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Qualcuno si è scandalizzato in Italia e nella comunità internazionale, quando Arnold Schwarzenegger è diventato governatore di quella California che già era stata governata da Ronald Reagan, che era stato un altro attore, sia pure più "romantico" di Conan il barbaro, e che poi divenne addirittura presidente degli Usa? Allora perché ci si dovrebbe scandalizzare del possibile affidamento dell'incarico di formare il governo a Beppe Grillo. Il capo del partito più votato alle recenti politiche?

Lo ha chiesto, "candidandolo", il sindaco Pd di Bari Michele Emiliano, lo ha detto provocatorio ma non troppo lo stesso Beppe Grillo: «I partiti votino la fiducia a in governo 5 Stelle».

Non sarebbe degno e all'altezza di  fare il premier lui, leader del partito che gli italiani hanno ricoperto del maggior numero di consensi? E perchè allora Razzi e Scilipoti, eletti sempre dagli italiani, sarebbero, invece, degni e all'altezza di fare i parlamentari?

Un incarico a Grillo, oltre che legittimo, sarebbe anche il modo di richiamarlo, istituzionalmente, alle sue responsabilità.

Se le saprà assumere e nel modo migliore? Solo allora gli italiani avranno la conferma di aver scelto bene. Rifiuterà le sue responsabilità o non sarà in grado di dare risposte concrete ai suoi elettori? Solo allora gli italiani dovranno fare scelte diverse.

È la democrazia ragazzi.