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Museo diocesano - A due settimane dall'incontro con la comunità civile, artistica e religiosa di S.Lucia di Piave, ove Bepi Modolo è vissuto e ha operato per oltre un trentennio, venerdì 12 dicembre alle 16:00 presso il museo diocesano in Piazza Duomo a Vicenza, i curatori della mostra Maria Lucia Ferraguti e Gino Prandina terrano due conferenze corredate da videoproiezione sull'opera e sulla figura di Bepi Modolo pittore.

La relazione e le immagini presentate da Maria Lucia Ferraguti intendono tracciare un percorso critico all'interno della vasta produzione dell'artista nell'articolazione tematica allestita presso il salone del museo diocesano. Gino Prandina presenterà un excursus tra i principali fenomeni artistici a cavallo fra ottocento e novecento e di come l'opera di Bepi Modolo possa ricondurre alle grandi trasformazioni estetiche e narrative del secolo scorso. L'affondo della vocazione artistica, presente in Modolo a diciassette anni, maturò nella bottega dello scultore Riccardo Granzotto, successivamente fra' Claudio dell'Ordine dei Frati Minori e nella bottega di Luigi Cima pittore. Più tardi, sempre negli anni della formazione unirà ai maestri ideali della grande tradizione veneziana, Tiziano, Veronese e Tintoretto gli artisti veneti di Ca' Pesaro da Gino Rossi a Pio Semeghini con Garbari eArturo Martini, per arrivare a Vicenza (1935) nel percorso stilistico a confronto con Ubaldo Oppi e Pierangelo Stefani. Da Oppi - come commentava Maugeri - ricaverà l'inclinazione ad una pittura dimensionalmente articolata e composta, assumendo influenze della visione luministica degli impressionisti francesi e scomposizioni dalla lezione cubista.
Un'attenzione verrà posta alla pittura veneta che dal cosiddetto Gruppo Novecento (Galleria Pesaro di Milano) con Sironi, Funi, Oppi verrà declinata in ambito veneziano nel cosiddetto verismo naturalista: Pietro Fragiacomo, Giacomo Favretto, Guglielmo, Beppe ed Emma Ciardi, Luigi Nono, Alessandro Milesi, Ettore Tito, Gian Maria Lepscky, Emanuele Brugnoli, Vittorio Bressanin, Vittorio Tessari, Luigi Serena, Miti Zanetti e soprattutto Luigi Cima maestro di Modolo.
Le conferenze, la mostra in corso, la guida e il pregevole catalogo a corredo, celebrano il
centenario della nascita di Bepi Modolo. Analisi formale, elaborazione dei contenuti e progressione degli strumenti narrativi intendono offrire ulteriori contributi alla decrittazione dell'opera dell'Artista, quale interprete di un modo di vivere, di un modo di vedere, di un modo di credere."
"Il titolo, La pittura di Bepi Modolo - Una vita dedicata all'arte- colloca l'artista trevigiano di Santa Lucia del Piave (1913-Vicenza 1987) all'interno della vicenda artistica del secolo scorso e le opere riverberano reciprocamente la luce del suo lavoro, fino a comporre l'opera unica della sua esistenza. Lo si può cogliere nella continuità della sua storia:accanto al valore estetico le circa settanta opere selezionate rivelano una reale spiritualità ed i temi della storia sacra ne sono, quasi in totale, l'argomento. Scriverà infatti nel 1965 Gino Barioli, direttore del Museo Civico di Vicenza, rivolgendosi a Modolo:"... non è comune che,essendo ormai quasi tutta l'arte diventata - laica - e perciò sganciata da quei rapporti religiosi ed umani che sarebbero pur necessari ad un decente convivere, si abbiano a trovare persone come Lei disposte ad intavolare in pittura discorsi piani, semplici e chiari e nel contempo ricchi di antica sapienza e carichi di moderna poesia". (1965).
Museo Diocesano - Piazza Duomo, 2 - Vicenza
Dal 18 ottobre 2014 - 11 gennaio 2015
Apertura dal martedì alla domenica orario: 10-13 / 14-18.