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Al via <<Bianco Rosso>>: la mostra-museo per ridare il Vicenza ai vicentini

Di Federico Pampanin Giovedi 6 Marzo 2014 alle 20:18 | 0 commenti

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Presentata dalla Nobile Provinciale, la ricca rassegna si terrà in Loggia del Capitaniato ogni week-end, dal sabato 8 al 23 marzo. Quattro i periodi esposti (il ventennio di serie A dagli anni 40’, il Real Vicenza, gli anni 80’ di Giorgi e il Vicenza di Guidolin- Dalle Carbonare). Due i fili conduttori: i cimeli di chi è sceso in campo e di chi ha tifato dagli spalti, ovvero un abbraccio per ricordare 112 anni di storia biancorossa, l’identità della gente con la sua squadra di appartenenza. “Vogliamo trasmettere il patrimonio alle nuove generazioni, specialmente nell’attuale momento di difficoltà economica e il costante rischio di sparire” hanno ricordato Beppe Lely e Giorgio Carrera, icone del Vicenza e co-fondatori dell'azionariato popolare del club berico.  

L'evento è stato presentato a palazzo Trissino in tarda mattinata con assaggio di maglie storiche (il numero 5 di Carantini e lo stesso numero 2 indossato dall’ex Real Vicenza) per le foto di rito con la stampa e il placet del vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci, del presidente del consiglio comunale Federico Formisano, dell'assessore alla formazione Umberto Nicolai e il consigliere comunale Francesco Rucco.

Gli organizzatori hanno invitato una lunga lista di biancorossi del passato, attesi Viviani, Savoini, Rondon, Pigato, Mocellin, Simonato, Verza, Galli, incerta la presenza di Rossi, nessun riscontro da Roberto Baggio.  Pazienza, ma c’è una sorpresa: per celebrare il doppio compleanno del Vicenza Calcio e lo storico Gibì Fabbri,  gli organizzatori della mostra hanno dato appuntamento a tutti i tifosi a Bertesina, al ristorante Casa Fosser, domenica 9 marzo alle 20. La cena (menu unico da 12 euro per persona) va prenotata allo 0444306285.

 

 Queste le principali dichiarazioni della presentazione (tratte dal sito del comune di Vicenza)

“La storia di una squadra di calcio – ha dichiarato Bulgarini d'Elci - che è parte integrante dell'immaginario della nostra comunità, è certamente un elemento di cultura, tradizione e identità della città. Di qui la decisione di ospitare la mostra nella loggia del Capitaniato, uno dei luoghi più significativi di Vicenza. Sono infatti convinto che non c'è distinzione tra cultura alta e bassa, d'elite o popolare: c'è cultura che funziona e altra che non funziona. Sono inoltre persuaso che proprio nei momenti di crisi come questo, ricordarsi chi siamo, da dove veniamo, qual è il capitale di storia, successi e risultati conseguiti, sia la bussola con cui possiamo ritrovare, pur nei mari in tempesta, la direzione per tornare a casa”.

“Il calcio, è evidente a tutti – ha commentato Nicolai -, non è più quello di un tempo: è diventato un'industria, una questione di business, e i motivi sono tanti. Per questo, la cosa più bella di questa mostra è che invece tira fuori la parte storica, più emozionale e passionale di quanto lega i tifosi ai colori della propria squadra”.
“Mi piace collegare questo evento organizzato dalla Nobile Provinciale – ha detto Formisano - ad un'altra mostra, 'Basilicalcio' allestita nel 1995, con i palloni d'oro di Baggio e Rossi, maglie importanti, la collezione di Pasqualin, le bacheche dei giocatori più importanti: in 40 giorni venne visitata da 40 mila persone. Certo, era un periodo buono per la squadra, tanto che subito dopo arrivò anche la promozione in A. Ma spero che anche questa volta una mostra sulla storia del Vicenza Calcio possa portare bene e regalarci altre grandi soddisfazioni”.

“L'obiettivo di questa mostra infatti – ha spiegato Giuseppe Lely, presidente della Nobile Provinciale, intervenuto alla presentazione assieme al vice presidente Francesco Maria Poncato e a Giorgio Carrera, membro del consiglio di amministrazione - è risvegliare gli animi nei biancorossi di un tempo perché possano trasferire la loro passione ai figli e ai nipoti. Vogliamo coltivare il nostro patrimonio ed evitare il rischio di dimenticare la storia della nostra squadra”.

“La nostra infatti non è un'operazione nostalgica – ha precisato Osvaldo Casanova del consiglio di amministrazione della Nobile Provinciale -, ma la voglia di riaccendere la passione nei tifosi e custodire e portare avanti certi valori della storia biancorossa”.
“Come ci dev'essere un museo dell'oro a Vicenza – è stato infine l'auspicio di Rucco – ritengo ci debba essere un museo permanente anche del Vicenza Calcio, perché il calcio, come l'oro, è stato uno degli elementi di conoscenza di Vicenza nel mondo: abbiamo tifosi ovunque”.

 

 

 


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