Arzignano, Dove: una mostra in Atipografia
Mercoledi 24 Maggio 2017 alle 13:44 | 0 commenti
Atipografia chiude la sua terza stagione con la personale dell'artista colombiano Juan Eugenio Ochoa.
Negli ultimi anni, nel mondo dell'arte contemporanea, si è verificato un rinnovato interesse per la pittura, un linguaggio che, in mezzo al era della visione digitale, ha acquisito forza, significato e credibilità grazie alla consapevolezza che gli artisti hanno preso dai loro immediati predecessori postmoderni e concettuali che la pittura non è solo pittura ma anche la rappresentazione di una idea di pittura. Il pittore colombiano Juan Eugenio Ochoa (1983) ha avviato un percorso di ricerca permettendo al linguaggio pittorico di evolversi e ampliare le sfumature dei suoi codici.
Avvalendosi della tecnica della pittura ad olio, l'artista riesce a creare una sintesi astratto-figurale nei suoi dipinti. Immagini eteree, sfuocate ed evanescenti, vengono generate non da un meticoloso lavoro di pennello, ma da un lavoro di eliminazione del colore attraverso una grossa spazzola ruvida ed una gestualità aggressiva.
Cosi, la tela diventa un misterioso territorio di slittamenti e variazioni percettive, in cui accade un lento disvelarsi dell'immagine, che tuttavia rimane al punto di svanire in una non-esistenza, come se fosse solo un ricordo.
Questa sensazione si amplifica per effetto delle aree non-dipinte della tela nelle quali traspare solo la base luminosa dell'imprimitura (quasi come per affermare che la pittura è pur sempre un'illusione).
Quello che emerge è il mistero primordiale delle immagini.
Quello che conta non è la cosa rivelata ma il processo stesso del disvelamento.
Dov'è dunque l'immagine? Negli organi della percezione oppure in una dimensione onirica? Nella tela o negli immaginari della nostra mente? In un passato remoto, nel presente, oppure in un continuo divenire? Nella realtà oppure nella fantasia?
Nella mostra DOVE, prossima a inaugurare il 27 maggio 2017 negli spazi di Atipografia, l'artista presenterà una serie di dipinti prodotti dalle sue ultime ricerche, indagando il territorio delle immagini. "DOVE" si svilupperà con un percorso installativo per favorire l'entrata in risonanza delle tele nello spazio della galleria, rendendo ancora più manifesta l'idea della territorialità .
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