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Alluvioni a Vicenza, un'inchiesta lancia l'allarme: "le prossime saranno molto peggio"

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 1 Settembre 2013 alle 12:19 | 0 commenti

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Riceviamo dal geo-storico Gianni Padrin e pubblichiamo - Dalla descrizione storica delle alluvioni passate, molto più potenti e lunghe di quella di Ognissanti del 2010, si è visto che l’idrografia antica è completamente diversa da quella di oggi perché i detriti che scendono dalle montagne innalzarono continuamente la pianura di migliaia di km. Quindi, da quando l’uomo ha regimentato le acque, i canali scavati si riempiono e devono per forza essere ripuliti.

L’atto di “accusa” scritto dall’ing. Riondino e collaboratori, pubblicato sul giornale dell’ordine provinciale degli ingegneri è un documento di accusa verso chi non ha fatto o ha fatto male il lavoro che doveva fare, con il denaro del contribuente (R). La regione, nelle persone dei presidenti ed assessori delegati, non ha voluto controllare i lavori e non ha dato le direttive che erano ben scritte nel programma De Marchi, nato dopo l’alluvione del 1966 e ancor oggi valido dopo quella del 2010 (R). I consorzi di bonifica pur avendone tempo e mezzi, con le grosse ruspe, non hanno fatto i lavori minimi di loro competenza, quelli che da 500 anni la Serenissima Repubblica di Venezia invece aveva fatto, con perizia e continuità, costruendo anche 1100km di canali principali, scolatori di paludi, fosse, tajade, rivi, pioveghi, navegauri, cavadicie e rogge a doppio utilizzo, cioè anche per irrigazione, fatti con picco, badile e carriola; oltre che deviare e raddrizzare tutti i grandi fiumi del Veneto, Adige e Po compreso. Questo fior fiore di inzegneri avevano accumulato esperienza di regimentazione delle acque dalla fine del 11° secolo, copiando dalle risistemazioni agrarie benedettine, che a loro volta avevano ancora in mente e avevano letto e visto le carte degli agrimensori romani, nella costruzione delle molte centuriazioni venete, la cui prima fù quella di Aquileia nel 181 a.C. Tutto questo aveva prodotto la creazione del Magistrato alle Acque all’inizio del 1500 e dei Provveditori dei Beni Inculti, partendo proprio dai Magister Aquarum latini; oggi queste fugure importanti sono state eliminate. Erano proprio tutti deficienti i precedenti? Leonardo compreso?  Fra il 1043 e il 1350, nella guerra fra vicentini e padovani, furono scavati il canale Bisatto fra Longare ed Este, la deviazione dell’Astico fra Montecchio Prec. e Poianella, poi fra Marola e Longare, per togliere l’acqua a Padova e di conseguenza fu scavata la Brentella per farci arrivare acqua a Padova, assetata e senza energia per i mulini. Ma tosto fia che Padova al palude cangerà l’acqua che Vicenza bagna, per esser al dover le genti crude  (Dante fine 1200),.. Dopo la pace un frenetico lavoro pubblico: se fece la riviera o navigium da Padoa a Monselexe nel 1201, fattasi lega fra Vicentini, Trivigiani e Veronesi contro Padoa sotto lo podestà Marchesino de’Mainardi de Ferrara dopo 11 anni quello si chiamò canale Battaglia nel 1189 o del canal Piovego scavato nel 1209, della deviazione del Tesina finale a fine 1200 e della Brentella nel 1314..         + di 100 km di nuovi alvei, fatti con picco, baila e cariola.

Invece oggi sono state fatte e si stanno facendo solo tamponature delle rotte, sistemazioni dispendiosissime di piccoli fossi con massicciate, per “evitare” crolli di argini, troppo e inutilmente ripidi (R), che cadranno in alveo prima o dopo, con ulteriori costi, come fossimo uno stato ricchissimo che ha denaro da buttare. Esempi ne abbiamo un lunghissimo elenco, basta girare le campagne.

Questo comporta alluvionamenti in tutta l’asta fluviale, da Marano a Bovolone. Il Timonchio in zona alto vicentino (Marano-Villaverla-Caldogno nord) è ormai ripieno e non tiene più niente (si può calcolare che solo nel tratto medio, c’è circa mezzo milione di metri cubi di ghiaia, ghiaiano e sabbie), come altri torrenti, con una sezione dimezzata, le acque dei torrenti conducono gran quantità de sassi e de giara che si son fatti cos’alti de fondi et in molti luochi li fondi son più alti delle campagne…acciocchè non possono più scolare e per esser il fondo così poroso penetrano sotto gli argini, GGTrissino. Un vecchio agricoltore si ricorda della diversità d’altezza di 3m del Bacchiglione in zona Casale. Il Molon ci ricorda che nella costruzione della conca di navigazione di Colzè, alla fine del 1800, a 10m di profondità è stato trovato un chiodo di ferro d’età pre-romana, quindi 10m di sedimenti in 2200 anni e che villa Scroffa di Colzè, di solo qualche secolo fa, ha le cantine a 2 metri sotto il piano campagna e che Palazzo Angaran a Ponte degli Angeli è stato alzato un secolo fa di 1,5m, smontato pezzo per pezzo, altrimenti sarebbe allo stesso livello degli altri palazzi vicini che sono infossati rispetto alle strade di 1/2m e che si allagano. Il ponte del Palladio a Torri nel 1908 è stato alzato di almeno 1 metro e allargato di 2. Ponte degli Angeli dal 1500 è stato alzato 1m e da quando i Venetkens avevano costruito il loro primo ponte di legno, il livello era almeno 2 metri più sotto, se non 3. Mentre ogni anno sulla terra si deposita più di un cm. di polveri atmosferiche (1m in 100 anni), nei torrenti-fiumi non si pulisce l’alveo, dove si trasportano e depositano maggiori quantità, come se i fiumi fossero su Marte.  Chi vuole capirne di +, può leggere il capitolo Alluvioni nel mio libro.

