Archivio per tag: Nico Veladiano
	
	
			
							
					Categorie: Libri, Fatti, Cultura				
			
			
			
							
				 Michele Benettazzo (1929-2010)    ha promosso nel corso della sua vita momenti importanti legati al territorio, ma aperti al mondo. Questo ritenendo che tutte le risorse vadano sempre evidenziate e fatte progredire. Fu sua l'intuizione di affidare alle Pro loco, di cui fu anche Presidente nazionale (Unione delle Pro Loco) questa direzione. Nel suo Comune, Sandrigo, ancor oggi è percepibile la sua opera che continua e si sviluppa, basterà ricordare che fu tra i fondatori della Venerabile Confraternità del Bacalà. Per ricordare la sua intenza attività è stato istituito il Premio Letterario Nazionale per un racconto a lui intitolato che ha cadenza biennale (foto Stella Ciscato).			
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			Michele Benettazzo (1929-2010)    ha promosso nel corso della sua vita momenti importanti legati al territorio, ma aperti al mondo. Questo ritenendo che tutte le risorse vadano sempre evidenziate e fatte progredire. Fu sua l'intuizione di affidare alle Pro loco, di cui fu anche Presidente nazionale (Unione delle Pro Loco) questa direzione. Nel suo Comune, Sandrigo, ancor oggi è percepibile la sua opera che continua e si sviluppa, basterà ricordare che fu tra i fondatori della Venerabile Confraternità del Bacalà. Per ricordare la sua intenza attività è stato istituito il Premio Letterario Nazionale per un racconto a lui intitolato che ha cadenza biennale (foto Stella Ciscato).			
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		Maria Cristina Clotilde vince il Premio letterario nazionale Michele Benetazzo
Domenica 14 Maggio 2017 alle 18:53 Michele Benettazzo (1929-2010)    ha promosso nel corso della sua vita momenti importanti legati al territorio, ma aperti al mondo. Questo ritenendo che tutte le risorse vadano sempre evidenziate e fatte progredire. Fu sua l'intuizione di affidare alle Pro loco, di cui fu anche Presidente nazionale (Unione delle Pro Loco) questa direzione. Nel suo Comune, Sandrigo, ancor oggi è percepibile la sua opera che continua e si sviluppa, basterà ricordare che fu tra i fondatori della Venerabile Confraternità del Bacalà. Per ricordare la sua intenza attività è stato istituito il Premio Letterario Nazionale per un racconto a lui intitolato che ha cadenza biennale (foto Stella Ciscato).			
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			Michele Benettazzo (1929-2010)    ha promosso nel corso della sua vita momenti importanti legati al territorio, ma aperti al mondo. Questo ritenendo che tutte le risorse vadano sempre evidenziate e fatte progredire. Fu sua l'intuizione di affidare alle Pro loco, di cui fu anche Presidente nazionale (Unione delle Pro Loco) questa direzione. Nel suo Comune, Sandrigo, ancor oggi è percepibile la sua opera che continua e si sviluppa, basterà ricordare che fu tra i fondatori della Venerabile Confraternità del Bacalà. Per ricordare la sua intenza attività è stato istituito il Premio Letterario Nazionale per un racconto a lui intitolato che ha cadenza biennale (foto Stella Ciscato).			
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					Categorie: Libri, Storia, Fatti, editoria				
			
			
			
