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All'Expo due eccellenze dell'artigianato vicentino

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 10 Giugno 2015 alle 16:53 | 0 commenti

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Confartigianato Vicenza presenta la mostra al “Padiglione Italia” dell’Expo
Dal 12 al 18 giugno prossimi, in esposizione al Padiglione Italia dell’Expo a Milano ci saranno anche due “eccellenze” dell’artigianato vicentino, selezionate nell’ambito del concorso nazionale “Nutrire il futuro: energie dalla tradizione – Settore Manifatturiero” promosso da Confartigianato cui hanno preso parte 193 candidati.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di segnalare il meglio della produzione artigianale contemporanea italiana, prodotti cioè capaci di esprimere “valore artigiano” attraverso requisiti di eccellenza, personalizzazione, identità e tracciabilità. Eccellenza intesa come qualità riconosciuta e certificata delle materie prime e delle lavorazioni; personalizzazione come espressione della personalità, dello stile unico dell’artigiano; identità quale insieme delle caratteristiche che rendono il prodotto riconoscibile e lo differenziano; tracciabilità quanto a possibilità di riconoscere la filiera produttiva e la provenienza delle materie prime, fondamentale anche come indicatore di sostenibilità ambientale e di eco-compatibilità.

Un concorso, dunque, mirato a dare risalto e a premiare la capacità dell’ artigianato italiano di rinnovare le proprie tradizioni, di lavorare con tecnologie e materiali innovativi, di offrire un’alternativa di qualità e di varietà alle proposte standardizzate e seriali della grande industria, coniugando manualità e innovazione, creatività ed esperienza.

Attraverso Confartigianato Vicenza, sono state dunque due le proposte giunte dal nostro territorio che la qualificata giuria tecnica ha ritenuto meritevoli di essere inserite tra le 26 della rassegna nazionale al Padiglione Italia dell’Expo.

La prima è quella della Bedont di Pianezze, azienda che vanta quasi ottant’anni di esperienza nella produzione di sedie e tavoli in legno, distinguendosi per la conoscenza dei materiali e l’attenzione ai dettagli in una continua ricerca di nuove forme e combinazioni. Il prodotto scelto è Timber, una panca libera di muoversi nello spazio, in grado di ridisegnare e modellare l’ambiente nel quale è inserita creando piccole aree per la collettività in locali pubblici, ma utilizzabile anche in particolari spazi abitativi. Oggetto essenziale e al tempo stesso dinamico, Timber è un progetto del designer Diego Chilò, professionista con all’attivo una trentennale esperienza tra lampade, vasi e prodotti vari, ma anche nell’architettura industriale. Una semplice trave, lavorata con tecniche di incastro eseguite meccanicamente, diventa una seduta solida e insieme mobile mediante tre ruote: oggetto fortemente materico, Timber nella sua essenzialità ricorda anche certi giochi d’infanzia.

La seconda azienda selezionata è di Vicenza città, dove è attiva da quasi cinquant’anni, e si tratta dell’Argenteria Carlo Rossi, artefice della realizzazione del “Gioiello di Vicenza”, manufatto che giungerà all’Expo direttamente dal Museo Diocesano dove è stabilmente esposto dal 2013. Il trasporto del gioiello è stato garantito dal Gruppo Battistolli che ha voluto partecipare, facendosi carico delle relative spese, con il trasferimento all’EXPO di questo simbolo dei vicentini.

Il Gioiello di Vicenza è il modello tridimensionale del nucleo rinascimentale della città, ricostruito dopo oltre duecento anni dal trafugamento dell’originale per mano delle truppe napoleoniche nel 1797. Esso rappresentava un ex voto forse progettato dal Palladio e realizzato dall'orefice Capobianco, voluto e donato dai vicentini alla Madonna di Monte Berico per la scampata peste del 1578.

Nel 2010 l’Associazione “Il gioiello di Vicenza” attraverso una rete di professionisti, istituzioni e imprese, pensò di studiarne la storia a partire dai dipinti che lo ritraevano e i pochi documenti disponibili: fondamentale, tra tutti, la Pianta Angelica, ovvero la mappa della città voluta da papa Gregorio XIII.

Da qui nacque l’idea di passare alla nuova realizzazione del manufatto, unendo la più moderna tecnologia alla più accurata tecnica artigianale.

L'argento necessario è stato raccolto grazie alla generosità dei vicentini attraverso una campagna intitolata" Trasforma il tuo vecchio argento in storia".

Gli oltre 400 disegni tridimensionali relativi ad altrettanti edifici e oggetti, progettati dall’architetto Romano Concato, sono così diventati modelli per mezzo della tecnologia laser PLM che li ha stampati direttamente dai file 3D. Ciò ha implicato un difficile quanto estenuante lavoro manuale di ricomposizione degli edifici, di rifinitura e di disposizione su di un grande vassoio circolare sbalzato a mano e contornato dalla cinta muraria. Il tutto in una struttura completamente smontabile, conferendo all'opera un alto grado di rifinitura e valore artistico.

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