Il concetto di previsione del Futuro che si applica in tutte le cose che possono avere variazioni nel tempo, impongono ai costruttori di mettere in conto precauzionale un coefficiente maggiorativo, rispetto ad una situazione accaduta precedentemente, quindi si deve mettere il +100% …

I Coltivatori Diretti, da un colloquio con un dirigente, ha una perfetta intesa sugli intenti, ma impossibilità ad operare correttamente per scoordinazione e mancanza di idee giuste fra consorzi e i politicanti, che sempre in mezzo come il prezzemolo. Gli agricoltori giustamente si sentono parte importante e in causa per la pulizia dei fossati di scolo minori, che farebbero automaticamente da bacini, vista la loro enorme rete di 50.000km, che porterebbe ad 1.000.000.000 di m3 la capacità di contenimento e non ai soli forse 10 che la regione “vuole” con “convenienze” e “collusioni”, peccato che anche le associazioni di categoria sono a braccetto, per convenienza con i politicanti (detto dagli stessi loro aderenti).

*L’ha detto anche l’ex ufficiale del Genio Civile Giovanni Baldisserotto, che ha relazionato sul Bacino di Montebello e sul malaffare, che dagli anni 80 continua ad imperversare negli “appalti intelligenti” del Genio, come confermato da varie altre persone e tecnici del settore), e che per non esserne invischiato, si è dimesso ed è andato a fare pozzi in Africa con la Cooperazione, per potersi guardare ancora allo specchio, senza vedersi un delinquente. (“negli anni buoni” 1985/1995 lo Stato, il Genio Civile, ora è in carico alla Regione, su specifici progetti prendeva direttamente i denari dallo Stato per opere; gli appalti venivano dati direttamente sempre alle stesse ditte, si evince in un dialogo non registrato con un’ex…)  I bacini proposti hanno anche dei problemi tecnici, ma soprattutto delle spese inutili, anche per le bocche d’entrata e uscita che possono essere molto più semplici, utilizzando i metodi già sperimentati in quello di Montebello, come i sifoni autoadescanti o di semplici paratoie che oltre che l’acqua, portano i detriti all’interno del bacino per decantare ed evitare che depositi all’interno dell’alveo (ma questo gli inzegneri senza inzegno non hanno letto Leonardo da Vinci o la moltitudine di libri che descrivono queste cose, che sono nelle biblioteche, ad ammuffire o impolverati negli armadi del Genio Civile, se non li hanno buttati). Egli ha messo in guardia dalla quasi sicura alterazione dei capitolati d’appalto, con maggiorazione delle spese, per “l’abdicazione totale “ della regione, sul controllo, tramite una voce sulla possibilità di miglioramento del progetto in fase d’opera, con competenza del consorzio®. Non è possibile che il solo progetto-gestione del bacino di Caldogno costi 1,5 milioni, e che le decisioni vengano prese in regione senza trasparenza, con ditte “conosciute” che … Tutto è ben leggibile nel libro del giornalista R.Mazzaro “I paroni del Veneto”.

* Chi sono coloro che devono controllare il progetto-conto del bacino ? Un geometra del consorzio Alta Pianura Veneta, un ing. civile e uno della regione !!!  Secondo voi sono competenti ?  Hanno esperienza in merito ? Sono un numero sufficiente o sono pochi apposta per… Dove sono 3 o 4 ingegneri idraulici (persone del settore) e almeno un revisore dei conti ?  Sentire D’Alpaos era troppo ?  O la sua equipe dell’università era contro il bacino? E quindi contro i loro interessi ?

Tutti molto arrabbiati, pubblico e relatori, che mai si erano conosciuti prima, sentendo le relazioni, come quella del tecnico Davide Sandini sulla pericolosità dei bacini già costruiti, per la loro criticità e difficoltà ad ancorare saldamente dighe e argini al fondo, che non è automatica per il solo appoggio, ma anche per il materiale usato. I costi attuali stanno salendo fuori dal diagramma studiato da un’università, con un non senso fra costi enormi e benefici minimi. Egli ha messo in risalto la non conosciuta risistemazione del bacino di Montebello, che stava per rompersi, con gravissimo pericolo per la popolazione sottostante di Borgo di Sotto, fatta evacuare per fuoriuscite e per lo stadio di pre-collasso dell’argine in terra, che si trasformava in fango. Il suo calcolo presunto è 160 morti, quando si creasse la non difficile possibilità di fare da sifone sotto l’argine attuale, come anche per il bacino di Trissino, ancor più pericoloso staticamente, per la presenza di giaron grossolano, totalmente instabile per l’uso ®.

* Egli inoltre ha letto la legge europea sulla pubblicità alla popolazione, sui pro e contro i bacini, che la regione non ha fatto, contravvenendo alle direttive (Reato di omissione d’atti d’ufficio?). Inoltre ha denunciato le gravi inadempienze da parte di chi doveva (per legge sulla sicurezza) fare i carotaggi e saggi di prelievi sul fondo del presunto bacino per vedere se si può fare, nascondendosi dietro a: Non lo sappiamo..Non abbiamo previsto..Non conosciamo..Il regolamento non prevede..o dilungandosi nelle risposte, che in un paese civile sarebbero date il giorno dopo, come invece ha dimostrato per alcune domande da lui poste agli uffici europei ®. Il bacino di Trissino comunque non si farà, per gli eccezionali ritrovamenti romani fotografati e studiati dal relatore, oltre ad altri reperti emersi dagli studi archeologi dell’università del Kentuky, che hanno definito la presenza dell’antica Drixinum romana. Gli studiosi però sono “scappati” negli Usa arrabbiati, per la non collaborazione della sovrintendenza, che avrà delle formali accuse per non essersi attivata e per aver affermato “sono di epoca molto recente..non ci interessano..”, “schifati per averli disturbati”, cosa detta solo verbalmente (R); ancora ora non ci sono notizie dalla sovrintendenza. Anche se avessero solo 300 anni sono comunque reperti archeologici, anche se ci sono già stati altri ritrovamenti romani fin dal 1790; nelle mappe Igm 1965 compaiono i 4 soliti puntini, significa sito archeologico.

