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The Framers, "Notturni": quando il jazz incontra l'arte. Nove capolavori trascritti in note.

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 11 Dicembre 2014 alle 11:22 | non commentabile

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The Framers - The Framers è un'idea che nasce dalla collaborazione tra il batterista Phil Mer, laureato in storia dell'arte ed eclettico talento dello strumento che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Pino Daniele, Malika Ayane, Francesco Renga, Pooh, e Andrea Lombardini, uno dei più originali bassisti elettrici europei, laureato in estetica musicale ed autore, insieme a Phil, delle composizioni che il gruppo propone.

Notturni, è il loro secondo progetto e nasce dall'idea di legare le musiche ad un evento in particolare: la grande mostra Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento che si terrà alla Basilica Palladiana di Vicenza dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015.

Phil e Andrea hanno scelto, assieme al curatore della mostra Marco Goldin, con il quale condividono l'interesse per l'unione delle arti, nove grandi capolavori presenti in mostra, quadri tra i più rappresentativi delle varie sezioni, tutti legati dal comune denominatore di essere notturni, e di avere quindi come tema la notte, intesa non solo come ambientazione ma anche come simbolo.

Ogni brano musicale racconta e descrive infatti un dipinto, lo accompagna e diventa colonna sonora per lo spettatore che nelle audioguide potrà ascoltarne dei frammenti di fronte al dipinto originale. Un album che è strettamente legato al percorso artistico della mostra, motivo per cui il cd fisico sarà in vendita solo ed esclusivamente presso il bookshop della Basilica Palladiana.

Notturni include due prestigiose collaborazioni vocali: Francesco Renga presta la sua voce intensa ed espressiva alle parole scritte da Marco Goldin per Notte in Provenza, brano ispirato al quadro simbolo della mostra Sentiero di notte in Provenza di Van Gogh; Annalisa Scarrone interpreta invece il brano che chiude il disco e ne costituisce la bonus track, dal momento che, essendo l'unico pezzo non abbinato ad un quadro presente in mostra, vuole essere un tributo alla notte, una canzone vera e propria.

The Framers cercano di trasferire in musica i principi poetici che caratterizzano le opere e per farlo si servono di un linguaggio musicale molto contaminato, per lo più strumentale che nasce dalla collaborazione con musicisti preparati ed eclettici: oltre 20 musicisti e tecnici hanno infatti lavorato alla realizzazione del progetto, ottenendo così una gamma timbrica molto varia.

Tutte le musiche saranno scaricabili online, da Itunes e Amazon mp3. La versione cantata da Francesco Renga di Notte in Provenza sarà presente però solo nel cd fisico acquistabile presso il bookshop della mostra, mentre nelle piattaforme online il brano sarà disponibile in versione strumentale.

 

Questi i brani che compongono il disco:

 

1. Notte in Provenza (P.Mersa/M.Goldin)

con la partecipazione straordinaria di Francesco Renga

ispirato a Vincent van Gogh, Sentiero di notte in Provenza, 1890

Otterlo, Kröller-Müller Museum

Il brano si ispira al dipinto simbolo della mostra: il celeberrimo notturno di Van Gogh, artista per il quale la notte è più viva del giorno. La musica è un crescendo ricco ed inquieto: si apre con la scoperta della realtà, delle stelle, della luna, raccontata dalla voce fortemente espressiva ed intensa di Francesco Renga che interpreta versi scritti da Marco Goldin. Si sviluppa quindi dinamica, come fosse il pennello sulla tela, attraverso una fuga strumentale inquieta che tende verso l'alto e si infiamma come il cipresso dipinto.

 

2. Doppio ritratto (P.Mersa)

ispirato a Giorgione, Doppio ritratto maschile, 1502 circa

Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia

Un doppio ritratto di discussa interpretazione ma che ha come tema l'amore e la malinconia. La musica è retta dal pianoforte, il tema è esposto dal suono languido del violino di Serafino Tedesi che si intreccia con le voci maschili e sfoga in un'improvvisazione sofferente. L'atmosfera è cameristica, gli strumenti sono acustici, il sapore è antico.

