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Affaire Aim-Maltauro, esposto bipartisan alla corte dei conti

Di Marco Milioni Venerdi 24 Maggio 2013 alle 14:32 | 0 commenti

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Se è vero che il gruppo Aim ha ritirato la causa civile contro Ecoveneta- Maltauro per l'affaire Marghera c'è il rischio che tale scelta cagioni un grave danno alle casse del comune di Vicenza, vero proprietario della spa di San Biagio. È questo il succo di un esposto redatto poche ore fa da un gruppo di cittadini. Sicché a poche ore dal voto amministrativo di domenica sulla campagna elettorale, sul capo del sindaco uscente del Pd Achille Variati e su quello del management di San Biagio, cade un vero e proprio macigno sotto forma di segnalazione alla Corte dei conti.

E a rendere ancor più esplosiva la notizia, diramata dai firmatari in mattinata, è che la segnalazione è partita da uno schieramento trasversale in seno all'arco politico della sala Bernarda e non solo. Primo firmatario infatti è Sandro Guaiti, del gruppo democratico. Con lui ci sono Silvano Sgreva del misto, Francesco Rucco del gruppo Pdl e Patrizia Barbieri del Carroccio. In calce però compaiono anche le firme di persone che non siedono a palazzo Trissino, ovvero quelle dei «Cinque Stelle» Giordano Lain, Marco Bezze e Giovanni Sicco. Gli addebiti ripercorrono una vicenda approfondita in svariate circostanze da VicenzaPiù peraltro con inchieste e speciali.

Più nel dettaglio nella missiva si legge: «In data 9 marzo 2004, proprio il giorno dopo il sequestro dell'area in questione, l'amministratore Bruno Lombardi avrebbe fatto in modo che la società a capitale misto pubblico-privato Aimeco subentrasse totalmente nel contratto di affitto con la Servizi Costieri srl per la piattaforma di Marghera, sganciando così la propria società privata Ecoveneta dalla gestione di un impianto che sta producendo solo perdite. A seguito di tale contratto, il Gruppo Aim, e quindi indirettamente il comune di Vicenza, assumeva così totalmente l'onere di gestire una piattaforma sotto sequestro, e quindi completamente ferma, piena di rifiuti tossici da smaltire».

Ed ancora: «Per recuperare i danni ingenti ricevuti da tale comportamento, la società Aim Bonifiche (nel frattempo Aimeco ha cambiato denominazione in Aim Bonifiche, società che tuttora gestisce la piattaforma di cui trattasi) ha presentato il ricorso in ragione dell'articolo 447 bis del codice di procedura civile depositato in data 4 marzo 2009... A quanto abbiamo appreso, in data 30 aprile 2013, quindi poche settimane prima della prossima tornata elettorale amministrativa per l'elezione del sindaco di Vicenza, la causa sarebbe stata inspiegabilmente cancellata, dopo essere stata istruita con il deposito della memoria di cui sopra, presentata dallo studio dagli avvocati Antonio Rosa & Giulia Ferrarese, e Andrea Pasqualin di Venezia». Nell'occasione San Biagio faceva anche la stima dei danni presunti, pari a 9 milioni di euro. Se il comune rinunciasse a quella cifra, acquisibile comunque dopo il pronunciamento della magistratura ovviamente, per gli esponenti si potrebbe verificare un danno erariale notevole. Di qui l'esposto alle toghe contabili.


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