* Lo storico di Caldogno Giovanni Cattelan ha dimostrato che le 2 rotte sono state provocate dall’incompetenza e da lavori tecnicamente sbagliati ®, come si evince dal libro che egli ha pubblicato. Come aveva detto anche nell’assemblea di Caldogno; l’incompetenza tecnica e storica è lampante, annunciando poi le prossime rotte, provocate dal cambio di pendenza che i 2 torrenti hanno nel basso calderone dell’est Caldogno, dove da sempre si deposita “ el giaron” ® che alza il fondo, per poi formare il Bacchiglione a sud, mentre in antico era l’Astico. Questo succederà anche per il bacino, con il deposito che si fermerà poco dopo le inutilmente costose prese automatiche-elettroniche, cosa che una volta venivano manovrate dagli agricoltori locali, in maniera manuale e con l’esperienza di chi ci viveva e chi ne aveva vista passare tanta di acqua; non dei tecnici che vivono anche a 100km. La sua abitazione per esempio è in via Strada Alta, che è uno dei tanti letti pensili dell’antico Timonchio di tempi non molto lontani, come dimostra la mappa dei paleo alvei e delle rotte, fatta dall’ing. idraulico N.Sottani, come di altri ing. Marcolongo e Zaffanella dell’università di Padova che hanno mappato tutti gli antichi alvei del Veneto, che rendono bene l’idea dello spostamento di tutti gli alvei dei fiumi nei secoli.

* Ha dimostrato anche della problematica delle sottostanti falde a strati di terra, acqua e ghiaia, che possono venire alterate dal peso del bacino soprastante e degli enormi problemi e pericolosità per gli escavatoristi e camionisti, nel riparare le falle; con le palancole di ferro che scendevano da sole nel terreno e tamponate a suon di camionate di macigni, fra chi voleva scappare per paura e gli urli del capo cantiere.

* Il bacino di Caldogno dovrebbe sorgere in un’area dove la falda è in certi punti affiorante, tanto che nelle varie alluvioni, la pressione dell’acqua sull’alveo del Timonchio o dell’Igna, apriva fontanazzi nei campi vicini, che poi venivano chiusi con vari carretti di fascine e macigni, per poi essere seppelliti da terra, cose ben risapute dagli agricoltori fin dai secoli precedenti (anche nel 1951). Nell’area c’è una di vecchia discarica Rsu.

* Baldisserotto aggiunge che se si toglie uno strato superficiale per formare gli argini, alla prima pioggia il bacino si riempie da solo, proprio per innalzamento delle falde superficiali, diventando una palude, come qualche secolo fa preesisteva in zona l’Acqua Lata e poco sopra c’è Novoledo, che deriva da novoletum (uno degli ultimi boschi bassi e paludosi, per far posto a nuovi campi svegrati; l’argine sud è in via Vegre). Il conte F.Gualdo nel 1772 scrisse sui problemi provocati dagli insetti producendo le febbri maligne e pestilenziali ai lavoratori delle risaie di Cresole e Vivaro

A conferma, esiste già in un’area, una zona umida permanente, frequentata da varie specie di animali e di volatili. Questo è uno dei tanti motivi di evidente incompetenza degli studi tecnici e degli ingegneri del Genio Civile, “guidati” forse da “altri”… Ad esempio, uno di essi ha comprato casa in zona golenale del Bacchiglione, subito dopo la curva del tribunale nuovo e puntualmente ha il garage sott’acqua; maggiormente anche delle altre vicine, proprio perché in curva.  Ci si può fidare?   Forse è uno di quelli che aveva dato l’autorizzazione all’ampliamento e innalzamento dell’obrobrio ambientale del tribunale nuovo-Ecomostro, o non ne ha denunciato la costruzione ? Un finanziere mi informa che un’ingegnere che voleva partecipare agli appalti, ha saputo che hanno dovuto fare delle modifiche alle porte perché lo stabile si è piegato (da accertare); la cosa però è molto verosimile, visto il peso e il luogo; è da accertare anche la distanza dal fiume in base alla legge (sicuramente siamo ben fuori, visto che un palazzo di 5-6 piani è al bordo (non ci passano 2 camion), con quasi impossibilità di pulizia delle rive (se non portando via con i camion); i pali di fondazione sono immersi nell’acqua ? Se si cambia l’inclinazione ripida delle sponde ? Non c’è che 1-2metri, quindi il cementone è da demolire. Compare articolo: Tribunale Nuovo, peggio del Vecchio, fa acqua da tutte le parti ad ogni pioggia e vetri del tetto da oscurare, il sole è direttamente in testa a chi ci lavora sotto, come una sauna. Mi informano che l’area è stata comprata da una delle tante società del delinquente abituale Berlusconi e poi venduta a..x farci tanti “dindini” come per altre operazioni di speculazione edilizia nel vicentino e finite come cementificatori di territorio.

Ho visto a S.Martino di Lupari uno scavatore che per fare le fondamenta di una casa, ha aperto un fosso d’acqua continua a solo mezzo metro di profondità, facendo rinunciare la costruzione.

* Domanda: il vecchio progetto del bacino di Caldogno era stato disegnato anni fa, quando “serviva” ancora materiale da sottofondi stradali e capannoni, che oggi sono abbandonati per una classe politicante deficiente (dal latino deficere, mancare di qualcosa).

* Domanda: a mezzo km esiste un’area  più grande e compromessa per asportazioni massive dei vari “Capiterlini”; come mai non viene utilizzata ?   Can no magna can ?  Quando el can sé un eufemismo

L’edilizia ora è quasi ferma, e deve fermarsi; ma prima..questo implicava certamente la “collusione” fra istituzioni ed imprenditori-cavatori di ghiaia, cosa certa, quanto certe sono le collusioni fra politicanti, cavatori di pietrame e responsabili degli uffici preposti ai nullaosta, trovati varie volte con mazzette, dagli agenti e da ammissioni di colpa. Si sanno nomi degli uni e degli altri e la lista di questi personaggi si sta allungando pesantemente. Questo perché la regione con i loro assessori, non ha scritto un piano cave per ghiaia, roccia e altri materiali, da 30 anni, proprio per avere mani libere nelle singole decisioni con il singolo cavatore, che è costretto a patteggiare con politicanti e uffici regionali; già alcuni sono stati beccati con le mazzette. Un articolo di Gdv recitava: “Ho pagato per 20 anni, ora basta”. Lo stato e la regione hanno a disposizione oggi vari strumenti per poter intenzionalmente aggirare i controlli delle buone vecchie leggi, fatti con nuove leggi molto “largheggianti” o leggi con buoni titoli che finiscono sbandierati per settimane, ma con attuattivi contrari e in sordina; è capitato addirittura che un’assessore regionale ha fatto un giro per i comuni “amici”, per insegnare a come aggirare la legge sull’edilizia (non sarà forse un reato, ma è indegno). Dopo qualche mese, prima delle elezioni, compare questo titolo sul giornale: Regione, il nuovo Ptrc. “Il Paesaggio diventa motore di sviluppo”. Questo è successo sopratutto negli ultimi 10 anni di governi nazionali e regionali, ma anche la provincia ha dato del suo. Come sempre il titolo dice l’esatto opposto dell’interno dell’articolo e della legge che questi malnati producono, infatti il sottotitolo dice: ”Non daremo regole, ma indirizzi. Patto col Ministero: eviterà i “no” dei soprintendenti”. Quindi non regole certe, proprio per poter “armeggiare” la legge a proprio piacimento. Si ricorda a tutti, la sentenza dell’Aquila, che ha accusato e comminato 4 anni ai responsabili della Commissione Grandi Rischi per omissioni, omicidio e disastro colposo.

