Quotidiano | Categorie: Musica

Bar Borsa presenta: "Quando era vera musica" la storia degli artisti raccontata attraverso la fotografia di Aldo Filippini

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 25 Marzo 2016 alle 10:31 | 0 commenti

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Bar Borsa – House of Groove
Il Bar Borsa cambia pelle. I muri che hanno accolto per lungo tempo immagini che, a loro modo, omaggiavano la storia musicale della città di Vicenza, cedono il passo ora ad una selezione di scatti dall'atmosfera fumosa e dal sapore internazionale. Ritratti monocromi, che con la città palladiana e le vicine Marostica e Bassano hanno un legame inscindibile essendo state, queste, negli anni il palcoscenico di concerti entrati negli annali.

Un incredibile numero di fotografie vanno letteralmente a comporre un mosaico iconografico che appartiene alla storia della musica più amata degli ultimi decenni: l'autore degli scatti è il marosticense Angelo Aldo Filippin, classe 1948, fotografo raffinato, con una particolare sensibilità nei confronti di ogni singolo passaggio che la fotografia analogica (e digitale poi) implica. Presta da sempre un occhio di riguardo alla stampa, che cura personalmente, e gli consente di ottenere risultati di grande spessore nella definizione delle immagini.
Gli scatti che compongono la densissima esposizione intitolata “Quando era vera musica”, ritraggono uno spaccato di storia, fatta da artisti entrati nella “hall of fame” ancor prima di lasciare questo mondo: sono immagini che percorrono un ventennio indimenticabile, che parte dagli anni Settanta. Tuttavia la scelta di riproporre costantemente nei suoi scatti il bianco e nero, non fa che accentuare, da parte di Filippin, la voglia di trasmettere alla carta dei fermoimmagine senza tempo.
Nel corso della sua lunga carriera Filippin è entrato in contatto con artisti del calibro di Archie Sheep, Demetrio Stratos, Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber, a fianco di Dizzie Gillespie, John Mayall, Jaco Pastorius, dei quali sembra aver colto caratteri e profondità, aspetti che traspaiono negli scatti raccolti: mostri sacri raccolti in frammenti temporali, che sono delle pause nel bel mezzo delle performance che li vedevano protagonisti di incredibili serate. Ritratti come quello ad Ella Fitzgerlad, fasciata in un abito scintillante, colta mentre - il microfono stretto tra le mani giunte – con la bocca serrata in un sorriso sornione volge lo sguardo di lato, lontano, dalla platea, in una pausa densa di attesa. O di Ray Charles, in una delle sue classiche pose che lo rendevano un tutt'uno con il pianoforte con qui performava. O ancora Chet Baker, occhi chiusi e tromba stretta in mano vicino al petto, che attende l'attacco immerso totalmente nella grande tensione del palco. I volti che guardiamo ci sono noti, fanno ormai parte di un bagaglio culturale condiviso, immortalati a pochi passi dal palco (in occasioni di concerti dei quali lo stesso Filippin ne era talvolta l'organizzatore) e che ora possiamo godere durante la nostra permanenza, seduti ai tavoli del Bar Borsa. Angelo Aldo Filippin, fin dal 1975 a partecipato ai maggiori concorsi fotografici nazionali ed internazionali, aggiudicandosi numerosi premi e riconoscimenti prestigiosi, ha frequentato seminari con alcuni dei più importanti fotografi internazionali tra i quali Eikoh Hosoe, Giovanni Gastel, Larry Fink e Giuseppe Pino.
Ha al suo attivo numerose rassegne e mostre personali. Dal 1985 al 1989 ha lavorato professionalmente con agenzie pubblicitarie, fornendo immagini esclusivamente in bianco e nero, utilizzate in campagne stampa nazionali. Dal 2000 inizia la catalogazione del proprio archivio fotografico.Dal 2006 riprende a pieno titolo a produrre immagini, votandosi al digitale. Nel 2014 al prestigioso “Obiettivo Italia” organizzato dal “Corriere della sera” vince il primo premio nella sezione “Notturni italiani”; nel 2015 è invitato a partecipare alla “Biennale della fotografia italiana - anno zero”, a cura di Vittorio Sgarbi. La mostra “Quando era vera musica” sarà visitabile gratuitamente, accedendo ai locali del Bar Borsa, fino alla fine di maggio 2016.


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