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Vicenza Jazz: al via venerdì 8 maggio anche il programma dei concerti al Bar Borsa

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 8 Aprile 2015 alle 23:21 | non commentabile

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Bar Borsa - Manca un mese all'inaugurazione della XX edizione del festival Vicenza Jazz, in calendario da venerdì 8 a sabato 16 maggio. Dopo la notevole partecipazione di pubblico ai concerti della stagione invernale, anche in occasione del festival jazz il Bar Borsa - al terzo posto nella classifica dei migliori jazzclub italiani per il Jazzit Award 2014 - ospiterà un programma musicale di alto livello, tale da imporsi, ma ormai è una tradizione consolidata, come un vero e proprio festival nel festival a ingresso gratuito.

Gli appassionati di jazz che vorranno "tirare tardi" - oltre l'orario dei concerti di prima serata nei teatri - potranno ascoltare al Borsa nomi di spicco e giovani sulla cresta della nouvelle vague jazzistica, artisti rappresentativi del jazz made in Italy e altri provenienti dalle più varie traiettorie geografiche, con un'attenzione particolare agli Stati Uniti e ai Paesi Scandinavi: il quartetto di Mauro Ottolini, i Side A (col sassofonista Ken Vandermark), il nuovo quartetto di Jim Black e quello di Nico Gori, il gruppo Living Coltrane (con Stefano "Cocco" Cantini e Francesco Maccianti), il trio che affianca Roberto Ottaviano, Carlo Morena e Salvatore Maiore, gli Overseas di Eivind Opsvik e Tony Malaby, Ruggero Robin con Per Mathisen e Gergo Borlai.

Il sipario si rialzerà quindi venerdì 8 maggio con una performance che attraverserà le rotte della musica latina ma anche della tradizione popolare di New Orleans, del folklore nero e dell'esotismo jazz francese, quella dei "Latolatino", un quartetto guidato dall'instancabile trombonista Mauro "Otto" Ottolini e completato da Titti Castrini alla fisarmonica, Peo Alfonsi alla chitarra e Daniele Richiedei al violino. Il talento di Ottolini, classe 1972, è ben noto: negli ultimi due anni il trombonista ha collezionato ingaggi con Vinicio Capossela, Elio, Franco D'Andrea, Enrico Rava, con cui "Otto" ha lavorato in diverse gruppi; in veste di leader con i suoi Sousaphonix - più di un volta votato come miglior gruppo italiano nei referendum specializzati - ha suonato nei più importanti festival italiani.

Mentre il giorno seguente, sabato 9 maggio, verrà lasciato ampio spazio al concerto di piazza dei Signori con Tony Allen e Daddy G., domenica 10 maggio in pedana salirà il trio Side A, capitanato da uno tra i più prolifici autori nordamericani degli ultimi decenni: il sassofonista e clarinettista statunitense Ken Vandemark, già al fianco di Peter Brötzmann e Hamid Drake. Cresciuto in Massachussets ma stabilito poi a Chicago alla fine degli anni Ottanta, presenza costante dei giri più avantgarde della "windy city", nella sua carriera ha sposato le più diverse situazioni musicali, attitudine che è sfociata nella scelta di dirigere molteplici progetti simultaneamente: Vandermark 5; Dkv trio, Free Fall, Territory Band, Cinc, Sonore, Bridge61, Schooldays, Powerhouse, sono solo alcune delle band da lui messe in piedi. Ad accompagnare Vandemark ci saranno Havård Wiik, pianista della band norvegese Atomic - ospite del Borsa lo scorso ottobre e Chad Taylor, un batterista dall'eleganza innata, capace come pochi di gestire un pur intricato equilibrio di suoni.

Lunedì 11 torna al Borsa il batterista americano Jim Black, icona del jazz "di confine": sebbene sia stimato in tutto il mondo per la sua tecnica senza limiti e lo stile ‘libero' del suo drumming, che è diventato un modello imprescindibile per i batteristi al di fuori delle metriche swing, quello che nella maggior parte dei lavori di Jim Black viene espresso è il sentimento implacabile di gioia e di invenzione che porta nelle sue performance. Personalissime doti che a Vicenza Jim Black porterà assieme a una formazione del tutto inedita, nata la scorsa estate, in occasione del Reykjavik Jazz Festival. La chimica con gli altri elementi della band (il sassofonista Óskar Guðjónsson, il pianista Elias Stemeseder e il bassista Chris Tordini) è stata istantanea e immediatamente percepibile. Il giorno successivo il concerto di Reykjavik Jim Black ha, non solo battezzato la band con il nome "Malamute" (la razza di un cane del luogo molto simile all'husky siberiano), ma ha anche deciso di programmare un tour europeo, proprio questo di maggio, che sfocerà, dulcis in fundo, nella registrazione di un omonimo album.

