Assistenza integrata, assegni di cura dal 2014 diventano impegnative di domiciliarità
Venerdi 28 Giugno 2013 alle 16:53 | 0 commenti
Gruppo Pdl consiglio regionale del Veneto - "Il Veneto è un modello per le altre regioni anche in materia di assistenza integrata per le persone disabili e non autosufficienti e ieri in commissione sanità la maggioranza ha approvato la proposta di riorganizzazione posta dall'assessorato alle politiche sociali della Regione in linea con quella cultura della solidarietà tipica di noi veneti: tutto come ora per il 2013 e si cambia in meglio nel 2014".
Lo ha affermato il presidente della commissione Bilancio Costantino Toniolo, dopo aver appreso del parere favorevole dell'organo consiliare competente alla revisione delle prestazioni costituenti i LEA (livelli essenziali di assistenza) aggiuntivi regionali (cosiddetti extra LEA) in ambito socio-sanitario e l'istituzione dell'impegnativa di cura domiciliare (PAGR n. 368 37/CR del 3 maggio 2013).Â
"Per il 2013 viene confermato l'impegno finanziario di 111,5 milioni di euro, 94 attinti dal fondo regionale sanitario e 17 provenienti dal fondo regionale per la non autosufficienza", afferma Toniolo, "e per gli anni successivi decideremo a seconda delle esigenze. La cultura della solidarietà e dell'assistenza (quella buona, non assistenzialismo) fa parte del nostro background culturale", sottolinea Toniolo, "e pertanto ritengo che le prestazioni aggiuntive di assistenza domiciliare dovranno essere garantite sempre alle persone bisognose, anche se dovessimo fare i salti mortali tra le voci di bilancio". Ora i servizi interessano 46 mila cittadini veneti, tra anziani non autosufficienti e disabili fisici e psichici.Â
"La situazione demografica dovuta all'invecchiamento della popolazione", prosegue il presidente della commissione Bilancio, "ci costringe già ora a pensare di mettere da parte maggiori risorse per gli assegni di cura che vanno a persone e famiglie che non potrebbero permettersi di pagarsi tali servizi".
"La novità per il 2014 riguarda la trasformazione degli assegni di cura in impegnative di domiciliarità ", spiega Toniolo, "per dare continuità a quell'esperienza storica avviata già all'inizio degli anni '90 del riconoscimento dell'assistenza domiciliare. Vengono accorpati in un'unica formula gli assegni di cura, gli assegni badanti, la cosiddetta Adi (assistenza domiciliare integrata), e i contributi per Alzheimer e demenze, e infine anche i contributi per progetti di "vita indipendente".Â
Potranno beneficiare delle impegnative di domiciliarità le persone non autosufficienti con reddito Isee del nucleo familiare sino a 16.631 euro, elevato a 60 mila per i malati di Sla, gli stati vegetativi e i disabili gravissimi.Â
Le impegnative di cura domiciliare (secondo la riforma che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2014) saranno di cinque tipi, secondo il fabbisogno assistenziale: 120 euro al mese per chi necessita di un'assistenza di base analoga a quella offerta da una badante, 100 euro al mese per chi necessita dell'assistenza domiciliare integrata, 400 euro al mese per gli assistiti con demenze, 800 euro al mese per servizi di aiuto personale per la vita indipendente di disabili gravi.
"Lodevole anche la volontà di introdurre meccanismi di risparmio nella riorganizzazione degli assegni di cura", prosegue Toniolo: "che sia la volta buona che si riesca a mettere in pratica una vera e propria gestione informatica delle impegnative senza usare più la carta. Eliminando i diversi passaggi cartacei dovremmo risparmiare già 300 mila euro all'anno. Altri risparmi potranno essere messi in atto facendo gestire direttamente dalla Regione e dalle Ulss il servizio delle impegnative".
"Ma la cosa più importante sarà quella che con la riorganizzazione verrà snellita la procedura di istruttoria delle domande degli assegni e di conseguenza sarà più puntuale l'erogazione delle risorse economiche alle persone!"
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