Commemorazioni Cima Vallona, Donazzan: pretendiamo scuse dalle istituzioni altoatesine assenti
Lunedi 1 Luglio 2013 alle 19:14 | non commentabile
Elena Donazzan (Pdl)  - “Sono pienamente a fianco del mio capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond nel chieder conto dell’assenza dei rappresentanti delle Istituzioni dell’Alto Adige nel corso della commemorazione di Cima Vallonaâ€.Così afferma l’assessore regionale alle politiche del lavoro Elena Donazzan dopo che il capogruppo del Pdl Dario Bond ha denunciato pubblicamente l’assenza delle Istituzioni altoatesine alla commemorazione di Cima Vallona a San Nicolò Comelico in provincia di Belluno.
Ieri mattina infatti autorità civili e militari hanno ricordato la strage del 25 giugno 1967 ad opera del Bas (Befreiungsausschuss Sudtirol) che costò la vita e il ferimento di alcuni militari.
“Mentre Dario Bond presenziava al ricordo delle vittime di quel vile attentato perpetrato da terroristi separatisti anti-italiani, io ero sul Pasubio a ricordare chi l’Italia la fece con il sacrificio della vitaâ€.
“Ritengo che noi che amiamo l’Italia, che vogliamo Istituzioni degne di rappresentare quegli italiani che in tempi diversi dal Pasubio a Cima Vallona fecero e difesero l’Italia, dovremmo indignarci con forza. Dobbiamo questa indignazione anche a quei soldati che oggi rappresentano l’Italia nel mondo e a quei cittadini che chiedono che le Istituzioni italiane siano rispettose e all’altezza del ruolo difficile di far rispettare a loro volta ciò che l’Italia rappresenta nel mondo in un momento così difficileâ€.
“E’ intollerabileâ€, prosegue Donazzan, “che una Regione italiana guardi con benevolenza a quanti non hanno mai preso le distanze da quel vile atto di terrorismo che costò la vita a chi vestiva la divisa del nostro esercito in Patriaâ€.
“Dobbiamo pretendere scuse ufficiali per questa colpevole assenza. Scuse che devono essere formalizzate non tanto e non solo alla Regione Veneto, pur presente, ma soprattutto ai familiari “imorali†di quei soldati, carabinieri, alpini, finanzieri e incursori dell’Esercitoâ€.