Quotidiano | Categorie: Fatti

Antonio Pigafetta e una nuova Associazione a Vicenza

Di Italo Francesco Baldo Sabato 22 Settembre 2018 alle 10:45 | 1 commenti

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Il mondo conosce bene e ricorda spesso la relazione di Antonio Pigafetta (1491? -1534 ca.) che accompagnò Ferdinando Magellano (480-152) quando intraprese una nuova via, più breve della circumnavigazione dell'Africa per arrivare alle note isole delle Molucche che, allora fornivano una gran quantità di spezie, in particolare noce moscata, pepe, chiodi di garofano. La spedizione del portoghese Magellano fu però patrocinata dalla Spagna di Carlo V, che riteneva interessante proprio la nuova rotta, onde evitare così approdi nel continente africano, che erano in mano dei Portoghesi in virtù del trattato di Tordesillas del 7 giugno 1494. 

L'accordo, mentore papa Alessandro VI Borgia, divise il mondo al di fuori dell'Europa in un duopolio esclusivo tra la Spagna e il Portogallo. La spedizione composta da cinque navi salò il 20 settembre 1519 da Sanlúcar de Barrameda in Spagna; in realtà era partita da Siviglia, scendendo per il fiume Guadalquivir da Siviglia il 10 agosto, giorno di San Lorenzo. Il viaggio fu avventuroso e nel novembre del 1520 Magellano, rimasto con tre sole navi dopo il naufragio di una e la diserzione dell'equipaggio della seconda, attraversò la zona terminale dell'America del Sud attraverso uno stretto che dal capitano prese il nome. Il viaggio nell'oceano, che da Magellano fu detto "Pacifico" si rivelò ben più lungo di quanto immaginato alla partenza. La navigazione, anche per mancanza di venti fu difficile e l'equipaggio soffrì moltissimo. Solo nel marzo del 1521 la spedizione, raggiunse le Isole Marianne e poi le Filippine, chiamate Isole di San Lazzaro, dove il capitano scontratosi con i suoi con gli indigeni e fu ucciso. L'ultima parte del viaggio fu la più avventurosa con la nave Victoria, che malconcia il 6 settembre 1522 rientrò in Spagna. Dei 237 che erano partiti, soltanto 18 ritornarono e tra questi due italiani, dei trenta partiti, Antonio Pigafetta, che viene anche detto Antonio Lombardo e Martino de Judicibus. Fu la prima circumnavigazione del globo e il Pigafetta ci ha lasciato un'importante relazione, che fu consegnata manoscritta a Carlo V , pare anche a Francesco Chiericati, Protonotario apostolico e oratore di Leone X. Il sovrano spagnolo e imperatore del Sacro Romano Impero pare abbia censurato alcune parti. Il documento, pubblicato tra il 1524 e il 1525 è un documento rilevante. Il testo fu senz'altro redatto in italiano, forse con qualche punta vicentina, come quando si chiamano i pinguini "ocati", o i chiodi di garofano " garofoli". Il manoscritto originale pare perduto, forse è in qualche archivio spagnolo, magari all'Escurial. Ciò ha determinato che la prima edizione italiana viene dalla traduzione di un testo in francese (oggi nella Biblioteca nazionale di Parigi con altri due). Il manoscritto della Biblioteca Ambrosiana di Milano appare come il più vicino alla stesura originale, ma non è di mano del Pigafetta

L'edizione italiana apparve a Venezia: Il viaggio fatto da gli Spagniuoli a torno a' l mondo, stampata a Venezia e con una Epistola di Massimiliano Transilvano: Descrittione seconda del sopradetto viaggio, quale scrisse copiosamente messer Antonio Pigafetta; nel 1585 fu pubblicata a Londra cui seguirono moltissime edizioni tra cui l'ultima Milano, Ghibli, 2014 e l'ultima vicentina presso Neri Pozza nel 1994.

In occasione del cinquecentesimo della spedizione, inizia in questi giorni la propria avventura a Vicenza, patria di A. Pigafetta, la nascita dell' "Associazione Pigafetta 500", ideata e promossa da Stefano Soprana (Presidente), Valeria Cafà e Romano Concato, che ha trovato subito l'assenso dell'Amministrazione comunale, tanto che il Sindaco Francesco Rucco ne è il Presidente onorario, ma vi è anche l'interesse della Regione Veneto con il Presidente Roberto Ciambetti e l'Assessore alla formazione e alla scuola Elena Donazzan. Una serie di incontri mensile intende accompagnare per tre anni la conoscenza della spedizione, la relazione e sviluppare tutti quelle possibili relazioni internazionali con i paesi visitati dal viaggio di Magellano. Accanto a ciò l'Associazione promuoverà studi, ricerche e le più diverse iniziative per far conoscere a Vicenza l'illustre concittadino che ha dato il nome al Liceo storico di Vicenza che intende essere "la navicella dell'ingegno" in suo onore e a progresso culturale di una città che ha tanti altri illustri da studiare e ricordare.

"I venti di Pigafetta" sono quindi un'occasione importante per la città di Vicenza e soprattutto per portare a conoscenza il suo importante concittadino, che in questo modo fece conoscere quanto scoperto e soprattutto è l'emblema, un po' come Ulisse, dell'uomo che cerca nell'inesplorato mondo il senso della sua esistenza, ricordando una delle domande fondamentali della stessa filosofia, ovvero: "Chi sono e dove vado?".


Commenti

Inviato Sabato 22 Settembre 2018 alle 15:17

Bella iniziativa di Stefano Soprana per ricordare un uomo di scienza e concretezza, di sviluppo e cultura.
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