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Alluvione 2010, sui rimborsi mancati è scontro Caldogno

Di Marco Milioni Mercoledi 22 Maggio 2013 alle 15:32 | 2 commenti

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«Entro giugno i residenti cui spettano ancora gli indennizzi della alluvione 2010 avranno una buona parte di quanto spetta loro». Con queste parole Marcello Vezzaro, sindaco di Caldogno ha affrontato una platea surriscaldata durante un incontro pubblico organizzato ieri dalla civica di opposizione Caldogno Terra Nostra». Ma nella sala parrocchiale della frazione di Cresole, sala che ospitava l'evento, sono volate parole grosse tra il primo cittadino e l'ex funzionario comunale Giuseppe Reniero che ha attaccato ad alzo zero l'esecutivo.

In realtà ieri le premesse erano state un po' diverse rispetto agli esiti poiché i relatori Davide Cristanelli, Margherita Costa e Luca Scalco (Caldogno terra nostra nota anche come Ctn) avevano chiesto moderazione fornendo il loro punto di vista con una lunga disamina sul problema. In soldoni alla giunta veniva mossa una critica eminentemente politica. Ovvero di avere utilizzato parte dei fondi messi a disposizione da Stato e regione non per gli alluvionati ma per opere per nulla o poco pertinenti al «dramma dell'alluvione». Più nel dettaglio secondo la ricostruzione della opposizione «che però si basa sulle cifre ufficiali del comune» l'ente locale ha erogato acconti per cinque milioni di euro ed ha erogato saldi per 1,8. Questo il quantum per i privati. Per le imprese ivi incluse le aziende agricole gli acconti hanno toccato quota un milione mentre i saldi hanno toccato quota 380.000. Per Caldogno Terra Nostra però gli alluvionati sono in attesa ancora di 800.000 euro fra privati ed imprese. Una mancanza addebitata alla giunta che avrebbe speso quei quattrini per opere che poco o nulla c'entrano con le vicende del 2010.

Marcello Vezzaro, che è a capo di una civica con forte presenza di elementi vicini a Pd e Pdl, la pensa però diversamente. Ieri un una sala parrocchiale pressoché gremita ha spiegato che la sua amministrazione era pienamente titolata a finanziare quelle opere pubbliche, tra cui il rifacimento di parte dell'illuminazione pubblica in zona Cresole, e che è la regione ad essere in ritardo sui pagamenti rispetto a stanziamenti asseverati dalla stessa regione. Vezzaro poi ha seccamente respinto l'ipotesi, paventata dalla opposizione, della creazione di un fondo municipale speciale che anticipi i residui dovuti agli alluvionati «perché le regole di bilancio non lo permetterebbero» e perché la cosa comporterebbe uno sforamento del patto di stabilità. «Voi credete - ha spiegato ieri  microfono alla mano - che se potessi toccare quei tre milioni inutilizzati non aiuterei chi ne ha pieno diritto?».

E così tra la controdeduzioni della minoranza («la regione ha approvato solo una parte di queli lavori e il sindaco lo sa») e le testimonianze di alcuni cittadini che si lamentano di avere perso il lavoro e di non avere il danaro per riparare i danni per poi farseli rimborsare dagli enti pubblici è arrivato l'intervento di Reniero, residente a Cresole (in foto) che ha contestato duramente Vezzaro: «Da tecnico - ha detto il geometra ora in forza al comune di Sandrigo - io non ho dato parere di regolarità tecnica alla delibera di giunta che autorizzava quelle spese perché si trattava di una delibera di indirizzo che per definizione non può entrare nel dettaglio, il quale invece spetta agli uffici. E non agli organi politici. Dobbiamo smetterla - ha aggiunto Reniero - con la mentalità per cui ogni calamità è buona per chiedere soldi che con quella calamità hanno poco da spartire». Sono seguiti applausi a scena aperta mentre il sindaco contrariato ha stigmatizzato le minoranze accusandole in qualche modo di avere prestato il fianco a critiche politiche e personalistiche. Nello stesso contesto però Vezzaro ha spiegato di essere stato rassicurato dagli uffici regionali che entro giugno arriveranno dalla regione altri 650.000 euro. Alla richiesta di esibire la documentazione che dava sostegno alle sue certezze il primo cittadino però, incalza Ctn, non ha fornito i chiarimenti del caso.


Commenti

Inviato Giovedi 23 Maggio 2013 alle 14:52

Ma stiamo parlando della stessa serata? io ero presente e c'erano esattamente 25 persone, relattori esclusi. I cittadini presenti hanno ascoltato e partecipato al dibattito in modo civile ponendo domande e ricevendo risposte. I tre consiglieri di Caldogno Terra Nostra si sono impegnati nel condurre la serata con un tono cordiale; c'è stato solo l'intervento finale da voi citato che aveva una forte rabbia nei contenuti.
Idem per i cittadini che hanno perso il lavoro: era 1 soltanto ed è stato invitato dal sindaco a recarsi presso gli uffici in quanto sono stati accantonati dei soldi per i casi particolari ma questo probabilmente non fa notizia...
chiara
Inviato Venerdi 24 Maggio 2013 alle 14:24

Mi chiedo se a commentare sia stato il sig. Paolo Meda, consigliere di maggioranza ! Nel caso cosi' fosse la invito a non dir "bugie" ...( in sala c'erano piu' di 100 persone visto che le abbiamo contate - 8 sedie per fila .....25 file predisposte ) e quel che Lei indica come "intervento con forte rabbia di contenuti " , e' il caso forse di andar oltre , considerando la sostanza veritiera visto che nulla e' stato smentito dal primo cittadino . Mi meraviglio di Lei che sta diventando papa' : ai miei figli insegno la liberta' e la ricerca della verita' ...e non la sudditanza .....al potere o quant' altro ! Buona rilfessione
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