Quotidiano | Categorie: Danza e ballo

Al Garage Nardini di Bassano una ricerca sull'amore della residenziale di Casa della Danza

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 12 Maggio 2016 alle 10:49 | 0 commenti

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Comune di Bassano
Si terrà giovedì 12 maggio alle ore 21.00 al CSC Garage Nardini lo sharing della residenza artistica di Tereza Ondorovà, realizzato in collaborazione con Tanec Praha. Proseguono le residenze artisitche al CSC Centro per la scena contemporanea/Casa della danza di Bassano del Grappa, che questa settimana ha accolto in città la coreografa ceca Tereza Ondorovà, che nella serata del 12 maggio presenterà al pubblico lo sharing conclusivo della ricerca alle ore 21 al Garage Nardini.

Insieme ai danzatori Nathan Jardin e Jaro Viňarský, e alla regista teatrale Petra Tejnorová e con la collaborazione di Michal Somoš, Tereza Ondorovà porta avanti una ricerca sull’amore dal titolo Ethical Slut.
Una ricerca su cui la compagnia non vuole dare troppi dettagli, per lasciare lo spettatore libero di individuare all’interno della performance le immagini, le idee e le variazioni personali sul tema.
La ricerca ha come base una serie di letture e di incontri, ma anche di articoli che si sono aggiunti alle idee e all’immaginario di ciascuno dei danzatori e dei collaboratori artistici, che si interrogano sul tema della monogamia e delle varie forme dell’amore senza proporre una posizione netta, o una soluzione univoca, ma proponendole come base per una ricerca che va evolvendosi e che non necessariamente terminerà in una performance interamente dedicata alle relazioni umane.
Un’evoluzione, quella di questa compagnia inedita, che è dettata anche dal differente background culturale degli artisti che collaborano: il belga Nathan Jardin è un danzatore freelance che ha completato gli studi in patria e poi ha collaborato con numerosi coreografi in Europa, Jaro Viňarský è egli stesso un danzatore ma dalla formazione varia e sempre più personale che accademica, mentre Petra Tejnorová è una regista di formazione prevalentemente teatrale, che accompagna i danzatori dal punto di vista registico e drammaturgico. “Lei è la testa e noi siamo il corpo” dice Tereza parlando di Petra e dei danzatori, compresa se stessa.
E quando testa e corpo riflettono sulle relazioni umane, il risultato è di certo una ricerca complessa e in progress, che libera l’immaginario degli spettatori.


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