La serata successiva, martedì 12 maggio, il sassofonista e clarinettista fiorentino Nico Gori presenterà al Borsa il suo nuovo disco in quartetto "Il gioco dei contrasti", in allegato di recente alla rivista Musica Jazz. Nico Gori, 1975, è molto apprezzato sia Europa che in America grazie a collaborazioni del calibro di Tom Harrell, Fred Hersch, Stefano Bollani ("I Visionari"), Vienna Art Orchestra. Ad accompagnarlo alcune tra le giovani gemme del jazz italiano: il pianista Alessandro Lanzoni, vincitore del Top Jazz 2014 come miglior talento, il contrabbassista Gabriele Evangelista (che collabora stabilmente con Enrico Rava, Rita Marcotulli e si esibisce con artisti internazionali quali Chris Cheek, David Binney), quindi il batterista Stefano Tamborrino, musicista eclettico dal sound personale e grande spinta ritmica, membro fondatore del gruppo Hobby Horses con Dan Kinzelman e Joe Rehemer.

Protagonista del concerto di mercoledì 13 maggio sarà un altro gruppo tutto italiano: "Living Coltrane". Più che un omaggio è un atto d'amore, quello che il sassofonista di Follonica Stefano "Cocco" Cantini porge al gigante del jazz moderno morto nel 1967. Un progetto coraggioso che, da "Syeeda's Song Flute" a "The Inch Worm", da "Afro Blue" all'immancabile "My Favourite Things", dona nuova luce ad alcune delle più amate composizioni di John Coltrane. La musica proposta da questa formazione (che chiama all'appello Francesco Maccianti al pianoforte, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Piero Borri alla batteria) alterna atmosfere meditative a momenti di grande forza propulsiva. Un gioco di squadra per rinverdire la quanto mai sfaccettata impronta lasciata dal grande Trane che una volta disse: "Jazz is a matter of being at home".

La musica live continuerà quindi giovedì 14 e venerdì 15: giovedì con il trio "Other Shades of Blues" formato dal sassofonista Roberto Ottaviano (di recente in copertina della rivista Musica Jazz), dal pianista Carlo Morena e dal contrabbassista Salvatore Maiore (fra l'altro, direttore del dipartimento di musica jazz del Conservatorio di Vicenza); mentre venerdì 15 si torna idealmente nella Grande Mela con la band "Overseas" del poliedrico bassista norvegese, ma newyorkese di adozione, Eivind Opsvik. Proprio a New York agli inizi degli anni Duemila si è formata questa band: oltre a Opsvik ne fanno parte il sassofonista Tony Malaby (il cui primo maestro quand'era ancora ventenne è stato Dexter Gordon), Brandon Seabrook (chitarra), Jacob Sacks (piano) e Kenny Wollesen (batteria).

L'onere di chiudere in bellezza questa edizione del festival, sabato 16 maggio, sarà tutto lasciato al mix esplosivo di jazz, rock e funk che è la carta vincente del trio Ruggero Robin-Per Mathisen-Gergo Borlai, rispettivamente chitarrista italiano il primo, bassista norvegese il secondo e batterista ungherese il terzo. Ruggero Robin è chitarrista jazz di tecnica eccelsa: stimato da molti mostri sacri del blues e del jazz, ha allargato i suoi interessi anche ad altri campi musicali come il rock e il pop. Il suo talento lo ha portato ad esibirsi nel corso della sua lunga carriera al fianco di importanti artisti italiani e internazionali come ad esempio Andrea Bocelli, Bruce Gaitsch, Weather Report, Janey Clewer, Joe Diorio, Trilok Gurtu, Flavio Boltro, Giorgia, Zucchero.

I concerti - tutti a ingresso libero e fino a esaurimento dei posti disponibili - avranno inizio alle ore 22; Per le informazioni dettagliate e per la prenotazione (consigliata): www.barborsa.com, la pagina facebook Bar Borsa- Basilica Palladiana, [email protected], 0444 544583.

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