L’instancabile Vittorio Rizzoli invece ha denunciato l’abbassamento impressionante della falda della zona di pianura per mancanza di acqua da assorbire nelle zone alte e per eccesso di prelievo, oltre alla non conoscenza della popolazione dei problemi delle acque dell’ovest berico, che non verranno risolti con un bacino, così lontano dalle zone problematiche del basso padovano, come sono le intenzioni degli studi tecnici, “amici degli amici” (che conosciamo). Come saranno e sono le acque di falda, visto che per tanti anni i conciari hanno scaricato impressionanti quantità di inquinanti nel Chiampo al “gusto di cromo esavalente”? Stanno distruggendo l’Arpav che dovrebbe controllare, dopo aver comprato il barcone tecnologico e la nuova sede, lasciando a casa i dipendenti. Forse è un vero progetto politico inquietante ?  Dopo qualche mese compare l’articolo: Acqua inquinata in falda, pozzi chiusi per 2 inquinamenti diversi a Brendola e Agno. Per l’ennesima volta, altri allacciamenti a spese dei contribuenti ed utenti in bolletta e chissà quanto cancerogeno già bevuto.

Presente anche l’esperto internazionale di mineralogia Boscardin di Bertesinella e collaboratore di vari musei veneti, a cui hanno dedicato il suo cognome ad un nuovo minerale scoperto.

Disinteresse totale delle amministrazioni comunali e provinciali ® visto che questo è il 3° convegno, eccetto quella di Torri di Quartesolo, presente con il sindaco Marchioro e l’assessore all’ambiente Cignacco, che nonostante il loro monitoraggio dei sensori a monte ed il “Mini Mose” sul ponte palladiano, sono preoccupati perché nel 2010 il livello era massimo e l’acqua cominciava a “limegare” dal vicino argine, sulla ex palude (Silva Mugla), oggi lottizzazione.

Imperativo conclusivo è:

1) Bisogna togliere acqua dagli alvei dei fiumi e lasciarla nelle campagne dove possibile,

2) pulirli dai “boschi” che ormai sono cresciuti ai lati,

3) abbassare parzialmente il fondo,

4) abbassare le golene ormai rialzate dai vari depositi di ogni alluvione,

5) abbassando l’inclinazione degli argini all’interno per portare la terra all’esterno,

6) allargare gli alvei, un pò alla volta, dove si può, questi 6 primi punti fanno anche da bacini,

7) comprare ed usare a ciclo continuo, 24 ore su 24, le draghe per la riarginatura, scomparse negli anni ’60 e che si ripagherebbero in 3 mesi.     Tutti questi punti sono compiti normali dei consorzi,

Questo vale anche per tutti i fossi di competenza degli agricoltori, parte in causa del problema da risolvere, senza che però essi debbano accollarsi totalmente gli oneri, tutti i cittadini devono pagare la loro porzione di acqua che cade dal cielo,

* 8) allargamento del bacino di Marola, anche in terra di Vicenza (se si fa, bisogna sfruttare al massimo la bassa presente), come il mini bacino del Tergola 500.000m3 di via Alture, uno dei tanti bacini che la natura ci ha lasciati nei territori, con la piccola spesa della chiusura a sud con un arginello (bacini diffusi con un basso rapporto costi-beneficici), questo potrebbe forse costare solo 50.000 euro, con il progetto fatto in 4 ore da un qualsiasi geometra scarso. Invece quello simile appena inaugurato a Brendola, nella vecchia palude torbosa di S.Vito è costata 1 milione !!!?  Mai ho visto qualcuno fare “4 conti della serva”: ad esempio: per costruire un argine: se è ad 1 metro d’altezza, il costo è 1; se invece è di 2m, il costo sarà 3; se a 3m il costo sarà di 9; questo perché l’argine non è un muro regolare in altezza, ma un trapezio isoscele, dove la base è enormemente più larga della parte alta, quindi un’arginello di 1km x 1km, tiene 1 milione di metri cubi, con una spesa bassissima e senza pericolo.

9) Raddrizzamento di 4 anse: 2 nel tratto del Bacchiglione dopo il Tribunale, fino a Longare, poi di 1 ansa a Marola, 1 alla Conca di navigazione di Colzè (le anse rimanenti si lasciano ad oasi umide);

10) Bisogna togliere la rosta di Ponte dei Marmi, ma soprattutto alzare e soprattutto allargare il ponte della ferrovia che è stato ideato e calcolato da tal ing. Imbecil de Pirlis, tanto è stretto (infatti l’acqua rincula) cosa ben diversa dal lavoro fatto più di un secolo fa, quando raddrizzarono le 3 anse del Bacchiglione e Retrone da Ponte degli Angeli a Cà Tosate, raddoppiando la portata togliere il nuovo ponte del Tribunale nuovo ideato dal cugino del De Pirlis.

11) Tutte le roste-briglie di trattenimento delle acque (utili per non abbassare troppo la quantità d’acqua nel terreno superficiale in estate) vanno rifatte mobili, nessuna deve essere mai fissa. Lo scopo quando è in posizione alta, è diminuire la pendenza del flusso nelle parti alte, medie e basse della pianura, in modo che diminuisca di molto l’escavazione dei terreni a lato degli alvei, con successivo trasporto a mare del detrito e deposito lungo i fiumi, cosa che durante le alluvioni non deve essere valido, per quelle di pianura, proprio per aumentare la velocità e di conseguenza il flusso, che toglie dal retro dei ponti, altra acqua. Contemporaneamente queste briglie possono essere utilizzate come fonte di energia idroelettrica, vedi centrale elettrica Beltrame a Ponti di Debba, costruibile anche a Torri di Quartesolo prima del ponte, come già c’era per il mulino. Le conche di navigazione sono state creata quando lungo i fiumi scorreva la “vita”, con un flusso ininterrotto di barche e barconi, burchi, mulini e magli, che hanno smesso di funzionare nel dopoguerra; oggi non hanno più senso, se non x fini turistici. Le briglie a monte invece, hanno la funzione di trattenere i detriti, che senza avrebbero una pendenza troppo alta.

