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Amnistia, indulto, sovraffollamento: un altro modo di guardare a questi temi

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 15 Novembre 2013 alle 21:24 | 0 commenti

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Riceviamo da Raffaele Colombara Consigliere Comunale di Vicenza e pubblichiamo - Lasciare per un momento l’approccio generale e ideologico e provare a toccare gli aspetti concreti. Il carcere è parte della città. La situazione di sovraffollamento e le condizioni di vita all’interno delle carcere hanno un riflesso diretto sui detenuti, sugli operatori e sulla vita cittadina: quali percorsi di riabilitazione e reinserimento sono allora possibili in queste condizioni?

La Commissione V “Servizi alla Popolazione” ha incontrato Associazioni, Enti ed Istituzioni che in diversa maniera si occupano del tema, con l’intento di conoscere più da vicino progetti ed attività messi in atto, ascoltare e formulare infine proposte.

Alla seduta erano presenti alcune delle realtà vicentine (Caritas, Engim Veneto, Consorzio Prisma, Progetto Jonathan, Progetto Il lembo del mantello, Istituto Suore delle Poverelle, Cooperativa Saldo & Mec) che da tempo sono impegnate sul tema. Gli ambiti entro i quali si muovono le loro azioni sono quelli della Formazione, del Lavoro, della Residenzialità e del Sostegno alla Persona.

Molte delle iniziative sono coordinate all’interno del progetto Esodo (che ha i capofila in Caritas, Fondazione Cariverona, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria).

Attivato nel 2011, ha avuto risorse per 1,79 milioni di euro.

Gli interventi nell’ambito del Sostegno alla Persona, in particolare per l’accompagnamento prima delle dimissioni, hanno evidenziato come la ricaduta delle azioni intraprese si misurano innanzitutto nella riduzione della recidiva: a 2 anni dall’uscita dal carcere, il 94% delle persone accolte non ha commesso reati (dati Lembo del mantello, 2005-oggi); non secondario è inoltre il beneficio economico (i percorsi costano spesso meno che mantenere semplicemente in carcere le persone).

Un dato significativo, su cui riflettere, è che oggi, tra le persone in esecuzione penale, è maggiore il numero di coloro che sono fuori dalle strutture detentive (misure alternative) rispetto a coloro che sono ristretti.

A fianco delle associazioni su quest’ultimo aspetto un ruolo istituzionale è svolto da UEPE (Ufficio Esecuzioni Pene Esterne), un servizio della Magistratura di Sorveglianza, che necessiterebbe tuttavia di aumento di personale, struttura e aggiornamento.

Significativi infine i risultati dell’esperienza del rimpatrio assistito, sviluppata da Engim con i Giuseppini del Murialdo.

Molti i progetti in quest’ambito, a partire da quelli sviluppati dal Progetto Jonathan, da 24 anni sul campo, in collaborazione con parrocchie e altri enti (C.S.I., Coop.Insieme); in questo ambito alcune proposte relative alla mediazione penale e alla Giustizia Riparativa.

Diversi gli interventi nell’ambito della Formazione, con l’attivazione di corsi professionali (ENGIM, addetto manutenzione edile, piante officinali). Attiva anche una sezione di medie inferiori pubbliche. Sono venuti meno da alcuni anni le sovvenzioni della Regione Veneto.

Nell’ambito del Lavoro si segnala l’attività della Cooperativa Saldo & Mecc, che è sorta e opera all’interno della Casa Circondariale di Vicenza e dal 2001 opera sul mercato con attività di saldatura e piccola carpenteria. 92 i soci lavoratori che finora vi hanno lavorato. Solo il 5% di questi sapeva inizialmente saldare. Organizza essa stessa corsi di formazione. All’interno del carcere era attiva un’altra cooperativa “San Bernardo”, attiva nel settore della panificazione, ma che è oggi tuttavia chiusa.

L’Amministrazione Comunale ha messo in campo in questo ambito diverse iniziative, formalizzate nel “Piano per le persone in esecuzione penale 2011-2013”. In particolare, ha istituito nel 2010 la figura del “Garante dei diritti delle persone private della libertà personale”, per il quale è in questi giorni aperto il bando per la candidatura. E’ inoltre attiva la Consulta per le problematiche penitenziarie, istituita con delibera del Consiglio Comunale n. 76 del 23/11/99. Tra i vari servizi offerti, la disponibilità di un appartamento per le misure alternative.

Si ritiene che, allo scopo di rendere più efficaci le azioni messe in campo da Associazioni ed Istituzioni sia auspicabile

û       una ulteriore integrazione e coordinamento tra il piano triennale del Comune di Vicenza e i diversi progetti oggi operativi, anche attraverso l’azione della Consulta per le problematiche penitenziarie;

û       l’individuazione di un Garante che sappia ascoltare e raccogliere le giuste istanze, sappia individuare le priorità da perseguire e sappia svolgere un efficace ruolo di mediazione tra Istituzioni, UEPE e Associazioni; auspicabile al riguardo che l’ufficio sia in Carcere anziché in Comune;

û       la disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale a impiegare persone in tirocini e progetti lavorativi (es. guardianie, ecc.); a favorire nuove iniziative imprenditoriali;

û       Lo sviluppo di percorsi culturali ed educativi (es. formazione nelle scuole).


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