Bassano, un'inattesa ma bellissima capolista!
Domenica 29 Settembre 2013 alle 17:10 | 0 commenti
Una vittoria al cardiopalmo, una vittoria meritatissima, tre punti dolci come il miele. A decidere l’incontro è un gol di testa di Iocolano al 12’ della ripresa ma sono almeno cinque le clamorose palle gol costruite dai ragazzi in casacca giallorossa che legittimano il successo. Nel finale espulsi sia Petrone che Semenzato.Â
BASSANO – FORLI’ 1 - 0
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Bassano Virtus (4-4-2): Rossi; Toninelli, Pelagatti, Bizzotto, Stevanin; Cortesi (st 22’ Semenzato), Bortoli, Cenetti (st 26’ Fondi), Iocolano (st 34’ Zanella); Berrettoni, Pietribiasi.
A disp.: Lombardi, Maran, Guccione, Maistrello. All.: PetroneÂ
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FC Forlì (3-5-2): Tonti; Vesi, Fantini, Gerolino; Jidayi, Torelli (st 26’ Bergamaschi), Evangelisti, Forte (st 16’ Sampaolesi), Boron; Tonelli, Petrascu.Â
 A disp: Casadei, Fonte, Senese, D'Angelo, Pirani. All.: Bardi.
ARBITRO: Bertani di Pisa
RETI: st 12’ Iocolano (BV)
NOTE: giornata nuvolosa
SPETTATORI: 500
AMMONITI: Jidayi, Forte, Torelli, Pelegatti, Bortoli
ESPULSI: Semenzato
ANGOLI: 8 - 5
RECUPERO: pt 2’; st 6’
Bassano del Grappa. C’è di tutto in questa folle domenica calcistica bassanese che riempie d’orgoglio anche patròn Renzo Rosso, al suo debutto stagionale sugli spalti del Mercante. Non è un Soccer Team arrembante ma assolutamente intelligente quello che batte il Forlì e riconquista la testa della classifica assieme al Cuneo. Privo dello squalificato Furlan, a vestire i panni del risolutore è Simone Iocolano chiamato al salto di qualità e autore di una prova monstre. Ottima gestione della palla, buona fase difensiva ma il match conferma anche le difficoltà a concretizzare una mole importante di palle gol. Stavolta gli errori davanti non sono pagati a caro prezzo e il risultato è un primato in classifica, a braccetto con il Cuneo, che stupisce ed inorgoglisce la gente giallorossa. Un primato figlio primogenito di una scuola di pensiero, inculcata da Petrone ai suoi ragazzi, che mette una furiosa ricerca della prestazione in cima ad ogni pensiero. Prestazione che si insegue innanzitutto mettendo in campo il 100%. Sembra una banalità ma banalità non è. L’allenatore che riesce ad ottenere questo è un tecnico che a fine anno può festeggiare dei risultati. Non sappiamo come andrà a finire ma abbiamo la netta sensazione che quest’impegno maniacale non mancherà mai nelle partite della compagine giallorossa.
Fame. Nella vittoria contro il Forlì, oltre a Iocolano, vero e proprio eroe di giornata al di là del gol, vanno celebrate le prestazioni di Dario Toninelli e Filippo Stevanin. I due terzini, forse pungolati dall’ingombrante concorrenza di Semenzato, hanno messo in campo una grinta e una convinzione inaudite. Grinta e convinzione non fanno però rima con stupidità , esaltazione da «Avanti Savoia» contro le mitragliatrici austroungariche. Il Bassano d’oggi non è formazione da attaccare allo sbaraglio. È una formazione cazzuta ma assolutamente intelligente e conscia della strada da seguire per arrivare a far risultato. È questa consapevolezza che permette di ammirare strafighissimi disimpegni che muovendo la palla da un lato all’altro della difesa permettono di giocare fin dalle retrovie senza sprecare il minimo possesso. È il maniacale lavoro settimanale che porta come conseguenza un’eccellente movimento a fisarmonica. Nessun arrembaggio appunto ma un pregevole lavoro difensiva «di squadra» atto ad intasare le linee di passaggio nemiche, rubare palla e scatenare l’inferno con micidiali ripartenze sugli esterni o centralmente appoggiandosi su Berrettoni. Ecco, probabilmente contro il Forlì è mancato il pieno apporto delle punte nei meccanismi di gioco, gli sbocchi sono arrivati quasi sistematicamente sugli esterni. Probabilmente ciò è dipeso anche dalla densità che gli ospiti sono riusciti a fare nella zona centrale, quindi va dato atto alla bravura del Forlì.
Favola. Da desaparecido a hombre del partido. È la storia di Simone Iocolano. Alla sua prima stagione ai piedi del Grappa, appena 19enne ma la regola degli under ancora non esisteva, si conquista una maglia da titolare con Roselli prima e Beghetto poi. Un girone d’andata mediocre, un ritorno di tutt’altro tenore che pareva il preludio di una fortunata carriera. Invece il cambio di modulo adottato da Jaconi, che non prevedeva esterni di ruolo, e una serie interminabile di infortuni (l’indimenticabile lungodegente Iocolano) ne hanno azzoppato la crescita e messo ai margini per ben due anni e mezzo. Infine il rilancio di 6 mesi con la casacca del Valle d’Aosta e l’empatia subito formatasi con Petrone e il suo 4-4-2. I risultati si vedono contro il Forlì, prova maiuscola e gol decisivo di testa sugli sviluppi di un corner al 12’ della
ripresa. Prima una fuga solitaria dopo aver ubriacato l’ex giallorosso Jidayi e la mira che lo tradisce sul più bello. Ma anche notevoli recuperi e giocate di notevole spessore tecnico. Tutto questo consegna a Petrone una sorta di alter ego di Furlan sulla corsia di sinistra. E non è mica poco.
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