* Perfino i tecnici progettisti dei bacini sono costretti ad ammettere che sarebbe buona cosa, fare prima le cose più urgenti scritto in piccolo e meno costose o quantomeno contemporaneamente fare

11) raddrizzamento e allargamento della Brenta Vecchia di Fusina dall’inizio del percorso (come da idea inzegner Paleocapa-Fossombroni, attuato ma oggi non più sufficiente); eventuale scavo di 2 alvei scaricatori della pianura finale: il Fossetta sul rovigoto e la continuazione del Navigabile di Ve-Pd, collegabile al Brenta e all’Astico a Poianella; eventualmente fare (se non basta) un canale scaricatore Astico-Brenta da 150 mcubi/sec.

12) E’ troppo pensare che durante il picco d’alluvione, quando c’è il massimo di trasporto detritico, le campagne più basse si possano allagare di qualche decimetro, facendo da bacino, visto che la pianura bassa del Veneto si sta abbassando per subsidenza, ed ormai l’area sotto il livello del mare si sta allargando a dismisura, aumentando anche il cuneo salino verso l’interno ?

Conoscere ed informarsi per operare al meglio è il monito finale, senza prendere come oro colato il Gdv-TvA, che sappiamo essere pagati dagli industriali-potenti con le varie lobby.

L’incontro è finito alle 23,15 per il notevole interesse, ma l’organizzatore Padrin avvisa dei contatti che si terranno, anche da parte di chi non ha potuto partecipare, per firmare uno scritto da mandare alla Procura della Repubblica (letto e apparse righe identiche in 2 articoli GdV) e alla Corte dei Conti, con il Dvd delle riprese, che sono a disposizione di chi vorrà informarsi, anche con gli scritti completi degli oratori, con integrazioni successive.

Erano presenti molti ingegneri, geologi, alcuni agricoltori, la presidente di Legambiente, alcuni consiglieri di Italia Nostra che nel frattempo aveva un’altra assemblea divulgativa a Ponte di Barbarano, molto partecipata per i grossi problemi con le “amministrazioni” di zona.

Queste 2 associazioni, dalla loro costituzione, sono sempre voce conoscente e discussiva, anche dei problemi che sono stati trattati e che hanno evidenziato ai giornali e organi competenti i problemi, con scarso risultato  vista la continuata volontà cemento-asfaltatrice di tutti i comuni ® e dalla non recettiva volontà di verità e distanza dal mondo politicante da parte degli pseudo-giornalistiTv, con troppi legami di chi li “aiuta”.

Per rendere bene l’idea di cosa significa cementificazione-asfaltazione e i relativi grafici di piena, guardare con attenzione gli affreschi e quadri di pittori di fine 1500, che descrivono le cittadine di quel tempo, tutte dentro le mura, mentre tutt’attorno c’era un’immensa distesa di campi, qualche convento e mulino fuori le mura, ma anche di foto poco cambiate a fine 1800 o del dopoguerra, quindi di 50-60 anni fa.

Ogni grande opera è un bacino che viene usato, quindi Pedemontana 1, Valdastico sud 2, Base Usa 3. Quindi quei 3 preventivati sono già finiti….??!!  E poi ?

Su un tavolo erano in visione antichi testi “sacri” dell’idraulica vicentina e veneta, che indicavano le cose da farsi nel 1400-1600, ma che sono cose anche da farsi oggi, ma che i nostri intelligentoni non conoscono o fanno finta di non aver mai studiato.

Lo scrivente dell’articolo è Gianni Padrin di Marola, ma supportato dai relatori che sono stati informati, oltre che da altri partecipanti e da persone non presenti ma ben informate tramite email, comunque in scrittura non definitiva, vista la difficoltà e la complessità dei molti problemi, ma anche dalla volontà di cambiare, di fare e di colpire i possibili colpevoli, da parte dei relatori, ma anche di tutti i presenti.

Si apprende da ignoti che mi hanno telefonato, che per 20-30 anni una ditta ha prelevato ghiaia e seppellito scarti di conceria nei ghiaioni di Trissino; un fatto molto grave da mettere sotto i giusti termini di legge; un’altra causa da intentare con i “furbetti”, quasi sempre anche evasori fiscali ed inquinatori, con collusioni ormai accertate più volte. Il fatto è confermato da uno dei relatori e da foto da satellite vecchie. Nel frattempo stiamo aspettando le conclusioni della Commissione Europea. Qualcuno ha fatto veloci sondaggi in area privata a Trissino; informati i carabinieri; poi c’è stato un tentativo di “riparare” andato a vuoto… Ci giunge da varie persone che alcuni argini sono stati alzati solo davanti alle case di alcuni personaggi politicanti, uno in zona Brotton è stato abbassato per poter “vedere l’acqua” dall’attico della casa dell’amante, ex assessore inquisito e condannato per altro, con conseguente esondazione in zona e un intero grande nuovo garage di auto “andate”.

Ci stiamo preparando a valutare la legalità degli atti, degli errori, delle omissioni, dei progetti scarsi, dei lavori fatti o non fatti o altro, nei punti indicati con ® tramite un gruppo di esperti anche internazionali, prendendo dalle constatazioni dei fatti ormai resi certi dall’evidenza e dalla logica, ma che solo un giudice può asseverare se verranno fatte delle denuncie penali, cosa ormai più che certa. La Corte dei Conti recentemente tende a controllare anche il danno erariale su sprechi e scarsa etica, che pur non essendoci reati effettivi, portano comunque danno alle pubbliche amministrazioni e quindi dei cittadini contribuenti. Alcuni si sono già mossi per tutelare i propri interessi, e nessuno nega.

Si sta costituendo legalmente un comitato “Alluvioni”.

* N.B. un bacino deve avere un secondo scopo: visto che nel picco di massima piena, i detriti trasportati sono in massima quantità e quindi, per evitare che si depositino lungo il corso, una parte può essere decantata nei bacini, anche prima del picco massimo, lasciando aperte le paratie d’uscita, fino a quando il picco diventa pericoloso, dove si chiudono (Leonardo lo avrebbe detto).

