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Arati si presenta: «Che occasione Bassano!»

Di Marco Polo Mercoledi 29 Gennaio 2014 alle 19:59 | 0 commenti

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Il Bassano si ributta negli allenamenti con un rinforzo in più nel motore. Matteo Arati si sta già allenando con i nuovi compagni agli ordini di superMario Petrone in vista della prossima gara che si giocherà in trasferta a Forlì. Arati si presenta ai nuovi tifosi con entusiasmo, voglia di far bene e lottare ossia esattamente le prerogative che si sposano alla perfezione con il Bassano versione 2013/14.

Non è un mistero, con l’andare del campionato il rischio di incorrere in acciacchi vari, squalifiche, infortuni cresce esponenzialmente e soprattutto gente come Cenetti che sta tirando la carretta dalla prima giornata prima o poi potrà avere bisogno di rifiatare. Più poi che prima se è per quello, almeno a giudicare dall’ultima prestazione offerta dal mastino napoletano (scusate il gioco di parole), risultato il migliore in campo contro il Cuneo e parso sorretto da uno stato di forma strepitoso. Marco Bortoli è un’alternativa preziosa che però ultimamente sembra aver lievemente smarrito il percorso giusto e comunque il classe ’94 è un regista e non un mediano completo o particolarmente dinamico. Ecco allora la necessità di intervenire sul mercato (Petrone Fondi proprio non lo vedeva) per reperire una valida alternativa in mezzo al campo. Matteo Arati è l’identikit giusto perché carico e pronto a sfruttare l’occasione che il Soccer Team gli mette davanti dopo tanta anticamera con la squadra della sua città, Reggio Emilia. «Con il Bassano è stata una trattativa lampo – spiega la new entry – perché volevo mettermi alla prova e non c’era una società migliore per farlo. Reggio è casa mia ma io sono qui per impormi, ottenere la fiducia della società, del mister e dei compagni per poi venir riconfermato a fine campionato». Arati si definisce «un centrocampista centrale, bravo tatticamente». Nella sua carriera ha giocato sia nel centrocampo a due che a tre: «Sono a disposizione di Petrone, chiaramente mi manca il ritmo partita ma fisicamente sto bene. So che la squadra ha trovato determinati  equilibri e non sarà facile scalzare chi gioca di più però io non chiedo niente di meglio che mettermi in gioco alla pari con i compagni mentre in granata ero chiuso da giocatori bravi e d’esperienza come Parola e Viapiana». Infine una chiosa riferita alla stagione 2007/08. Mentre Reggiana e Bassano duellavano in vetta alla classifica, Ariati era uno sbarbatello della Berretti aggregato alla prima squadra e ricorda con estrema precisione i duelli epici tra campionato e coppa Italia (poi vinta dai giallorossi ndr): «Il ricordo più bello oltre alla gioia per la promozione diretta è stato vedere come quel duello serrato tra squadre fortissime e con giocatori di assoluto livello fuori dal campo sia stato vissuto con estremo fair play. Il clima di sport che si è respirato alla fine della partita d’andata, ad esempio (il riferimento è al Terzo Tempo ndr), non l’ho più riscontrato da nessun altra parte. Dico questo perché è facile fare gli «sportivi» senza nulla in palio mentre allora entrambi ci giocavamo un campionato. Straordinario».


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