Accessibilità a Venezia, Orsoni: la città non è sorda a queste problematiche
Martedi 17 Settembre 2013 alle 17:31 | 0 commenti
Comune di Venezia  - La città più bella del mondo, da essere paragonata, da Diego Valeri, bella e strana come un gioco di fata morgana, è anche una città complicata, fatta di acqua e ponti che collegano centinaia di isole. Una forma urbis che è di per sé già un ostacolo, ma in cui l'Amministrazione comunale da oltre un decennio è impegnata all'eliminazione delle barriere architettoniche, tant'è che oggi il suo territorio è accessibile per oltre il 70%.Â
E per dare una risposta, con dati alla mano, alle polemiche di queste ultime settimane che la descrivono un luogo avverso ai disabili, si è svolta stamane a Ca' Farsetti, una conferenza stampa a cui hanno preso parte, tra gli altri il sindaco Giorgio Orsoni, il vicesindaco, Sandro Simionato, l'assessore ai Lavori Pubblici, Alessandro Maggioni, il delegato del sindaco alle politiche relative all'accessibilità , Giuseppe, Pino, Toso, il direttore generale, Marco Agostini, il responsabile del Peba (piano eliminazione barriere architettoniche) Franco Gazzarri.
Il sindaco Orsoni ha sottolineato che nessuna città storica è totalmente accessibile ai disabili ma che dal 2003 si è proceduto, grazie ad una serie di progetti, a rendere Venezia il più possibile agibile: "Abbiamo studiato 12 itinerari per la città storica e realizzato una serie di percorsi facilitati che mettono in congiunzione le principali collezioni d'arte, comprese le principali manifestazioni della Biennale. Un città quindi che non è sorda a queste problematiche. Lo sforzo più grosso è stato fatto sul fronte della mobilità con investimenti nei mezzi di trasporto pubblico tali per cui oltre 400 vaporetti e il 30% dei motoscafi hanno spazi dedicati alle persone in carrozzina".
Anche l'assessore Maggioni ha classificato come ingenerose le recenti polemiche "La nostra è una città all'avanguardia su questi temi. Penso alle rampe che collochiamo sui ponti in occasione della Venicemarathon e che rimangono lì per alcuni mesi, ma anche agli interventi nelle scuole, negli edifici pubblici, nei ponti dove abbiamo sperimentato alcune soluzioni e stiamo per avviare a conclusione progetti innovativi. Abbiamo accettato la sfida per una città accessibile avendo al nostro fianco le associazioni e contando sulla piena collaborazione della Soprintendenza per i beni architettonici".
Toso invece ha raccontato l'inizio di questa sua lunga avventura quando non c'era nemmeno l'idea dei diritti del disabile. "Ricordo che nel 1997 quando mia moglie si ammalò era già difficile e entrare uscire dalla nostra casa, avere un posto in vaporetto e uno spazio coperto in motoscafo, gli autobus erano privi di pedana e i taxi acquei erano sprovvisti di elevatore. Da quel periodo buio molto è cambiato a partire dalla cultura che attualmente riconosce più facilmente i diritti alla mobilità , ad una vita piena anche dal punto di vista sociale culturale del disabile".
Anche Simionato ha precisato che sono stati messi assieme tanti tasselli di un puzzle in cui gli interventi strutturali sono stati affiancati da interventi di carattere sociale "E' stato modificato il regolamento edilizio, ora c'è la possibilità di avere degli ascensori esterni anche nella parte antica e questo vuol dire potersi muovere, uscire. Utilizzare i mezzi pubblici avendo diritto per sé e per un accompagnatore ad una tessera gratuita, usufruire poi di mezzi dedicati per raggiungere destinazioni, al di fuori di quelle ospedaliere. Non solo - ha concluso Simionato - il Comune investe oltre 16 milioni di euro all'anno per la sola disabilità , perchè tutti, a partire dai cittadini più svantaggiati, possano vivere una vita piena".
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