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Bassano campione? Potrebbe accadere anche a Monza. La città freme

Di Marco Polo Lunedi 24 Marzo 2014 alle 21:21 | 0 commenti

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Inutile nascondersi dietro ad un dito. La vittoria contro la Pergolettese rappresenta il penultimo architrave per la magnifica costruzione le cui fondamenta sono state gettate da Werner Seeber lo scorso giugno con le riconferme di Furlan, Proietti e Toninelli.  Iocolano e Proietti affondando i cremaschi hanno risposto al possibile tentativo di recupero del Monza, alla vigilia dello scontro diretto. Per la prima volta nella sua storia il Soccer Team si trova in una situazione nella quale una serie di risultati – in primis un successo bassanese al Brianteo che sarebbe anche ora si verificasse – gli consegnerebbe un successo atteso nove lunghi anni (2005-2014)! E il popolo giallorosso freme e si mobilità. La bella rimonta del Bassano a Crema (h. 20.30 Pergolettese-Bassano Virtus) su VicenzaPiùTv.

Scende la sabbia nella clessidra, il Bassano sta profondendo l’ultimo sforzo, il colpo di reni decisivo. Non è facile, le energie stanno scemando tanto che Mario Petrone a Crema è ricorso ad un ampio turnover. Però il traguardo è veramente vicino. L’ideale sarebbe coronare il sogno al Mercante, il fortino inespugnabile teatro delle maggiori godurie di quest’annata magica. E soprattutto davanti alla gente bassanese. Ma la matematica non è un’opinione: con un successo sul Monza, una sconfitta del Renate contro una ritrovata Virtusvecomp e una mancata vittoria del Santarcangelo (in casa col Bellaria…difficile) i giallorossi si troverebbero ad essere acclamati vincitori e con tutta l’Italia della  quarta serie ai piedi. Tuttavia anche un pareggio contro i biancorossi di Asta, con i quali c’è un conto aperto e ai quali non può sempre girare bene vs il Soccer Team (andata dello scorso e del presente campionato, playoff), sarebbe ben accetto qualora il Renate non superasse i veronesi. A quel punto capitan Berrettoni potrebbe alzare il simbolo del trionfo battendo in casa il Castiglione. A conti fatti c’è anche il «pericolo» che la matematica giunga alla terz’ultima, a Sassari, nessun tifoso giallorosso farebbe lo schizzinoso per un po’, bisogna ammetterlo, scoccerebbe. Un momento così storico andrebbe celebrato degnamente e la parola degnamente non include un’isola collocata nel cuore del Mediterraneo di fronte a pochi intimi.

 L'entusiasmo impagabile del gruppo che sta dominando il campionato (foto Roberto Bosca)

Turnover. Già nelle scorse settimane su queste pagine si ventilava l’ipotesi di un ricorso sempre maggiore a giocatori meritevoli di essere titolari in gran parte delle compagini del girone ma che hanno trovato continuità avendo la sfortuna di trovarsi davanti compagni che si sono letteralmente consacrati. Pensiamo a Cortesi chiuso da Furlan, Guccione da Iocolano, Stevanin da Semenzato e Lombardi da Rossi. Soprattutto perché i giallorossi hanno spinto come dannati fin dal debutto con il Rimini e i ritmi alti nel lungo periodo richiedono i loro dazi e qualche segnale di fatica, da fuori, l’avevamo colto. Mario Petrone ha sorvolato ma alla fine è arrivato alla stessa conclusone: «Settimanalmente monitoriamo tutti i ragazzi – spiega il tecnico in riferimento alle scelte compiute contro la Pergo – e i dati atletici in nostro possesso mi hanno fatto propendere per dare un turno di riposo a Proietti e Iocolano, considerando anche che Semenzato si è fatto opportunamente squalificare. Ripongo grande fiducia nel gruppo, inoltre abbiamo il dovere di monitorare tutti a 360° (anche in ottica futura ndr) e quindi volevamo valutare le risposte di chi gioca meno, in particolare Lombardi, in un contesto particolarmente ostico fuori casa. Le risposte avute sono confortanti. Anche il cambio di modulo, e l’utilizzo dei tre centrali dietro e a centrocampo, era finalizzato a dare maggior solidità alla squadra. D’altra parte era prevedibile che Stevanin e Arati non avessero i 90’ nelle gambe». Il tecnico fa il punto della situazione, classifica alla mano: «Erano anni che in C2 non si manifestava un distacco così rilevante tra la prima e le inseguitrici, è un dato molto significativo. Tuttavia nessuno pensi che questo vantaggio possa toglierci la voglia di lottare e vincere. Intanto perché non abbiamo ancora vinto nulla, anche se siamo ufficialmente promossi, in secondo luogo perché vogliamo estirpare dalle coscienze anche solo il sospetto che una squadra che ha ottenuto il suo obiettivo possa regalare punti agli altri. Sarebbe come fare un torto alla regolarità del campionato».

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