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Anziano vicentino truffato di 2 mila euro: "me ne avevano chiesti 30 mila"

Di Edoardo Andrein Giovedi 17 Aprile 2014 alle 14:51 | 0 commenti

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Questa mattina, giovedì 17 aprile 2014, alle ore otto in punto si è presentato al Comando di Polizia Locale Nordest Vicentino un anziano cittadino thienese di novant’anni per denunciare un fatto accadutogli ieri. Alla richiesta degli agenti se “ritiene che la notizia possa essere comunicata agli organi di informazione?” l’anziano non ha avuto dubbi: “sì, credo che la notizia possa essere d'aiuto ad altri”. Certo è che il fatto appare quasi paradossale, ma invece riguarda i tanti raggiri che sempre più spesso colpiscono le fasce più deboli della società. Di seguito pubblichiamo la trascrizione integrale della deposizione fornita dal novantenne, truffato di 2.400 euro.

"Ieri, giorno 16.04.2014, alle ore 10:45 circa, mentre mi trovavo a passeggiare in centro a Thiene, precisamente in piazza Scalcerle, un individuo si è rivolto a me chiedendo informazioni. L'uomo, dell'età apparente di circa 50 anni, corporatura media, capelli brizzolati, alto circa m. 1,65-70, che si esprimeva in lingua italiana stentata, con parole in lingua tedesca, si rivolgeva a me dicendo di essere di nazionalità svizzera. Mi diceva di avere un dovere da compiere per conto del padre morente, in particolare avrebbe dovuto versare una donazione di € 145.000,00 all'associazione degli Alpini di Thiene, avendo conosciuto un Alpino di Thiene durante la prigionia. Precisava però di avere incontrato difficoltà perché non aveva documentazione sufficiente per effettuare il versamento. Dopo qualche minuto di conversazione, ci siamo spostati sull'altro lato della piazza, in prossimità dell'Ufficio postale, dove siamo stati raggiunti da un altro individuo. Questa persona, che parlava in italiano, si intrometteva nella discussione offrendosi di aiutare lo svizzero. Il medesimo aveva l'età di circa 50anni, corporatura robusta, altezza 1,80 circa, capelli brizzolati, si esprimeva senza inflessioni dialettali.

Nella circostanza mi veniva spiegato che per aiutare lo svizzero nel suo compito, avrei dovuto consegnare loro del denaro contante, che in quel momento non avevo con me. Mi convincevano quindi a salire in auto con loro, che mi avrebbero accompagnato a casa mia per prelevare il denaro occorrente. Sono infatti salito a bordo sedendomi sul sedile anteriore. Alla guida si poneva lo svizzero, mentre dietro saliva l'italiano che era venuto in nostro aiuto, ma che evidentemente era un complice. L'auto era di grosse dimensioni, di colore bianco. Non ricordo né marca, né modello, né tantomeno la targa. Ricordo che lo svizzero mi diceva che l'auto era stata presa a noleggio.

Siamo andati a casa mia. Mentre loro aspettavano in auto, io entravo nel mio appartamento. Ne uscivo poi recando con me la somma in contanti di € 400,00. Lo svizzero e l'altra persona mi dicevano che la somma non era assolutamente sufficiente, trattenendola comunque con loro. Mi convincevano a recarmi in banca a fare un prelievo di almeno 30.000,00 euro. Per aiutare la nobile causa degli Alpini e dei reduci di guerra, decidevo di recarmi alla mia banca. Mentre loro aspettavano in auto, io entravo nella banca. L'impiegata, udendo la mia richiesta di prelievo di € 30.000,00, mi diceva che non poteva consegnarmela subito poiché ci volevano circa 4-5 giorni di preavviso. Io uscivo dalla banca e informavo le due persone. I medesimi mi dicevano che sarebbe stata sufficiente una somma inferiore.  Io rientravo in banca chiedendo ed ottenendo il prelievo della somma di € 2.000,00 in contanti. Poi uscivo recando con me la somma in questione e la consegnavo allo svizzero, alla presenza dell'altro complice. Quindi i medesimi mi invitavano a recarmi da un notaio per regolarizzare la donazione. Io entravo nello studio mentre loro attendevano in auto. Quando sono sceso non li ho più trovati.

In quel momento ho realizzato di essere stato truffato.

Preciso di non avere subito alcuna violenza fisica da parte delle persone in questione e solo dopo ho realizzato la pericolosità di quanto avrebbe potuto capitarmi. Sono comunque sereno: sto bene ed ho agito solo nella speranza di fare qualche cosa di utile."

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