Festa della Liberazione: l'intervento integrale del sindaco di Venezia Orsoni
Giovedi 25 Aprile 2013 alle 19:27 | non commentabile
A seguire, l'interevento integrale del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, alla celebrazione della ricorrenza del 25 Aprile in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia.
"Grazie a tutti, ma soprattutto a questi giovani, che ci hanno portato la musica, che è un linguaggio internazionale di pace e di alti ideali di cultura. Celebriamo qui in Ghetto la Festa della Liberazione, sempre con grande emozione.Â
In questo luogo simbolo di una comunità che è parte della più grande comunità della nostra città . Una comunità che in un periodo in cui tutti hanno sofferto per una dittatura feroce e barbara ha sofferto più delle altre. E questo è il motivo per cui vogliamo essere qui, in occasione di questa celebrazione: dobbiamo riconoscere chi ha sofferto più di altri. Noi veneziani abbiamo saputo reagire. Venezia ha scritto parole alte nel periodo della Resistenza, ma credo che soprattutto nel Ghetto i segni siano rimasti più profondi che altrove. La Resistenza e la ricorrenza della Liberazione segnano la vera rinascita del nostro Paese, quella rinascita che non può non partire da ideali alti e condivisi, da quegli ideali che hanno spinto tante donne e tanti uomini ad opporsi ad una dittatura ad un totalitarismo che aveva imbarbarito l'Italia.È da questa spinta che sono nati gli ideali scritti nella Costituzione. Non possiamo mai dimenticare che quel che è stato riprodotto soprattutto nella prima parte della Costituzione, tutte le libertà che la Carta ci riconosce e garantisce, sono un debito che abbiamo nei confronti della Resistenza.
Le leggi - lasciatemelo dire - non sorgono se non dal sentimento della gente, e le leggi durature e forti vengono solo da questo. Dobbiamo essere grati a chi si è sacrificato per poterci trasmettere questo forte patrimonio di libertà . Il presidente della Comunità ebraica Riccardo Calimani che mi ha preceduto ha detto bene: la libertà è un bene comune, è come l'aria, ce ne accorgiamo solo quando ci manca. Dobbiamo continuare a ricordare, soprattutto ai giovani, cos'è il 25 Aprile. Il nostro impegno deve essere quello di trasmettere ai giovani questi ideali, ecco perché dobbiamo trasferire alle giovani generazioni il senso di queste celebrazioni, trasmettere questi valori. Senza questo, rischiamo una politica che si perde in meri calcoli elettorali, in trattative di basso profilo, le stesse che hanno portato il nostro Paese in una situazione non certo degna di chi si è sacrificato per questi nostri ideali. Tutti noi, oggi, dobbiamo tornare nelle nostre case e trasmettere tutto questo.Viva gli ideali della Resistenza, viva la Costituzione, viva l'Italia!"