Quotidiano | Categorie: Musica

Asaf Avidan a Verona dopo il successo di Sanremo

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 5 Aprile 2013 alle 16:42 | 0 commenti

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Leonardo Rebonato, Box Office Live - Asaf Avidan sarà in concerto al Teatro Romano il prossimo 29 agosto. L'artista israeliano che ha incantato il pubblico di Sanremo con la sua voce androgina in una emozionante versione pianoforte e voce della hit "Reckoning song" (ben oltre i 100 milioni di views sul circuito Youtube) chiuderà la rassegna Verona Folk 2013.

I biglietti costano 30 € in gradinata e 40 € per la platea (esclusi i diritti di prevendita) e sono disponibili da Verona Box Office (Via Pallone, 16). Informazioni tel. 045 80 11154. Il concerto è organizzato da Box Office Live ed ha il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Verona e del Comune di Verona. Ci sono artisti che hanno la magia nella loro voce. Non sono tanti ad avere questa dote, nei tempi passati Janis Joplin, più di recente Antony & The Johnsons e Devendra Banhart, ora scopriamo il talento e l'incredibile estensione vocale di Asaf Avidan, artista già ben noto in Italia come del resto in Europa grazie al remix del suo brano Reckoning Song/One Day, la versione remix che sta spopolando in tutte le radio europee e svettando nelle classifiche dei singoli. Asaf Avidan nel concerto al Teatro Romano presenterà le canzoni dei suoi ultimi dischi, sia quelli realizzati da solo che quelli con la sua band i The Mojos, concentrandosi sul nuovo e splendido CD "Different Pulses" uscito nel gennaio 2013. Vedere Asaf Avidan esibirsi è un'esperienza di disconnessione sensoriale, dove la percezione sonora è in netta contrapposizione con quella visiva. In piedi, sul palco, sembra un moicano pelle e ossa, mentre dagli altoparlanti esce una voce di donna consumata da fiumi di whiskey. Se vi aspettate un grande spettacolo non sarete delusi. L'emozione trasmessa dalla voce accattivante di Asaf Avidan richiama reminiscenze iconiche come la potenza della Joplin, la vibrazione fumosa di Loretta Lynn e l'approccio geniale di Johnny Cash. Sapori blues, folk e rock: un sound profondo e ancestrale che sorprende per qualità e consapevolezza, ma soprattutto, visto la provenienza di Asaf, per lontananza e al contempo vicinanza culturale. Asaf parla della sua musica: "beviamo dal pozzo culturale della nostra storia, ma la nostra musica è universale, non meno significativa di qualcuna in Dubai o New York o Tel Aviv. Scrivo sulle relazioni tra persone, sull'amore, la morte e oltre, su come sia strano e breve il nostro soggiorno su questo mondo. Per capire questo non si ha bisogno di nessun passaporto particolare".

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