							
				 La guerra piace a chi non la conosce, affermava già il grande poeta Pindaro, e l'espressione divenne proverbiale; nel Cinquecento Erasmo da Rotterdam la riprese e la commentò nei suoi celebri Adagia. Dalla riflessione erasmiana, ben attenta al problema della pace, tanto che ad essa dedicò sia il primo scritto sia l'ultimo, emerge l'altra grande considerazione: chi conosce la guerra la teme.  La paura della più tragica delle attività umane che comporta lutti e distruzioni perché con essa, diceva papa Pio XII:" Tutto è perduto", dovrebbe accompagnare l'uomo in qualsiasi luogo egli si trovi.  Promuovere la pace, considerando il male della guerra, è la preoccupazione prima della nuova pubblicazione 1915-1918 La Grande Guerra della povera gente che Galliano Rosset ci propone per i tipi dell'Editrice Veneta e la cura di Nico Veladiano, con Interventi di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale Veneto e Francesco Pretto, presidente del Consorzio Pro loco Astico Brenta. Il libro è stato presentato a Monticello Conte Otto e sarà riproposto martedì 20 dicembre in Sala Stucchi a Villa Tacchi (Viale della Pace, 89)			
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			La guerra piace a chi non la conosce, affermava già il grande poeta Pindaro, e l'espressione divenne proverbiale; nel Cinquecento Erasmo da Rotterdam la riprese e la commentò nei suoi celebri Adagia. Dalla riflessione erasmiana, ben attenta al problema della pace, tanto che ad essa dedicò sia il primo scritto sia l'ultimo, emerge l'altra grande considerazione: chi conosce la guerra la teme.  La paura della più tragica delle attività umane che comporta lutti e distruzioni perché con essa, diceva papa Pio XII:" Tutto è perduto", dovrebbe accompagnare l'uomo in qualsiasi luogo egli si trovi.  Promuovere la pace, considerando il male della guerra, è la preoccupazione prima della nuova pubblicazione 1915-1918 La Grande Guerra della povera gente che Galliano Rosset ci propone per i tipi dell'Editrice Veneta e la cura di Nico Veladiano, con Interventi di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale Veneto e Francesco Pretto, presidente del Consorzio Pro loco Astico Brenta. Il libro è stato presentato a Monticello Conte Otto e sarà riproposto martedì 20 dicembre in Sala Stucchi a Villa Tacchi (Viale della Pace, 89)			
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Un libro sulla guerra… per rifiutarla
Sabato 17 Dicembre 2016 alle 10:30 La guerra piace a chi non la conosce, affermava già il grande poeta Pindaro, e l'espressione divenne proverbiale; nel Cinquecento Erasmo da Rotterdam la riprese e la commentò nei suoi celebri Adagia. Dalla riflessione erasmiana, ben attenta al problema della pace, tanto che ad essa dedicò sia il primo scritto sia l'ultimo, emerge l'altra grande considerazione: chi conosce la guerra la teme.  La paura della più tragica delle attività umane che comporta lutti e distruzioni perché con essa, diceva papa Pio XII:" Tutto è perduto", dovrebbe accompagnare l'uomo in qualsiasi luogo egli si trovi.  Promuovere la pace, considerando il male della guerra, è la preoccupazione prima della nuova pubblicazione 1915-1918 La Grande Guerra della povera gente che Galliano Rosset ci propone per i tipi dell'Editrice Veneta e la cura di Nico Veladiano, con Interventi di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale Veneto e Francesco Pretto, presidente del Consorzio Pro loco Astico Brenta. Il libro è stato presentato a Monticello Conte Otto e sarà riproposto martedì 20 dicembre in Sala Stucchi a Villa Tacchi (Viale della Pace, 89)			
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			La guerra piace a chi non la conosce, affermava già il grande poeta Pindaro, e l'espressione divenne proverbiale; nel Cinquecento Erasmo da Rotterdam la riprese e la commentò nei suoi celebri Adagia. Dalla riflessione erasmiana, ben attenta al problema della pace, tanto che ad essa dedicò sia il primo scritto sia l'ultimo, emerge l'altra grande considerazione: chi conosce la guerra la teme.  La paura della più tragica delle attività umane che comporta lutti e distruzioni perché con essa, diceva papa Pio XII:" Tutto è perduto", dovrebbe accompagnare l'uomo in qualsiasi luogo egli si trovi.  Promuovere la pace, considerando il male della guerra, è la preoccupazione prima della nuova pubblicazione 1915-1918 La Grande Guerra della povera gente che Galliano Rosset ci propone per i tipi dell'Editrice Veneta e la cura di Nico Veladiano, con Interventi di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale Veneto e Francesco Pretto, presidente del Consorzio Pro loco Astico Brenta. Il libro è stato presentato a Monticello Conte Otto e sarà riproposto martedì 20 dicembre in Sala Stucchi a Villa Tacchi (Viale della Pace, 89)			
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