Asiagofestival cala il sipario nel segno del jazz mitteleuropeo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 19 Agosto 2014 alle 11:43 | 0 commenti

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AsiagoFestival - Cala il sipario sulla 48ma edizione di AsiagoFestival, al Palazzo Millepini di Asiago mercoledì 20 agosto alle 21. E sarò una serata conclusiva nel segno della musica popolare e folclorica della parte slava dell’impero asburgico, rivisitata nel linguaggio originalissimo di Emil Viklicky, eclettico musicista moravo (pianista ma anche matematico, compositore, arrangiatore, conferenziere e organizzatore artistico), che alterna il linguaggio colto della sua originaria formazione classica al linguaggio del jazz di cui è diventato uno dei più celebri esponenti nel mondo mitteleuropeo.

Dialogando con Petr Dvorský (foto), al contrabbasso, attingeranno alla musica dei  grandi connazionali elaborando temi di Leoš Janáček,  Zdeněk Fibich e dello stesso Emil Viklický, attingendo anche al grande patrimonio della musica popolare tradizionale ceca.

Anche con il suo ultimo concerto AsiagoFestival propone i linguaggi musicali della Mitteleuropa e la sua poetica, anche con letture non usuali di grandi classici di ieri, attraverso l’interpretazione di straordinari interpreti talenti contemporanei. Senza assolutamente voler rifarsi  quel non ben precisato repertorio di “contaminazioni” tanto in voga, ma solo attraverso la qualità altissima di programmi ed interpreti.

Di Emil Viklicky, ad esempio, l'editore del Rolling Stone, Jan Wenner, di ha scritto: "Una piacevole sorpresa trovare una qualità così alta di jazz a Praga". E per questo finale di AsiagoFestival è prevista, quindi, un’altissima qualità di musica anche sull’Altopiano, con tutti gli ingredienti che da sempre contraddistinguono la proposta degli Amici della Musica di Asiago “Fiorella Benetti Brazzale”, rendendolo così apprezzato nel panorama nazionale e internazionale.

Roberto Brazzale, presidente dell’Associazione Amici della Musica di Asiago (dedicata a sua madre Fiorella Benetti che fu la fondatrice di AsiagoFestival), spiega come questa edizione del Festival asiaghese abbia voluto ricordare quel 1914 in cui ebbe origine il conflitto mondiale: “Lo scoppio della Grande Guerra è stato il vero spartiacque tra la contemporaneità ed il passato. Nell'imminenza della Guerra il linguaggio musicale aveva raggiunto il suo apogeo e la tragedia avrebbe cambiato per sempre gli individui e la società, influenzando fortemente anche la musica a venire, che non fu più la stessa. Abbiamo voluto calarci nel mondo musicale ungherese e mitteleuropeo immediatamente precedente il conflitto, rivivere la sensibilità estetica e poetica di quell'epoca straordinaria ed irripetibile”. E un’esperienza musicale de umana straordinaria, anche quest’anno, AsiagoFestival lo è sicuramente stata, per le migliaia di persone che hanno assistito ai concerti e per i moltissimi giovani impegnati in esso, in due apprezzatissime esperienze orchestrali firmate AsiagoFestival, attraverso le quali i musicisti “di domani” hanno raccontato il loro talento, il loro impegno e la nostra storia.

Emil Viklicklý ha iniziato gli studi classici del pianoforte già in giovane età. Suo nonno Victor Wiklitzky aveva portato da Vienna un pianoforte a coda "Hofbauer" come regalo di nozze per la sua sposa, vero talento per la musica. Nato ad Olomouc , in Cecoslovacchia, nel 1971 si è laureato in matematica presso l'Università di Palacky. Nel 1974, è entrato nel complesso musicale Karel Velebny's SHQ.

Nel 1976 è vincitore della competizione per improvvisazione jazz di Lione e la sua composizione "Green Satin" (Zeleny saten) gli regala il primo premio durante la gara del conservatorio a Monaco.

Nel 1985, durante la stessa competizione la sua opera "Cacharel" vince il secondo premio.

Nel 1977 vince una borsa di studi oper quattro anni per studiare composizione ed arrangiamento con Herb Pomeroy presso il Berklee College di Musica a Boston e  continua gli studi con Jarmo Sermilla, Geroge Crumb e Vaclav Kucera.

Tra il 1983 ed il 1989 ha lavorato con il quartetto Lou Blackburn, il quintetto Benny Bailey e lo strumentista americano Scott Robinson.

Dal suo ritorno a Praga dirige i suoi gruppi di quartetto e quintetto, compone musica e - dalla morte di Karel Velebny - dirige il Summer Jazz Workshop a Frydlant. Tiene conferenze al festival a Glamorgan, in Galles.

Tra il 1991 ed il 1995 Viklicky è stato presidente della Associazione del Jazz Ceca e dal 1994 lavora con il gruppo "Ad lib Moravia", le cui rappresentazioni combinano elementi di folk moravo, jazz moderno e musica contemporanea. Nel 1996 l'ALM compie un tour di successo in Messico e Stati Uniti. Come pianista, spesso si esibisce con complessi internazionali a fianco di musicisti americani o europei. Ha fatto numerose apparizioni in Finlandia (con il quartetto Finno-Ceco ed in particolare con Jarmo Sermila) ed in Norvegia ( con la Big Band Ceca-Norvegese ed Harald Gundhus). Ha partecipato a numerosi concerti in USA, Giappone, Messico, Israele, Germania, Lussemburgo, Olanda, come il North Sea Festival ed altri.

Petr Dvorský  si è diplomato presso il Conservatorio di Jazz di Jaroslav Jezek a Praga ed ha studiato musica classica con il prof Jan Kment, con il prof. Vaclav Fuka ed il prof. Jiri Valenta. Dal 1990 è protagonista della scena della musica jazz ceca ed ha collaborato con molti artisti del settore sia cechi sia stranieri, come Emil Viklicky, Mark Vinci, Steve Lacy, Ingrid Jensen, Markus Printup, Randy Brecker, Julian Nicholas.

Nel 1994 è stato premiato alla concorso internazionale per giovani jazzisti a Krakovia, in Polonia. Petr Dvorsky è stato nominato per diversi anni "Talento dell'anno" dalla Società Ceca di Jazz. Oggi, oltre alla collaborazione con il Trio Emil Viklick, con Infinite Q e Points, è membro della Bigband Radio Ceca ed è anche attivo nell'area educativa del jazz. E' stato direttore per due anni del Summer Jazz Festival organizzato dalla Società ceca per la musica Jazz a Praga.
Tutti i concerti di Asiagofestival sono a ingresso libero - www.asiagofestival.it

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