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Bassano, giovedì 22 lo sharing conclusivo di Clara Furey organizzato dal CSC

Di Comunicati Stampa Martedi 20 Giugno 2017 alle 16:31 | 0 commenti

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Si terrà giovedì 22 giugno alle ore 21 al CSC Garage Nardini lo sharing conclusivo della residenza artistica di Clara Furey, artista di origine canadese, in residenza al CSC di Bassano. Festeggia i 150 anni dalla nascita il Canada, e il CSC Centro per la Scena Contemporanea, che da anni collabora con i centri coreografici canadesi, coglie l'occasione per presentare anche a Bassano alcuni tra i nomi più interessanti della scena locale, con una programmazione declinata al femminile che si svilupperà lungo tutta l'estate.

Primo appuntamento per questo Focus Canada - realizzato grazie al contributo dell'Ambasciata Canadese in Italia - lo sharing di giovedì 22 giugno alle ore 21 , che conclude la residenza di Clara Furey, coreografa canadese che a Bassano, porta avanti la propria ricerca intitolata When Even The.... Una creazione nata dalla collaborazione con il Museo di Arte Contemporanea di Montréal, che ospiterà una mostra su Leonard Cohen, a una cui poesia il titolo è chiaramente ispirato.

La performance immaginata dalla Furey lascia il pubblico libero di muoversi nello spazio della mostra attorno alla performer, dando spazio così a molteplici punti di vista. Il solo è una riflessione sulla memoria, sul passare del tempo e sulla morte, basato sulla poesia di Leonard Cohen When even the - che, secondo Clara Furey, raccoglie tutti i grandi temi da cui Cohen stesso era ossessionato: il desiderio, la depressione, la spiritualità. La performance nasce per essere in dialogo con la scultura di Marc Quinn intitolata "Coaxial Plank Density", che rappresenta un corpo in decomposizione avvolto in un sudario. In un luogo bianco e vuoto, simile a una stanza da meditazione, dove esseri umani e pensieri sono invitati a entrare, la musica di Tomas Furey risuona e apre diversi spazi di introspezione.

In una società dominata da immagini virtuali e dal potere della comunicazione, in cui sorgono nuove forme di oscurantismo e l'individualismo sfrenato è incoraggiato, Clara Furey sta sviluppando una coscienza politica e sociale racchiusa in un'estetica performativa: per la Furey, infatti, la performance deve contenere esperienze sensoriali in grado di abbattere la quarta parete, coinvolgendo il corpo, le emozioni e le percezioni del pubblico. Nella sua visione l'arte rappresenta un modo per riconnettere gli esseri umani, attraverso una spiritualità libera dai dogmi il coreografo tenta di creare un collegamento immateriale tra strumenti di comunicazione, esseri umani e sensi.


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