Quotidiano | Categorie: Musica

Bassano, l'incanto del violino con il giovane Andrea Zanon

Di Comunicati Stampa Martedi 8 Agosto 2017 alle 18:01 | 0 commenti

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Il prossimo 10 agosto alle 21 in scena al Teatro al Castello "T.Gobbi" di Bassano il "Wolfgang Veneto" Giovanni Andrea Zanon, che torna ad esibirsi nel castello bassanese nella serata intitolata "L'incanto del violino"; un evento inserito nel ricco cartellone di Operaestate Festival Veneto, in collaborazione con il comune di Bassano del Grappa e il sostegno delle aziende partner. Giovanni Andrea Zanon, classe 1998, suona il violino da quando aveva due anni e viene ammesso al conservatorio di Padova a 4 anni, come mai era successo in Italia. Nel 2012 si laurea alla finale del concorso "Wieniawski-Lipinski" in Polonia, dove mai nessun italiano era arrivato.

Debutta alla Carnegie Hall di New York nel 2013, primo premio assoluto al concorso di Novosibirsk, fra i più prestigiosi al mondo, vi riceve anche tutti i premi speciali previsti.
Dal 2014 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare con Pinchas Zukerman alla Manhattan School di New York, dopo aver passato la selezione per il "Master of Art" di violino, su oltre 3.000 concorrenti provenienti da ogni parte del mondo.

La sua storia è stata raccontata anche dalla Rai, all'interno del programma "Che fuori tempo che fa" condotto da Fabio Fazio, lo scorso aprile: dalle prime lezioni, agli incontri con Armani e il Presidente Mattarella, dall'arrivo in America alle curiosità. Curiosità come quella che riguarda le prime note imparate, apparsa su L'Uomo Vogue: "quando imparavo le prime note, i miei mi premiavano regalandomi una gallina. Poi, quando chiesi un cane, dovetti imparare la prima parte del concerto di Sibelius".
La sua è una storia alla Mozart, con un padre appassionato di musica che gli fa costruire un violino in miniatura (proprio come Leopold), un incontro con un grande maestro, Zubin Mehta (un Salieri senza sfumature Dark alla Milos Forman), una sorella concertista (Beatrice, che fortunatamente non sarà una nuova Nannerl) e una lunga serie di viaggi, che gli hanno fatto sentire la nostalgia di casa, ma che lo hanno anche reso consapevole del proprio talento: "quando a suonare è un italiano, c'è un'intera tradizione che suona con lui", ha raccontato a Vogue.

Tre i brani che compongono il programma di Bassano, a partire dalla "Sonata n. 3 in mi bemolle" di Beethoven, una delle espressioni più vigorose e sicure della produzione beethoveniana. Basti in tal senso far caso, nell'Allegro con spirito, all'ampio spiegamento di mezzi e sonorità pianistiche e alla naturalezza con cui la vicenda dei temi e degli incisi va a destare intime corrispondenze e risonanze tra violino e piano.
Si prosegue con il "Rondò capriccioso" di Saint-Saëns in cui dolcezza e purezza, contrastanti con un intenso vibrato, evocano lo stile di esecuzione di Pablo de Sarasate a cui l'opera è dedicata. Un concentrato di intonazione e perfezione tecnica coniugate a una musicalità trascinante.
E per concludere la "Sonata in mi bemolle op. 18" di Richard Strauss. Caratterizzata da una struttura classica in tre movimenti, rappresenta l'ultimo saggio del compositore nel genere della musica astratta prima di darsi anima e corpo all'opera e al poema sinfonico.

Un talento che prima ha conquistato gli appassionati della classica, e che ora spopola anche tra i coetanei e gli adolescenti, che ne ammirano il talento, come una popstar della musica classica, e che si avvicinano così alla musica della tradizione, grazie al piglio giovane e rock con cui Zanon affronta ogni brano, insieme al suo prezioso violino.


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