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Acque Veronesi: un terzo degli investimenti a Verona, ridotto di 50 mila euro stipendio direttore generale

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 17 Marzo 2014 alle 11:51 | 0 commenti

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Comune di Verona - Un terzo degli investimenti annuali programmati da Acque Veronesi verrà indirizzato al comune capoluogo; inoltre, in accordo con lo stesso direttore generale di Acque Veronesi, è stato stabilito per il 2013 uno stipendio massimo di 190 mila euro lordi all’anno, con una riduzione di 50 mila euro; infine, è stato stabilito che la proposta di aumento della tariffa, che l’assemblea consortile dei Sindaci dovrà presentare all’Authority nazionale, non superi il 6,5% annuo.

Questo in sintesi l’esito del confronto fra Verona ed altri comuni della provincia con i vertici di Acque Veronesi, illustrato oggi in Municipio dal Sindaco Flavio Tosi e dal presidente di Acque Veronesi Massimo Mariotti. “Gli investimenti previsti da Acque Veronesi per il comune capoluogo –spiega Tosi- devono risultare adeguati non solo rispetto alla percentuale di partecipazione nella società consortile del Comune di Verona, che pesa per il 40 per cento, ma anche rispetto al numero di abitanti della città. Perciò abbiamo concordato che almeno un terzo degli investimenti annuali programmati da Acque Veronesi venga indirizzato al territorio comunale, in particolare per interventi nella zona di Verona sud, che sarà interessata dalle grandi opere di riqualificazione e che presenta la rete fognaria più carente fra tutti i quartieri cittadini. Inoltre per il 2013 abbiamo concordato con lo stesso direttore generale di Acque Veronesi un taglio di 50 mila euro al suo compenso annuo previsto dal contratto, che ammonterebbe a 240 mila euro lordi e che è stato percepito nel 2012. Nei prossimi giorni –conclude Tosi- daremo la stessa indicazione di spending review a tutte le nostre aziende partecipate, che dovranno dimostrare di essere virtuose, dando un segnale concreto di riduzione degli emolumenti dei compensi più alti”. “L’aumento della tariffa viene stabilito da un’Authority nazionale, che ha sede a Milano –spiega Mariotti- sulla base della proposta formulata dall’Assemblea dei Sindaci in relazione al piano degli investimenti programmati. E’ probabile che l’Assemblea consortile, che si riunirà in aprile per formulare la proposta da inviare all’Authority, si attesti su un incremento annuo del 6,5%, inferiore quindi all’aumento massimo consentito del 9%. D’altro canto, Acque Veronesi è l’azienda con la tariffa più bassa di tutto il Veneto e fra le più basse a livello nazionale, visto che si colloca all’82° posto fra le oltre 170 aziende italiane. Programmare investimenti per adeguare la rete fognaria è un obbligo che viene dall’Europa, pena incorrere in pesanti sanzioni –conclude Mariotti- tutte le aziende idriche che operano in Italia stanno programmando forti investimenti, anche per recuperare gli esigui fondi che erano stati stanziati nel passato per la manutenzione delle reti fognarie, anche nel nostro territorio. Basti pensare che per i prossimi 20 anni si stimano investimenti nel Veneto per 2 miliardi, 470 dei quali per la provincia di Verona”.

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