Considerata la quantità d’acqua piovuta nel 1882, che si vede nel marmo segnalatore di livello di Contrà S.Pietro che ha raggiunto 1,80m, in base all’attuale cementificazione e l’acqua caduta nel 2010, il livello non dovrebbe essere a 1,40, ma a circa 3 metri..?! cioè 1,20 in più, cioè tutto il piano terra. L’acqua esondata è stata circa 50-100.000.000 di m3, ben più dei bacinelli della regione.

* Non si capisce come mai il progetto del bacino di Meda, nell’alto Astico o di più bacini lungo il suo corso prima della forra di Chiuppano-Calvene, sia stato messo in un cassetto, pur avendo almeno 10 milioni di m3; queste piccole dighe servirebbero per elettricità, accumulo acqua e detriti per alluvioni, accumulo per l’estate e riempimento delle falde profonde per infiltrazione. Chi ha deciso per il no ?

Al governo attuale della provincia, della regione, oltre che di molti comuni ed amministrazioni, ci sono sempre i soliti loschi figuri; cioè quelli che hanno distrutto l’Italia, oltre che averci alluvionato. Vogliamo svegliarci per cacciarli, prima che ci facciano spendere altri 150 milioni di euro in bacinelli, oltre che annegarci comunque ?    Pensiero personale ma condiviso

* Pensare che le persone che hanno sempre “ragionato o lavorato” in un certo modo, cambino e diventino bravi e buoni, è pura utopia Albert Einstein  applichiamolo ai “nostri” politicanti e….

Ultima notizia: una persona mi telefona a casa, non facendo nome e mi dice che si sa già chi vincerà il bando, e da come parlava, sembrava un molto ben informato dei fatti.

16 maggio 2013 convegno di S.Bonifacio, qualche ora dopo la rottura dell’argine del Tramigna-Alpone a Monteforte. Stesse parole, stessa rabbia anche dal prof. Dal Paos in diretta telefonica

Scopriamo che esiste anche un gruppo che coordina tutti i gruppi “Antialluvioni” del Veneto, dove mancava la provincia di Vicenza, ora ci siamo anche noi.

* Scopriamo che esistono i Contratti di fiume. Nascono in Francia nel 1983 e coordinano tutti gli interessati che vivono lungo il loro corso, dal singolo individuo, alle associazioni e alle amministrazioni. In Europa sono diffusi in tutti i territori. Perfino in Lombardia sono nati nel 2001 e hanno interessato tutti i fiumi; in Piemonte dal 2007. In Veneto……non esistono. Eppure ci sono 31,2 miliardi di euro di Fondi Strutturali inutilizzati per deficienza e incapacità a governare questo stato, compresi i problemi dei fiumi che con il cambio del clima, saranno sempre più potenti e frequenti.

Il deputato europeo Andrea Zanoni, il consigliere regionale Stefano Fracasso, ma anche l’Europa stessa con le commissioni relative, stanno tenendo sotto controllo l’Italia sui grandi appalti pubblici e la relativa corruzione, con interessi sul denaro pubblico e nel vicentino ci sono molti appalti, anche parzialmente nascosti da.. Sono anche a conoscenza di questo scritto, con gli aggiornamenti, anche gli onorevoli Cappelletti, Sbrollini, Ginato, Crimì, Moretti, Puppato,  poi altri….e alcuni giornalisti:

Questo documento è stato approvato per “sommi capi” e per l’indirizzo generale (in quanto x i dettagli è difficile che si possano conoscere normalmente), da: Italia Nostra Medio-Basso vicentino e regionale,  Legambiente Vicenza, alcuni senatori e deputati italiani e 2 del parlamento europeo, 5 Stelle Vicenza, Sel Vicenza,….+ altri a cui è stato inviato di recente, oltre a quelli che si sono già espressi inizialmente ed alcuni esperti del settore, che però si esporranno solo davanti al giudice quando chiamati.

Scrive una persona: Si consiglia di farsi dare garanzie scritte da GENIO CIVILE, CONSORZIO DI BONIFICA, AUTORITA' di BACINO, REGIONE VENETO, che, nel caso di rottura dei bacini, siano loro i veri responsabili di un eventuale disastro e siano loro a pagare TUTTI i danni. Non possono un giorno dire: CALAMITA' NATURALE  o: Ci metterebbe la mano sul fuoco che nonostante i bacini, non ci sia l’Alluvione ?

Convegno 2013 a Torri di Quartesolo su: Naturale, Frizzante o Inquinata ?  No ai Rifiuti Speciali nelle cave   Presenti sindaco e vice, vari assessori e consiglieri del comune, ex sindaco (ex generale Valente), persone del comitato Vianelle e il direttore del Centro Idrico di Novoledo Lorenzo Altissimo. Risultato in poche righe: cavatori (la lobby + potente del vicentino e finanziatori di campagne elettorali in passato (aggiungo io) e politicanti, (in merito al problema alluvioni) si sono spartiti potere e soldi del materiale ghiaioso, aumentando il fatturato con la “risistemazione” ambientale, seppellendo sotto, rifiuti “vari”, quindi un doppio guadagno. Questo può essere visto anche nel pietronamento di tratti diritti di piccoli fiumi, fatti perché “qualcuno” ha detto che “è buona cosa”®.

* Alcune cave possono essere molto utili come bacini in caso di alluvioni, ma non sono mai state prese in considerazione i progetti sono stati presentati, perché altrimenti i cavatori non prendevano il doppio dei soldi, facendo anche le discariche. Una è lungo l’Astico e altre lungo altri torrenti, quindi perfettamente utilizzabili, con una capacità di ben oltre 10 milioni di metri cubi, con poca spesa. Questo è funzionale anche come riserva idrica estiva e di ricarica, come da studi fatti dall’università di Padova, dal Centro Idrico, dalla provincia e dai prelevatori d’acqua per gli acquedotti, che riforniscono quasi 800.000 abitanti. In questo modo, essendo cave dell’alta pianura, la gran quantità di detrito pesante e medio viene totalmente tolto dall’alveo dei fiumi-torrenti, che così non si intasano ulteriormente. Cava Vianelle e ……………… per il Timonchio alto, cava………………….…per l’Igna, cava……………………….per il Timonchio, cava……………per l’Astico.

