Brescia-Padova e A31, concessione scade 30 giugno. No Valdastico Nord: basta proroghe
Domenica 30 Giugno 2013 alle 12:11 | 0 commenti
Comitato No Valdastico Nord - Oggi, domenica 30 giugno 2013, scade la concessione per i tratti autostradali A4 Brescia-Padova e A31, come previsto dall'articolo 4 della convenzione tra Anas e Società Autostrada. La convenzione, firmata il 30 luglio 2010 ed emendata dal Cipe il 18 novembre 2010, stabilisce infatti che "in caso di mancata approvazione del progetto definitivo relativo alla realizzazione della Valdastico Nord entro il 30.06.2013, verrà conseguentemente definito dalle Parti, entro la medesima data, il valore di subentro, ferma restando la scadenza della concessione al 30 giugno 2013".
"Dopo infinite proroghe, rinvii, procedure d'infrazione Ue, una multa e un parere dell'Avvocatura dello Stato - dichiara Giuliano Zuccollo del Gruppo sportivo e ricreativo Casale, che insieme al Comitato No Valdastico Nord si oppone al prolungamento verso Trento dell'A31 -, ci aspettiamo ora che finalmente le istituzioni facciano rispettare la legge: ci attendiamo che una concessione autostradale che ha origine nel lontano 1956 decada e venga finalmente rimessa in gara, come più volte ha chiesto l'Europa e come ha ribadito perentoriamente, da ultimo, il commissario europeo per il mercato interno ed i servizi, Michel Barnier, lo scorso 26 novembre".
"Auspichiamo - aggiunge Zuccollo - che le dichiarazioni pubbliche dei giorni scorsi miranti a nuove deroghe, proroghe, eccezioni e favori, siano soltanto opinioni: la convenzione tra Anas e società Autostrada, del resto, è stata firmata solo 35 mesi fa, e tutti gli attori coinvolti erano consapevoli dei patti sottoscritti e dei tempi a disposizione".
"Che il progetto del prolungamento verso nord dell'A31 fosse mal fatto - osserva ancora Zuccollo - era già evidente quando la proposta di tracciato ha dovuto essere modificata ancor prima della scadenza dei termini per le osservazioni. Così come è chiaro che voler procedere a testa bassa contro l'opposizione all'opera da parte della Provincia di Trento e dei cittadini che chiedono il rispetto delle regole sia un atto di arroganza senza costrutto".
"Ora il tempo è scaduto - conclude Zuccollo -: da cittadini europei chiediamo che finalmente anche in Italia vengano rispettate leggi e patti. Solo così lo Stato potrà passare a incassare quello che garantisce una libera offerta di mercato: senz'altro molto più di quello che, di proroga in proroga, ha ottenuto dall'attuale concessionaria".
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