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Bassano, sold out per "Arlecchino" del Teatro Stabile del Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 22 Febbraio 2016 alle 12:39 | 0 commenti

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Operaestate Festival Veneto
Ennesima serata da tutto esaurito per la stagione teatrale della Città di Bassano del Grappa, promossa dall’Assessorato alla promozione del Territorio e della Cultura, in collaborazione col Teatro Stabile del Veneto, al Teatro Remondini. Protagonista - martedì 23 febbraio alle ore 21.00 proprio una produzione dello Stabile Veneto, con un classico della commedia dell’arte, Arlecchino, servitore di due padroni di Carlo Goldoni, con la regia di Giorgio Sangati, con il talentuoso Marco Zoppello, già sperimentato la scorsa stagione come interprete di Massa critica. Il totalitarismo all’epoca di Facebook.

E’ scelta da audaci cimentarsi con l’Arlecchino, la maschera simbolo del teatro italiano e “Il servitore di due padroni”, il testo di Goldoni più rappresentato al mondo, grazie alla celebre versione firmata da Giorgio Strelher. E’ il regista Giorgio Sangati ad accettare la sfida di dare nuove suggestioni a questo grande classico. In scena è presente una strana soffitta ingombra di vecchi bauli e una vivace compagnia di attori. Travestimenti e riconoscimenti, servitori e padroni, padri e figli, morti e risorti, duelli e passioni, gioie e pianti: nello spettacolo tutto è doppio, come Arlecchino che, a sua volta, si sdoppia (anzi si triplica) nell’impresa impossibile di servire due padroni e forse anche se stesso. Una pietra miliare del teatro di tutti i tempi, resa al meglio da un cast davvero irresistibile.
Una versione che regge il confronto con quell’Arlecchino messo in scena da Strehler nel ’47 e giunto fino ad oggi con diverse edizioni e con migliaia di repliche. Versione che ha contribuito a fissare nell’immaginario collettivo una versione di arlecchino immutata, nonostante l’improvvisazione sia alla base della commedia dell’arte, così come l’espressione di quella maschera, studiata dallo scultore Amleto Sartori, abbia fissato l’immagine dell’arlecchino di tutti i tempi.
In questa nuova trasposizione scenica ricca di audaci artifici, un gruppo affiatato di artisti, giovani o di più consolidata esperienza, a partire proprio dallo straordinario Arlecchino, Marco Zoppello, ventotto anni, barba e una folta chioma rossa, energico e vitale. “A tutto questo – scrive il critico teatrale Antonio Audino - l’interprete aggiunge anche una decisa carica erotica, tanto che il batocio, quella specie di paletta che porta al fianco e dalla quale ha tratto persino il suo soprannome, diventa una evidente allusione fallica. Sparite le losanghe nel costume, disegnato da Stefano Nicolao, composto di calzoni e giubba rappezzati e sbiaditi, mentre la maschera, disegnata da Donato Sartori, figlio di Amleto, conserva il colore del cuoio, con un taglio d’occhi che le danno un’espressione più risoluta e convinta, persino con qualcosa di demoniaco, per volontà del suo creatore che intende così collegarla alle leggende sull’origine satanica del personaggio. Sarebbe inutile fare paragoni, la versione di Strehler ha un posto indiscutibile nella storia del teatro italiano, ma questa rilettura si pone come una nuova riuscitissima reinvenzione”.
In scena un cast di altissimo livello che fa incontrare interpreti di comprovata esperienza con giovani talenti insieme a Zoppello anche Anna de Franceschi, Francesco Folena Comini, Eleonora Fuser, Irene Lamponi, Marta Meneghetti, Michele Mori, Stefano Rota, Laura Serena che si alternano nel complesso gioco degli equivoci.
La perfetta macchina teatrale goldoniana si rimette in moto, la polvere vola via a suon di canti e musica, i personaggi e le maschere riprendono vita e trascinano il pubblico in una girandola di colori, emozioni e divertimento.
Prima dello spettacolo alle 18.45 la compagnia incontra il pubblico e i ragazzi partecipanti al progetto Audience Lab per una chiacchierata di approfondimento al Color Cafè, prima di andare in scena. Ingresso libero.


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