* Convegno Padova su Direttiva europea del 2000/60 art.14 e della 152/2006 art 66 comma 7°, su progettazione, impatti ambientali e pubblicità alla popolazione, oltre a tutti gli enti interessati alle grandi opere pubbliche o di interesse pubblico, è disattesa per poter fare il contrario e i “propri comodi” (vedi precedente).

Necessità della continuazione dell’idrovia Veneta, Venezia-Padova, fino all’intersezione con il Brenta.

Scopro per caso che: ragionando sul livello dell’acqua più alto del Timonchio, pien de giaron, quel livello tiene ben riempita la falda ultra-superficiale presente in tutto il distretto delle risorgive per il principio dei vasi comunicanti, cosi che si spiega l’attuale alto livello delle falde più alte e dei scantinati allagati da qualche anno nel distretto “Risorgive”, specialmente dal 1010.

* Questo comporta che gli scantinati sono inservibili e quindi non devono essere computabili come tali, nel calcolo dell’IMU, e si presume che così saranno nell’eternità, fino a quando tutto il corso del torrente pensile non sarà portato più basso, ai livelli di 100 anni fa. Barbieri di Dueville ha lo stesso problema da 10 anni.

* Questo è anche il problema dei campi che non si asciugano mai, che per la maggior parte dell’anno si fa fatica ad arare perché diventa melmoso e quindi, come per le abitazioni, perdendo ulteriormente di valore, oltre alla crisi che i governi hanno già provocato. Quel solo metro di acqua presente a nord-ovest della strada Vegre, provoca l’impantanamento di almeno 2-500m dei campi a sud-est. Pensiamo con il bacino…

** Si pone quindi una domanda: Il “progetto” si computa sull’altezza attuale del Timonchio. Il progetto è quindi sbagliato, perché va abbassato tutto di + di 2 metri; cosa che renderebbe il bacino impossibile da realizzarsi, se non x solo 1 milione di m3. Se l’alveo va pulito ed abbassato (comè giusto che sia), va rifatta una parte del progetto ?  Certamente si.

La ghiaia lascia passare velocemente l’acqua in giù, ma se il fondo si alza accade il processo contrario

 ** Mi informano che anche nel 1951, e nel 1966, nella zona del bacino e dintorni, grossi fontanazzi si sono aperti, allagando i campi a nord del torrente, mentre a sud c’è stata la rotta.

* Si sa che da alcune zone dei campi del bacino, hanno prelevato in passato buona argilla da laterizi presente sotto, (e faranno altrettanto sicuramente, visto che è gratuita) con probabile allungamento dei tempi di consegna…

* L’Igna in zona è stato ristretto; ha la stessa larghezza di 15 km più sopra, perché ?  Qualche km sopra, attraversa una provinciale, con solo 3,5 m di passaggio, ma quello che è più grave, ai lati c’è un bosco ®.

Se si rompe il bacino, l’acqua si scarica inizialmente sull’Igna, che poi finisce sul Timonchio e su quel punto, dalla parte opposta romperà. Se si rompe “alla grande” invece, finirà a Vivaro, alluvionandolo.

La prossima rotta del Timonchio è prevedibile comunque nel tratto fra sud Marano e Villaverla; se rompe a destra, Caldogno è in mezzo, se rompe a sinistra allaga Novoledo e Vivaro; tutte zone con argini a media altezza, ma con alveo abbastanza riempito.

Sembra che tutta “l’Operazione bacini” abbia delle somiglianze con “l’Affaire Mantovani” dove Baita è in cda di 42 società, ha girato forse 6/8 milioni di fondi neri con fatture false e giri esteri..con la segretaria Pdl-Galan Minutillo, Buson e Colombelli vari.

3 giorni dopo sul GdV: Berlato, quello delle migliaia di tessere comprate del PdL e altro, dice: “..opere del Genio per interventi urgenti… Parrebbe che alcune ditte siano così sicure di vedersi assegnato l’appalto, da emettere fatture per milioni di euro..tir fermi in garage, ma che figurano in viaggio più volte..domande: il sistema project financing consente di coprire un complesso di tangenti con sistema estero su estero..a beneficio di prestanome legati a politici locali?..appalti pubblici in Veneto..ulteriori regalini a politici locali.. potrebbe riguardare il mio stesso partito, ma non solo.. Se devono mangiare una torta, si riservano di lasciarne almeno un terzo a chi dovrebbe controllare e denunciare”…….

Trovo per caso un buon conoscente del Berlato, che mi conferma tutto, e che siccome lo stanno “facendo fuori” politicamente, lui ha spifferato, non solo al GdV, ma a tutti i giornali veneti, e non è finita qui… Poi aggiunge che anche una ditta di zona ha 4 sottoditte, che ad ogni appalto partecipa vincendo quasi sempre. Con questo trucchetto già ben collaudato (sentito dire da varie persone e anche per Report) c’è stato uno della concorrenza che, non avendo più preso un solo appalto, è fallito e si è sparato. Un’altra delle grosse ditte vicentine, è molto nota e discussa ad ogni chiacchierata non ufficiale in merito.

L’utilità del Mose di Venezia e di come è stato “necessario”;  per l’allargamento e approfondimento dello stretto di Chioggia, per il passaggio delle grandi navi petroliere, cosa che non sarebbe stata fatta se veniva posato il tubo di trasporto dei petroli; quindi il Mose non serviva?  La sezione antica della bocca di Chioggia era giusta per il flusso di marea, perché non diventasse troppo alta. Chi era il vincitore della gara: Mantovani e progettisti “socialisti-berlusconiani”… Dopo un altro mese, c’è la conferma con la lista dei tangentari dei politicanti; sindaco Orsoni compreso, come Italia Nostra aveva ipotizzato, viste le ultime concessioni edilizie in zone vietate. Oggi per la Laguna della Serenissima transitano petroliere e grandi navi, che nessuno vuole.

Continuano a comparire frasi dal parlamento europeo, dove alcuni deputati italiani prendono posizione, scrivono interrogazioni e arrivano controlli sempre più puntuali dalle commissioni, sulle mal amministrazioni italiane ed appalti.

Continuano a comparire frasi dei politicanti che dicono una cosa e il suo contrario, anche nella stessa frase: “Veneto più sicuro, ma rischia” Zaia.