 

3. Venezia dopo il tramonto (P.Mersa)

ispirato a Claude Monet San Giorgio Maggiore, Venezia, dopo il tramonto, 1908

Cardiff, Ar fenthyg gan/prestito dell'Amgueddfa Cymru-National Museum Wales

L'acqua è l'elemento di Venezia, è protagonista nel quadro e ci invoglia a cercarne il suono in musica. Il ritmo jazz waltz ricorda l'ondeggiare delle barche, un violino imita i gabbiani e il pianoforte di Daniel Bestonzo si fa liquido. Il ritornello cantabile, romantico, mediterraneo ci immerge nell'italianità dell'ambientazione.

 

4. Nero su grigio (A.Lombardini)

ispirato a Marc Rothko, Senza titolo (nero su grigio), 1969

Washington National Gallery of Art, dono della Mark Rothko Foundation, Inc.

La musica si sviluppa sull'intervallo di due note a distanza di semitono, a richiamare la vicinanza dei due colori del quadro. L'intervallo resta costante per tutto il brano ma l'armonia muta intorno alla melodia affidata al flauto contratto di Anna Maria Dalla Valle e agli interventi di elettronica di Valerio De Paola, suggerendo sfumature e stati emozionali.

 

5. La notte di Natale (P.Mersa)

ispirato a Paul Gauguin, Notte di Natale, 1902-1903

Indianapolis Museum of Art

In questo dipinto si incontrano due opposti che in Gauguin convivono: l'inverno bretone e le figure tahitiane. Le chitarre di Valerio De Paola sostengono una melodia natalizia algida e infantile mentre tutto l'arrangiamento è sorretto e guidato da una batteria tribale e trascinante. Candore ed esotismo si incontrano.

 

 

6. Crocifissione (A.Lombardini)

ispirato a Francis Bacon, Frammento di una crocifissione, 1950

Eindhoven, Van Abbemuseum

Il quadro rappresenta una Crocifissione violenta e bestiale, la musica cerca di unire sacro e profano, con un richiamo alla scrittura contrappuntistica che poi lascia spazio alle grida alternate della tromba di Fulvio Sigurtà e il sassofono di Michele Polga.

 

7. Emporio (A. Lombardini)

ispirato a Edward Hopper, Emporio, 1927

Boston, Museum of Fine Arts, lascito di John T. Spaulding

Un harmonium suona solitario immerso nei rumori di una metropoli notturna, da questo emerge un tema di tromba con sordina che ci riporta alla vita dei jazz club della New York dipinta da Hopper.

 

8. Donna che sogna (P.Mersa)

ispirato a Antonio López García, Donna addormentata (Il sogno), 1963

Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía

Un arpeggio di piano accompagna la donna ritratta nel percorso dalla veglia al sonno. La musica immagina ciò che avviene nel sogno della donna e che nell'opera realista di Lopez Garcìa non si vede. Ritmi complessi in cui si perde l'orientamento, suoni graffianti e grotteschi, il sassofono ruvido e provocante di Michele Polga, carnalità e sospiri: questo è lo scenario del sogno.

 

9. Città al chiaro di luna (A. Lombardini)

ispirato a Caspar David Friedrich, Città al chiaro di luna, 1817

Winterthur, Museum Oskar Reinhart am Stadtgarten

Contrabbasso e batteria scandiscono i rintocchi irregolari delle campane di una cattedrale lontana, il pianoforte guida con una melodia romantica che poi lascia spazio alla voce lunare di Roberto Cherillo, scaldata dagli ultimi raggi di sole della giornata.

 

10. Notturno (A. Lombardini)

con la partecipazione straordinaria di Annalisa Scarrone

Bonus track, canzone dedicata alla notte.
Una breve storia notturna affidata alla straordinaria interpretazione di Annalisa Scarrone: una ragazza vaga dispersa in una notte innevata nella speranza di essere ritrovata e salvata. Proiezioni di ricordi si mescolano con la realtà ma la figura del salvatore non è altro che un riflesso provocato dalla luce della luna.




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