Quotidiano | Categorie: Fatti

Eurasia: un continente da conoscere. La Voce del Sileno, anno 2

Di Italo Francesco Baldo Mercoledi 21 Giugno 2017 alle 15:27 | non commentabile

ArticleImage

Ospitiamo il diciannovesimo articolo de La Voce del Sileno. Il mondo, impariamo dalla geografia, è suddiviso in cinque continenti, ma si parla anche di una suddivisione in sei. Ognuno ha le proprie caratteristiche geografiche e antropiche sulle quale nel corso dei millenni si sono sviluppate civiltà e culture che hanno interagito tra loro, in modo diversi e talora perfino complementari. Tre sono stati fin dalla remota antichità i continenti che tra loro hanno interagito in modo notevolissimo. Africa, Asia ed Europa sono questi i continenti che fino alla scoperta dell'America nel 1492 sono stati i punti di riferimento precisi. Certamente civiltà e culture sono sorte anche nelle Americhe e in varie espressioni, anche in Australia, non certo nell'Antartide, ma esse non hanno avuto vere relazioni con i tre continenti ricordati.

Infatti, una scoperta geografica ha assunto importanza non quando alcuni navigatori o isolati esploratori hanno individuato una zona della terra prima sconosciuta, ma quando questa ha iniziato ad avere precise e costanti relazioni con il mondo/civiltà e cultura che l'hanno individuata.

Europa, Asia e Africa sono zone della globo terrestre che sempre sono state tra loro in collegamento. Vari tipi di collegamento, da quello delle emigrazioni dall'Africa verso l'Europa e l'Asia che si perdono nella notte dei tempi, a quelle sicuramente precise che a partire dal quinto millennio avanti Cristo si sono sviluppate.

Una in particolare ha avuto sempre grande importanza è quella tra l'Asia e l'Europa tanto da far sostenere a C.G. Reuschle (1812-1875) nel suo Handbuch der Geographie, oder neueste Erdbeschreibung: mit besonderer Rücksicht auf Statistik, Topographie u. Geschichte, Stuttgart, Schweizerbart, 1858-1859 che si doveva parlare di Eurasia. Queste due parti del mondo sono saldate in modo tale da apparire come un'unica massa continentale. Tale proposta è frequentemente utilizzata nella letteratura geomorfologica e fisiografica.

Accanto a questa visione unitaria dei due continenti che interessa i geografi vi è anche e si è sviluppato in tempi recenti, un particolare attenzione nella considerazione di quale sia stata la storia, le civiltà e quindi le relazioni di vario genere che si sono sviluppate. Un punto di grande interesse per comprendere proprio i rapporti che si sono intrecciati, si intrecciano e si intrecceranno tra i due continenti è quella che dal geografo tedesco F. von Richthofen (1833-1905) che nella sua opera in cinque volumi China, Ergebnisse eigner Reisen und darauf gegründeter Studien (Berlin, D. Reimer, 1877-1911), fondatore della moderna geomorfologia, parla di una Seidenstraße, (via della seta) e più volte esamina la cultura della seta (e del cotone) la produzione e il commercio di tale tessuto e le relazioni commerciali con altri paesi, insieme a quella del the.

Le relazioni commerciali attraverso diverse "vie della seta" tra la Cina il Medio Oriente, meglio Vicino Oriente datano a millenni e si scambiava reciprocamente ogni sorta di materie prime e prodotti. Celebre il commercio del lapislazzuli dall'Afghanistan. Roma, Bisanzio, gli Arabi, i Turchi insomma ogni popolazione euroasiatica ebbe rapporti con la Cina, l'India, la Korea, ecc.

Data la lunghezza delle vie non tutti i commerciati le percorrevano, rimasto celebre è il viaggio del veneziano Marco Polo e spesso ci si limitava a brevi parti. Lungo tutta la via era in gran numero posti di sosta e con le merci viaggiavano anche i pensieri, soprattutto quelli religiosi. Fu così che il Buddhismo giunse in Cina dall'India, ma anche dall'Europa il gesuita Matteo Ricci fece addirittura conoscere la filosofia con la sua opera Dell'amicizia del 1595 (a cura di F. Mignini, Macerata, Quodlibet, 2010). In 100 sentenze tratte dai classici antichi illustrò il pensiero dell'Occidente sull'amicizia, il gesuita intendeva dare spunto ad un incontro tra le due culture, dato che su temi fondamentali esse coincidevano.

Così diversi furono gli incontri "culturali", aiutati certo da quelli commerciali che non sono mai cessati, pur tra mille difficoltà, compresa la guerra dell'oppio per ricordare, e talora anche chiusure culturali.

Venezia fu un punto di riferimento, tra i primi che cercarono relazioni con fin da quando Giovanni dal Pina de Carpine (1182 circa 1252) che visitò la Mongolia, i Tartari come inviato di papa Innocenzo IV. Con la sua Historia Mongalorum certo meno nota de Il milione di Marco Polo, consentì di conoscere meglio quei lontani paesi. Dal seicento in poi difficile ricordare tutti i volumi che parlano delle complesse relazioni nell'Eurasia.

MA

Il sapere non ha mai termine e le indagini continuano, scoprendo continuamente che le vie della seta riservano sempre grandi novità. E'merito della recente pubblicazione del volume EURASIAE Venezia e le Vie della seta tra passato e presente (Vicenza, editrice Veneta) a cura di Giovanni Pedrini fornirci ulteriori conoscenze. EURASIAE è il quinto volume della collana Hodoeporica promossa da ricercatori dell'Università Cà Foscari di Venezia e altre e le ricerche, favorite dalla Regione Veneto, e coordinate da Nico Veladiano, aiutano a comprendere la storia dei rapporti Oriente-Occidente e ciò sempre con una visuale di incontro culturale che favorisca ogni altra relazione-

I saggi che vengono presentati in questo volume, assolvono con chiarezza il loro compito e si "svelano" un mondo di cui abbiamo sentito parlare, ma che non consociamo, data anche la sua vastità, in modo preciso. Cosi G. Bellingersi, Voci ed echi delle "vie della seta"; G. Pedrini, Un'altra Via per l'Oxiana. Esperienze di ricerca nel Pami afghano; G. De Zorzi, A Bukhara in cerca dei dervishi; A. Casalini, Archeologi cinesi alla riscoperta del buddhismo nel regno di Kucha; N. Imoli, La Collina Turchese nel deserto dei Gobi, C. Zanier, Tre spedizioni italiane in india e in Cina nel 1859, ci accompagnano con le loro ricerche stimolando in noi quella curiosità che, come diceva Aristotele nel Libro i della Metafisica è il vero motore della conoscenza.

Tutti i saggi pongono in chiara evidenza quanto sia necessario Approfondire ulteriormente le nostre conoscenza sulla vie della seta e ciò proprio in un'epoca nella quale il governo della Cina propone una nuova via della seta, non più con cammelli, dromedari e fatiche immani, ma con i nuovi mezzi di trasporto, quella ferrovia che aprì il mondo a viaggi più comodi, o perlomeno con la possibile maggiore facilità di raggiungere anche a scopo di turismo, oltre che scientifico, commerciale ecc, i paesi più lontani e pensare ad un mondo aperto a tutti, ma quando mai lo è stato veramente!

Solo l'intrecciarsi delle vie, la possibilità di un vero dialogo tra le diverse identità contribuirà a quella prospettiva di pace cui l'uomo aspira, e che solo con disponibilità si può raggiungere.

Leggi tutti gli articoli su: La voce del Sileno



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network