Archivio per tag: Giuseppe di Maio

Categorie: Fatti

Maschera d'oro: applausi a "Ferdinando" dello scomparso stabiese Annibale Ruccello: al S. Marco di Vicenza l'affresco di una società corrotta

Domenica 18 Marzo 2018 alle 17:22
ArticleImage Ieri sera, 17 marzo, al teatro San Marco di Vicenza è andata in scena la metafora della fine dell'età borbonica e del suo regno. Ferdinando, opera di Annibale Ruccello, genio stabiese morto prematuramente all'età di trent'anni vittima della strada, ha impressionato il pubblico della Maschera d'oro dall'inizio alla fine. La commedia interpretata dall'ottima compagnia teatrale "Incontri" di Napoli e diretta da Francesco Iurlaro, è stata scritta, e quindi recitata, in stretto dialetto vetero-partenopeo, con rari innesti in lingua italiana.

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Categorie: Politica

Per politici e non solo il gioco preferito è mentire alla gente. Non si prescrivano i reati dello "smemorato di Vicenza", Gianni Zonin

Lunedi 18 Dicembre 2017 alle 07:31
ArticleImage Egregio direttore, forse passeranno ancora centinaia d'anni fino a che il popolo, inteso come genere umano tutto, avrà decifrato ogni comportamento (pensiero atteggiamento espediente) che divide un individuo dall'altro e li rende ostili. Per ora dobbiamo sopportare Maria Elena Boschi, che con il piglio di quella del primo banco, la lezione imparata a memoria e il visino carino e feroce, si difende, anzi attacca il suo avversario (Parlamento, o Travaglio) con gli argomenti del revanchismo piccolo borghese - mio padre si è guadagnato tutto quel che è lavorando sodo e andando a piedi a scuola - e le ragioni di una donnetta molestata - risponderà di questo in tribunale; ce l'ha con me perché sono donna.

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Categorie: Politica

La libertà del web e la menzogna su cui è fondato il potere costituito

Martedi 25 Aprile 2017 alle 12:59
ArticleImage Tra le possibilità offerte dal web ce n'è una che terrorizza il potere: la durevolezza della memoria. Seguono le paure causate esclusivamente dai social: l'immediatezza della confutazione e la percezione di non essere più soli. La religione contemporanea del politically correct è posta a difesa dalle paure più in voga tra i mistificatori di regime, e non solo. Nel passato si additavano "gli scostumati e gli screanzati" che osavano efficacemente contraddire nel merito le balle del potere, le "rivoluzioni però non sono un pranzo di gala", altrimenti non solo rivoluzioni. Intanto con stillicidio quotidiano, nella religione del politicamente corretto sono confluiti i culti dell'emancipazione femminile, della filosofia gender, della filosofia dell'accoglienza.

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Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
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