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Accattonaggio a Venezia, vicesindaco: fenomeno transnazionale, il governo intervenga

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 5 Luglio 2013 alle 19:13 | 0 commenti

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Comune di Venezia  - In relazione al crescente fenomeno dell'accattonaggio e agli episodi di cronaca ad esso collegati riportati dalla stampa in questi giorni il vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato, ha rilasciato la seguente dichiarazione. "“Nonostante tutti i tentativi messi in campo dalla Polizia Municipale appare del tutto evidente che il fenomeno dell’accattonaggio, così come oggi si manifesta e come siamo costretti a subirlo, per essere arginato e controllato ha bisogno dell’impegno di tutte le istituzioni, non solo di quello dei Comuni."

"Per parte nostra già da tempo facciamo quanto sta nelle nostre possibilità e a volte anche di più, rimuovendo tempestivamente e ripetutamente, per esempio, i dormitori improvvisati e degradati dove si rifugiano questi gruppi. Il quadro generale normativo e finanziario dentro il quale ci muoviamo, di certo non ci aiuta e non aiuta nessuno degli amministratori locali che si trovano ad affrontare un simile fenomeno di massa praticamente senza alcun strumento. Quello che riusciamo a mettere in campo lo dobbiamo soprattutto all’impegno e alla dedizione di quanti continuano, nonostante le difficoltà, a fare con serietà il proprio dovere. È del tutto evidente che quello dell’accattonaggio è un fenomeno transnazionale che coinvolge soprattutto l’est Europa. Sappiamo per certo, dato il lavoro di monitoraggio in corso, che i cosiddetti barbanera provengono principalmente da tre città della Romania: Sibiu, Medias (in provincia di Sibiu) e Blaj. Si tratta degli stessi gruppi che sono stati rilevati anche a Vicenza e che si muovono pure in Spagna e Francia. Costoro agiscono e si spostano sul territorio secondo precise direttrici evidentemente pianificate già nel loro paese d’origine. Una di queste, quella che coinvolge la nostra città, tocca anche Padova, Vicenza, Verona, Trento e Bolzano dando dimensione almeno triveneta al fenomeno. In tal senso con un intervento finanziato dalla regione Veneto le unità di strada dei servizi del Comune agiranno sul campo e raccoglieranno elementi per capire se sussistono, e l’esperienza maturata sul campo in questi anni ci dice che è possibile, elementi di riduzione in schiavitù di donne e bambini. Nel frattempo abbiamo assoluto bisogno di segnali chiari e provvedimenti che allontanino dal nostro territorio almeno quei soggetti per i quali anche la Polizia Municipale ha raccolto moltissimi elementi di reato a carico. A questo proposito avanziamo una richiesta perché il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Provinciale affronti in tempi rapidi questa situazione. Venezia inoltre si farà promotrice di un coordinamento sull’accattonaggio tra i sindaci delle città capoluogo del Veneto allo scopo di giungere ad un confronto, non più rinviabile, con il governo nazionale dal momento che appaiono indispensabili accordi con i Paesi di provenienza al fine di contenere il fenomeno”.

 

 

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