Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Berlusconi e le sue dichiarazioni sulla decadenza da senatore, Langella: fermatelo!

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 31 Agosto 2013 alle 17:00 | 0 commenti

ArticleImage

Giorgio Langella, segretario regionale PdCI  - Il pregiudicato di Arcore, Silvio Berlusconi, continua a minacciare. Se mi fanno decadere, afferma, il governo cadrà. Incurante della condanna, continua a lanciare proclami, parla e straparla. Un fiume in piena che evidenzia l'incapacità dell'Italia di essere un paese normale.

In un paese normale un condannato per frode fiscale ai danni dello Stato con motivazioni pesanti e documentate nelle quali, tra l'altro, si legge che "vi è la piena prova, orale e documentale, che Berlusconi abbia direttamente gestito la fase iniziale per così dire del Group B) e, quindi, dell'enorme evasione fiscale realizzata con le società off shore di cui si è lungamente detto", dovrebbe essere messo immediatamente nelle condizioni di scontare la pena e non potrebbe occupare il posto di senatore.

In un paese normale il condannato dovrebbe essere considerato per quello che è: un delinquente. E invece si permette a Berlusconi di continuare ad occupare la scena pubblica.

Senza vergogna, con l'arroganza di chi si sente intoccabile, Berlusconi e i suoi accoliti tengono in scacco la nostra democrazia evidentemente fragile e malata. Lo fanno aiutati da personaggi che assumono posizioni ambigue e che, riconoscendo i "grandi meriti" del condannato e il suo ruolo di "capo incontrastato" di una forza politica importante, prospettano possibilità che Berlusconi possa rimanere senatore, che possa avere un qualche atto di clemenza, che si possa pensare a un'amnistia o qualcosa del genere che lo faccia rimanere là dov'è, incollato alla poltrona e al potere. Questi personaggi sono importanti e influenti. Si chiamano Monti, Violante, Napolitano ...

La “voglia” di salvare  Berlusconi è sintomatica di quella visione distorta della democrazia secondo la quale un paese può essere rappresentato e, persino, governato da un delinquente se questi ottiene consenso elettorale e parlamentare (e le maniere per ottenerlo possono essere molteplici ... vedremo come andrà a finire il processo per la compra-vendita dei senatori nel quale l'imputato è sempre lui, Berlusconi). Una posizione che significa degrado morale e culturale.

Ci siamo di mezzo tutti. Salvare il "condannato di Arcore" non è buonsenso, è resa incondizionata al malaffare.

Berlusconi, nel suo delirio, oggi ha affermato: "qualcuno mi ha detto: immaginiamoci che cosa sarebbe successo nel '48 se la Democrazia Cristiana avesse tolto Togliatti al Pci o se il Pci avesse tolto la possibilità di fare politica alla Dc, o a De Gasperi. …credo che sarebbe scoppiata una guerra civile".

Il paragone è un insulto insopportabile per De Gasperi, Togliatti e tutti quei politici che hanno scritto la costituzione e ricostruito il nostro paese erano persone oneste. Berlusconi, ufficialmente, non lo è. È stato condannato perché riconosciuto colpevole di frode fiscale dopo tre gradi di giudizio. Berlusconi è un delinquente e non può dettare le regole del gioco. Bisogna impedirglielo.

Leggi tutti gli articoli su: Giorgio Langella, Silvio Berlusconi, decadenza

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network