Le bufale indecenti delle cessioni del Vicenza Calcio: Ballardin non ci sarebbe cascato
Mercoledi 18 Giugno 2014 alle 23:38 | 0 commenti
Da alcuni anni a fine campionato parte il rito dello sfoglia margherita sulle sempre più fantomatiche cessioni del glorioso Lane, il club che fu del mai dimenticato Pieraldo Dalle Carbonare prima di passare nelle mani mai amate ma "dignitose" della inglese Enic e, quindi, di finire in quelle omertose di una fiduciaria, la Pannorica, uno dei pochi se non unici casi in Italia, in cui i vari presidenti (Sergio Cassingena, Danilo Preto, Tiziano Cunico) nascondono una proprietà chissà perchè ignota.
In questo contesto nascono le sempre più improbabili e drammatiche rivelazioni su possibili acquirenti che nel migliore dei casi sono o si dimostrano degli spiantati, nel peggiore sono un'offesa alla "nobile" Vicenza ancora maggiore dei sempre più deludenti campionati disputati.
Perché se è indubitabile che le cordate vicentine non hanno le risorse per coprire i vecchi debiti noti, per non parlare di quelli probabilmente ignoti, ma almeno in vari casi fanno riferimento a nomi dignitosi (probabili come quelli di Diquigiovanni o Dalle Rive, autoreferenziali come quello di Filippi per giunta associato ad altri ignoti come gli indonesiani spariti, senza mai comparire, tra la fuliggine di un vulcano), è ancora più vero che è indecente accreditare per i sogni di rinascita, prima ancora che  di gloria, dei tifosi biancorossi nomi come quelli di Massone, Mehmeti, Mbock per non parlare degli ignoti indonesiani e dell'altra ignota e sedicente finanziaria svizzera.
Ma se ormai è risaputo che i vertici del Vicenza Calcio a turno giocano una strana e pericolosa partita nel diffondere notizie "false e tendenziose", di cui un giorno dovranno pur rendere conto a tifosi biancorossi fin troppo pazienti, quello che non comprendiamo è come a cadere in questi ricorrenti tranelli, che abbiamo smascherato per primi così tante volte da non occuparci più dell'ultima vacca (e neanche bufala) svizzera, siano colleghi e colleghe ben più esperti di calcio di chi vi scrive e di chi altro ne scrive su questo mezzo e lo commenta su VicenzaPiùTv
Occupandosene ogni santo minuto di ogni santo giorno, i santoni e le santine mediatiche del calcio di Via Schio dovrebbero verificare le notizie e non solo fare da megafono ai melmosi desiderata e agli ignoti disegni del club così come fanno in tutte le altrettanto sante conferenze stampa settimanali in cui recitano il copione degli intervistatori con domande che sembrano delle "alzate" per chi risponde.
E il termine pallavolistico di "alzata" è volutamente non casuale: quando dirigevo il ben noto club di volley femminile della città anche io davo informazioni ai giornalisti sportivi locali. Ma mai, dico mai, se avessi detto una bufala (e mai dicevo comunque bugie, ma al massimo semi verità ) un Federico Ballardin, tanto per fare il nome di un ora collega de Il Giornale di Vicenza, l'avrebbe digerita lui e fatta ingurgitare ai lettori come una verità indiscussa e per giunta propalata da anni secondo uno schema da drone dell'informazione: «noi solo sappiamo che oggi ci sarà un incontro decisivo; ieri si sono visti e l'operazione è definita salvo pochi dettagli superabili di cui ora non parliamo ma che noi conosciamo; dopo l'incontro chiave è saltato tutto, ma è colpa dei perfidi mancati acquirenti, che... non ci hanno inviato prima il loro comunicato stampa da copiare e incollare».
Il giovane Ballardin di qualche anno fa non ci sarebbe cascato, ai miei collaboratori ho detto di non perderci tempo sulle notizie riservate, a comando.
Perciò dovevo dirgli la verità a Federico o, se gli chiedevo riservatezza e non di farmi da amplificatore trombone, gli spiegavo la semi verità che non danneggiasse il club e gli consentisse di informare i suoi lettori, nostri tifosi, gradualmente ma con onestà intellettuale.
Col vantaggio che conoscendo le verità e perché nascevano le semi verità , quando qualcosa di definitivo accadeva lui, Federico Ballardin, lo scoop vero lo faceva. Sempre.
P.S. Non sappiamo se f.b. abbia fatto carriera al GdV come avrebbe meritato, ma i tifosi del volley lo stimano ancora.
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