25 aprile e Resistenza, il ricordo dei comunisti veneti
Giovedi 24 Aprile 2014 alle 17:36 | 0 commenti
Partito dei Comunisti Italiani, Federazione regionale veneta - Vogliamo ricordare quello che ci ha insegnato chi ha combattuto e ha liberato il nostro paese dalla barbarie nazifascista: il diritto alla ribellione contro una dittatura feroce e spietata. Vogliamo ricordare che dalla Resistenza, dai grandi scioperi del marzo 1943 e 1944, dal sacrificio di tanti partigiani è nata la nostra Costituzione.
La stessa Costituzione che, oggi, viene attaccata e stravolta da pseudo riforme volute da personaggi mediocri e ambigui. Personaggi che sono gli stessi (o molto simili) a quelli dei quali scriveva Enrico Berlinguer trent'anni fa. Oggi vogliono modificare la Costituzione dicendo di volerla “modernizzareâ€. Non è vero! Vogliono semplicemente cancellarla per consolidare il loro potere oligarchico e ripristinare quei privilegi che la Costituzione ripudia.
Ogni giorno dobbiamo ancora combattere per riaffermare che la Costituzione non può essere cambiata ma deve essere finalmente attuata. Dobbiamo farlo unendo le forze di chi ancora crede nei principi e nei valori che furono di chi combatté il regime fascista e che sono alla base dei diritti sanciti dalla nostra bellissima Costituzione.
Di seguito le parole di Enrico Berlinguer: estratto dalla prefazione dei discorsi parlamentari di Palmiro Togliatti – aprile 1984
“Attraverso alcune delle «riforme» di cui si sente oggi parlare si punta a piegare le istituzioni, e perciò anche il parlamento, al calcolo di assicurare una stabilità e una durata a governi che non riescono a garantirsele per capacità e forza politica propria. Ecco la sostanza e la rilevanza politica e istituzionale della «questione morale» che noi comunisti abbiamo posto con tanta decisione. Anche la irrisolta questione morale ha dato luogo non solo a quella che, con un eufemismo non privo di ipocrisia, viene chiamata la Costituzione materiale, cioè quel complesso di usi e abusi che contraddicono la Costituzione scritta, ma ha aperto anche la strada al formarsi e al dilagare di poteri occulti eversivi – la mafia, la camorra, la P2 – che hanno inquinato e condizionato tuttora i poteri costituiti e legittimi fino a minare concretamente l'esistenza stessa della nostra Repubblica. Di fronte a questo stato di cose, di fronte a tali e tanti guasti che hanno una precisa radice politica, non si può pensare di conferire nuovo prestigio, efficienza e pienezza democratica alle istituzioni con l'introduzione di congegni e meccanismi tecnici di dubbia democraticità o con accorgimenti che romperebbero formalmente l'equilibrio, la distinzione e l'autonomia (voluti e garantiti dalla Costituzione) tra Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, e accentuerebbero il prepotere dei partiti sulle istituzioniâ€.
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