui alla fine mancano 11 partite, ben 33 punti in palio, è ancora lunga. Vedremo se la rosa corta a disposizione di Petrone riuscirà fino in fondo ad andare oltre ad infortuni, imprevisti, squalifiche assortite (a proposito con Maistrello squalificato il tecnico si ritrova con il solo Stefano Bizzotto come attaccante di riserva per affrontare la Virtus Vecomp). Quanto visto con il Mantova lascia più che sereni ed in ogni caso l’impresa è già stata fatta, manca solo la ciliegina sulla torta.

 

Leader. Il numero 10, che con il ritiro di Andrea Basso è diventato capitano a tutti gli effetti, non è un giocatore qualsiasi neanche fuori dal campo. Basta nominare il suo cognome e si vede nell’interlocutore di turno tutta l’ammirazione e la stima che i compagni hanno nei suoi confronti. E non è solamente un apprezzamento  per le doti tecniche o per  una carriera che l’ha visto vestire le maglie della Lazio, del Napoli, del Catania, del Perugia e dell’Hellas Verona tra serie A, B e C1. Berrettoni dunque che può festeggiare di gusto, ripensando alla gara d’andata, la vittoria sul Mantova: «Abbiamo disputato un’ottima partita contro un Mantova che ha un gioco e delle individualità da primi posti. Dal canto nostro l’avevamo preparata bene e in campo ci sono idee chiare e convinzione nel perseguirle. Il Bassano non molla mai, siamo un grande gruppo che ha voglia di lottare e soffrire insieme. È anche naturale che una buona posizione in classifica aiuti a mantenere la serenità anche di fronte a situazioni dure da digerire, come il momentaneo pareggio subito da Masini. Sono contento della mia prestazione, la squadra mi supporta bene e i miei compagni spingono al massimo per fare le cose che chiede il mister. Per me quindi è tutto più semplice». Il Bassano ha sofferto sulle palle alte ma gioco a terra non ha concesso praticamente nulla al miglior attacco del campionato: «Il Mantova ha creato poco perché quando siamo così intensi, uniti, coesi diventa difficile per qualsiasi squadra starci dietro. Se riusciamo a giocare con quest’intensità è grazie al lavoro eccezionale che il mister ha fatto e sta facendo. Se la proprietà cambierà idea e vorrà proseguire con un progetto che sarebbe splendido vogliamo farci trovare assolutamente pronti. Lombardi? Buona partita, si merita i complimenti di tutti. Non è facile per un portiere che trova poco minutaggio giocare come sta facendo lui».

Vedi la photogallery (Foto Roberto Bosca). clicca qui  

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