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Galla 1880
Mercoledì 20 gennaio alle 18 al Galla Caffè Claudio Brunello presenta HAPPY, una raccolta di opere speculari al significato attribuito dall’artista al titolo scelto per questa mostra che rimane fino al 3 febbraio e che è curata da Marica Rossi. Esse esprimono sorpresa, ricerca e alludono ai momenti della creazione, felice approdo di una esperienza artistica che vive e si alimenta dell’interazione tra i due universi dell’immagine e della scrittura, tra arte del dire e quella del vedere.

Del resto s’è sempre saputo che scrittura fa rima con pittura, al di là delle altrettanto note implicazioni psicologiche, dei mondi dell’inconscio e del subconscio legati alla grafia. Non solo nel geroglifico, nell’alfabeto arabo e dei segni ideografici cinesi e giapponesi, ma anche nel nostro Occidente.
Ecco allora il carismatico personaggio, veneto di nascita, torinese di formazione e poi bassanese a tutto tondo ma aperto a esperienze cosmopolite, cimentarsi in un concettuale praticato in piena libertà di giudizio, optando per espressioni nitide, mai labirintiche, mai intellettualistiche, evitando gli eccessi dell’autoreferenzialità e di monologhi chiusi in forme d’esasperato solipsismo.
Vi ha contribuito il suo navigare tra design (geneticamente lontano da fuorvianti intimismi), pittura, poesia e scultura, spaziando tra creazioni che possono essere oggetto, teca, libro, spartito, pittura assimilata al concetto di scultura per quadri d’appendere a pareti con cui entrare in sintonia e da cui esser abbracciati. Nelle scelte cromatiche, la priorità è del bianco, figlio primogenito della luce, poi il nero quale indizio del valore del vuoto, elemento imprescindibile d’ogni vita e materia.
Da non sottacere l’altro importante appeal del modo di essere artista di Claudio Brunello: la singolarità di considerare ciascuna delle sue opere non un punto d’arrivo ma di partenza. Un divenire fatto di sollecitazioni, reiterazione di messaggi, ripensamenti, approfondimenti e rimandi. Un viaggio che procede insieme al fruitore. Un campo visivo e mentale allargati dove la creazione vive di molte vite dando la priorità al godimento estetico dell’opera per la sua incontestabile espressione di bellezza, epicentro del modo di fare arte di Claudio Brunello.