Bassano alla prova del nove. Petrone: «Vediamo quanto valiamo»
Venerdi 15 Novembre 2013 alle 18:54 | 0 commenti
Alla vigilia dello scontro Bassano vs Pergolettese si registra una buona notizia: le previsioni meteo indicano una bella giornata. Tale fatto, unito alla notoria tenuta del manto del Mercante, garantisce alla formazione allenata da Petrone quantomeno un substrato adatto alle proprie caratteristiche. La formazione giallorossa predilige terreni in buone condizioni dove far correre la palla in velocità , rilanciare rapidi uno contro uno e sfruttare appieno le proprie doti tecniche mentre soffre terreni accidentati come quello di Legnago. Ma la Pergolettese, seconda miglior difesa del campionato, è un avversario temibile. Fischio d’inizio sabato ore 14:30.
Prima una delle difese più imperforabili del torno, poi uno degli attacchi più forti e che può contare sull’astro Gasbarroni. Per una formazione calcistica saper affrontare due formazioni così diverse forti e con caratteristiche così profondamente diverse in sequenza è senza dubbio un bel banco di prova. Mario Petrone è particolarmente curioso: «Siamo alla terza partita di un blocco di quattro match che, come dicevo alla vigilia della gara con l’Alessandria, ci permetterà di capire di che pasta siamo fatti. Se siamo un gruppo che con gli allenamenti acquisisce la capacità di affrontare nel pieno delle sue possibilità due avversari così differenti come Pergolettese e Monza oppure no. È un bel test da affrontare, sabato ci aspetta una di quelle partite con le quale si misura il livello di crescita della nostra squadra».
La Pergolettese non lascerà spazi, il Bassano deve essere bravo a crearseli e a non perdere la testa: «Dobbiamo fare la nostra partita – continua il tecnico giallorosso – sapendo dall’inizio che dovremmo avere molta pazienza. Pazienza non significa però giocare a ritmi bassi, altrimenti faremmo il loro gioco, bensì perseveranza nelle giocate, nel nostro credo calcistico alla ricerca dell’episodio favorevole che può permetterci di sbloccarla. D’altro canto sarebbe deleterio gettarci in avanti allo sbaraglio visto che loro ripartono benissimo e i gol che hanno castigato domenica scorsa il Monza sono un chiaro esempio di quanto sto dicendo. La Pergolettese è una formazione da rispettare che sa il fatto suo».
Credo calcistico. Mario Petrone negli anni di carriera agonistica e, successivamente, da allenatore, ha maturato profonde ed interessantissime convinzioni che ne caratterizzano tutt’ora il modo di operare e condurre il gruppo. Nello scegliere l’undici migliore da mandare in campo dall’inizio le riflessioni sono molteplici: «Nel compiere le scelte si va a valutare lo stato di forma di ciascuno giocatore eppoi le caratteristiche dell’avversario di turno. Alla base ci deve chiaramente essere uno stato di forma ottimale ovviamente. Questo vale per tutti i componenti della rosa. Ad esempio per qualcuno può risultare strano che un giocatore che disputa una gran partita, magari corredata da un gol, la settimana successiva possa finire in panchina. Per me invece no, io non ho mai ragionato basandomi sul concetto «squadra che vince non si cambia», non ho mai compiuto le scelte in questo modo. Io dispongo di una rosa di 20 elementi devo sfruttarli al meglio delle loro potenzialità e trovare il modo per farli  coesistere. I ragazzi sanno che hanno una persona che li valuta e cerca il loro meglio. Nella mia gestione non verrà mai trascurato nessuno a meno che qualcuno non sia ancora pronto. Con questo modus operandi tutti si sentono parte viva del progetto e chiunque venga chiamato in causa, magari per necessità contingenti, sicuramente dà il suo contributo al 100%. Per me tutti gli elementi devono mettere un timbro positivo nella stagione, si vince e si perde tutti insieme ed è giusto che sia così».
Probabile formazione. Rossi; Toninelli, Pelagatti, Bizzotto, Semenzato; Furlan, Cenetti, Proietti, Guccione; Berrettoni, Maistrello.
In copertina, Maro Petrone se la ride e guarda con ottimismo al futuro perchè è consapevole di poter contare su un gruppo che lo segue in tutto e per tutto (foto Roberto Bosca)Â
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