Ormai i giudici interessati ai “casi” sono almeno 5 mentre una cosa è certa a tutte le persone sentite in merito: tutti concordano a dare un nomignolo disprezzativo al presidente del Consorzio Alta Pianura Veneta, non solo per la sua tentata scalata politica di qualche anno fa, ma per la sua incompetenza tecnica e mentale a problemi così grandi. Egli, pur essendo stato votato da una maggioranza relativa infima, fra il totale degli elettori (problema di aggiustamento della legge in materia), non era per nulla competente. Non è colpa sua, ma la sua figura non gli compete tecnicamente, in quanto egli è solo figura politica, ma per fare queste opere non serve un politico. E visto che era inizialmente presidente di un piccolo consorzio, con gli accorpamenti dei consorzi, è diventato purtroppo figura importantissima.

Anche la figura politicante del sindaco di Vicenza, che dovrebbe o potrebbe essere capofila dei sindaci dell’asta del Bacchiglione, è invece una figura che non ha fatto niente dal punto di vista delle decisioni condivise, collaborative e pubblico-assembleari serie, nei confronti della cittadinanza. Specialmente perché, non prendendo serie posizioni collegiali, si barcamena nel marasma delle dichiarazioni senzazionalistiche da giornale, ma senza costrutto finale. Lasciando così ad altri le “decisioni già prese”.

Rende bene l’idea dell’assegnazione degli appalti, l’importante articolo del GdV di qualche mese fa, dove un tecnico ruspista anonimo dice che il Genio ricorre spesso all’assegnazione diretta dei lavori per somma urgenza, quando c’è tutto il tempo per fare un’appalto…dal 1966, in 45 anni; ne ho visto di tutti i colori..di lavori fatti male..Variati non mi ha mai ricevuto.. com’è possibile che nessuno si accorga di niente ?..Se qualcuno rompe le scatole viene tagliato fuori ®.

Bertesina, dai campi un mare di acqua dentro le case, mai successo prima… e i fossi ??

Vado a trovare uno che è finito sul giornale perché ha la cantina allagate e ha fatto casino in consiglio comunale a Dueville. Sarà il solito “pirla” che ha fatto la cantina troppo bassa? La cantina invece è a prova di acqua, la falda però è talmente alta, che è a livello del pavimento del piano terra, quindi si infiltra dalla micro fessura fra il pavimento e il cemento armato speciale… Motivo ?  Dai 150 campi soprastanti, l’acqua viene convogliata in un fossetto di 50cm, che finisce in un tombino da 30, tra l’altro più alto del fossetto di scarico, che dovrebbe essere un fosso…!!!?   Mi mostra le carte. Dal 1997…..???  Nessuno si è mosso ®.

Per andarlo a trovare, chiedo in giro, e nel frattempo chiedo: ma quante famiglie hanno lo stesso problema ?  Risposta: qua tutti, ma quello che lù zerca l’abita a 1km. Ma allora, che zona è interessata dal fenomeno dell’acqua alta ?  Risposta: Da Novoledo alto a Dueville est, fin a Caldogno e Povolaro. Totale 5 kmq. Un mare di famiglie, che con il bacino diventeranno 10 kmq; coinvolgerà tutta Dueville, tutta il nord Caldogno e Villaverla.

*Ci giunge da un’esperto del settore che dal 1963 le assegnazioni alle ditte che operano nel settore, solo le solite 5-6, di cui la capofila e una nota ditta di Grumolo di Nazario Marangoni. Cene pagate, villeggiature e altri benefit, girano ben oliate, un cancro ormai ben conosciuto. Il metodo del Genio è: la manutenzione ordinaria non si fa, ma si fanno quelle straordinarie, così che c’è la “obbligatorietà” dell’appalto “veloce”…®

A S.Piero Intrigogna hanno fatto un’argine in una zona dove l’acqua non arriverà mai,…perché così non hanno perso tempo negli espropri, ma facendolo hanno preso la “mandola”; o sono deficienti, mentre a Casale famiglie e stalle vanno sotto acqua.

Vengo informato telefonicamente che la ditta Gaiardo di Gonas di Pordenone, già inquisita per appalti truccati, e appaltata da oltre 10 anni per i lavori del Genio a Vicenza, ha dato in subappalto a una ditta di Porto Viro, che sul Retrone ha pietronato l’argine, subito crollato alla prima acqua, e ha spostato i fanghi inquinati del Retrone, su prestito temporaneo in area Ipab, già da anni ferme al Ponte del Quarelo, avendo preso 700.000 euro per lo smaltimento ? ®.

Un conoscente mi informa che nei lavori appena finiti sul Tribolo, dopo la piccola alluvione del 2010 i residenti alluvionati di Quinto, sono stati invitati in assemblea per decidere le cose da farsi. Peccato che alla richiesta di raddrizzare il corso e con quella terra alzare gli argini, gli hanno tappato la bocca e poi hanno fatto quello che hanno voluto, cioè: pietronamento alle curve e l’alveo a curve sempre di più.

“Sono un componente del Comitato Alluvionati di Padova. Da oltre 30 anni mi batto contro le malefatte del Genio Civile e gli sperperi  dei Consorzi di Bonifica che ben conosco, e per avervi lavorato all'interno per 40 anni. Purtroppo sino ad ora non siamo riusciti ad approdare a risultati concreti per le protezioni e coperture di cui godono amministratori e dirigenti. Comunque non demordiamo ed attualmente il comitato sta interloquendo con la Procura della Repubblica di Padova ed i Carabinieri del Nucleo Investigativo che stanno indagando sull'alluvione del novembre 2010 che ha colpito la nostra zona. Ho letto che Lei sta interessando dei parlamentari affinchè presentino una interrogazione e che sta stimolando i cittadini affinchè producano denunce penali”.

Il Procuratore della Repubblica di Vicenza indaga su: Turbativa d’asta sul bacino di Trissino, indagato Nani & c.

Si viene a sapere che lo studio tecnico Altieri che ha progettato e voluto la base Usa in quel luogo è la stessa di molti appalti del Genio, della ex craxiana on. Lia Sartori.

Caduto Berlusconi, è facile che cadano ad uno ad uno tutti i suoi scagnozzi, piccoli e grandi, anche di altri partiti.

Leggi tutti gli articoli su: alluvione, alluvione Vicenza, Gianni Padrin

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