"Bartolomeo Cincani detto Montagna. Dipinti", pubblicato il nuovo studio monografico
Giovedi 11 Dicembre 2014 alle 11:07 | non commentabile
ComunicaMente - È giunta finalmente a conclusione dopo un lavoro pluriennale la realizzazione della nuova monografia sul pittore Bartolomeo Montagna (1447 c.-1523), dal titolo Bartolomeo Cincani detto Montagna. Dipinti", di cui da tempo nel mondo degli studi si avvertiva l'esigenza. Frutto di un progetto di studio e valorizzazione della figura dell'artista, genius loci della cultura figurativa vicentina del secondo Quattrocento e primo Cinquecento, ma anche esponente di prima grandezza della pittura veneta del periodo, il volume, promosso dai Musei Civici di Vicenza e pubblicato dalla casa editrice Zel di Treviso, è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona.
Sotto il profilo scientifico, l'opera si avvale della collaborazione di insigni studiosi d'arte, quali il prof. Mauro Lucco, autore della monografia, Ordinario della cattedra di Storia dell'Arte Mediovale e Moderna dell'Università di Bologna, noto specialista del Quattrocento veneto, che conta nel campo numerose e importanti pubblicazioni, e del prof. Giovanni Carlo Federico Villa, docente presso il Dipartimento di Arti visive dell'Università di Bergamo, esperto dello stesso periodo e curatore, insieme a Lucco, delle recenti mostre su Antonello da Messina e Giovanni Bellini presso le Scuderie del Quirinale e di quella di Cima da Conegliano a Conegliano, cui si devono parte dei testi del catalogo. Mentre alla dott.ssa Manuela Barausse, archivista della Curia patriarcale di Venezia, si deve il corposo regesto dei documenti, ricco di 123 numeri.
La pubblicazione ha il merito di venire a colmare una lacuna ormai avvertita nel panorama degli studi sull'arte veneta dei secoli XV e XVI, fornendo di Montagna un profilo completo e aggiornato, commisurato alla sua effettiva statura artistica, che non ha purtroppo conosciuto nel tempo una "fortuna critica" adeguata.
A distanza di circa cinquant'anni dall'importante studio dedicato all'artista da Lionello Puppi (Neri Pozza, 1962), il volume attuale si configura come una monografia aggiornata e rivista sul pittore, un corposo lavoro (471 pagine) che dà conto, attraverso la rivisitazione dell'intera bibliografia sull'argomento, del progresso degli studi intercorsi. Oltre a pubblicare nuovi documenti, la monografia aggiorna ubicazioni e precisa provenienze delle opere, rivedendone in modo sostanziale attribuzioni e cronologie, anche alla luce dei recenti restauri effettuati su opere del maestro. E giunge in conclusione a rivalutare, nel suo complesso, la personalità del pittore, anche nel ruolo di ottimo frescante, autore nei primi decenni del Cinquecento a Verona e a Padova di alcuni cicli di affreschi tra i più importanti del Veneto.
All'introduzione di Maria. Elisa Avagnina, già Direttrice dei Musei Civici e all'ampio saggio iniziale di Lucco sulla figura dell'artista, fa seguito il catalogo dei dipinti autografi, costituito da 103 schede ordinate cronologicamente, seguite dall'elenco delle opere perdute e circa 60 schede di opere espunte e altrimenti attribuite. Completano il volume gli apparati scientifici costituiti da indici e bibliografia. Il testo è corredato di riproduzioni a colori di tutte le opere in catalogo (tranne rarissimi casi di proprietà private e opere di ubicazione ignota), frutto di un'impegnativa ricerca iconografica presso musei e istituzioni italiani ed esteri, nonché collezionisti privati, oltre che, in alcuni casi, di specifica campagna fotografica, curate dalla società ComunicaMente di Bologna, responsabile anche del coordinamento progettuale. Particolare cura è stata posta, grazie anche alla disponibilità dell'editore, nella realizzazione della veste editoriale, che richiama nel formato e nell'impostazione quella dei volumi del Catalogo scientifico delle collezioni della Pinacoteca Civica di Vicenza, recentemente editi a cura dei Musei Civici con il sostegno della Fondazione Roi, mantenendo così una continuità di linea editoriale.
Per meglio presentare al pubblico il nuovo studio monografico è stato predisposto un apposito ciclo di conferenze (gratuite e con inizio sempre alle 17.30), che si terranno presso il salone del piano nobile de Palazzo Chiericati.
L'iniziativa intende offrire dunque l'opportunità di conoscere più da vicino uno dei più importanti e significativi artisti vicentini del secondo Quattrocento e primo Cinquecento, purtroppo poco noto, se non misconosciuto, al di fuori della ristretta cerchia degli specialisti, ma in grado certamente di suscitare inattese sorprese e grandi suggestioni anche in un pubblico più vasto. Il primo dei cinque appuntamenti è previsto per sabato 18 ottobre con la presentazione del volume da parte dell'autore e di Peter Humfrey, Professor emeritus dell'Università di S. Andrews, la più antica e prestigiosa università della Scozia. La seconda conferenza, prevista per venerdì 31 ottobre, curata da Giovanni Carlo Federico Villa tratterà Di taglio e colore, l'arte di Bartolomeo Montagna, mentre alle Iconografie di Montagna sarà dedicato l'incontro tenuto da Fernando Rigon venerdì 14 novembre. Il testimone passerà quindi, il 28 novembre, a Maria Elisa Avagnina che ci parlerà di Montagna e San Bartolomeo, la "cappella Brancacci" vicentina. A chiudere la rassegna saranno venerdì 12 dicembre il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, Emilio Alberti, Mauro Zocchetta e Giovanni Carlo Federico Villa, che con Il Montagna che verrà , apriranno una finestra su scenari futuri, relativi alla progettata sistemazione museale delle pale di San Bartolomeo, ideale punto di partenza insieme al volume appena edito, per l'allestimento di una rassegna espositiva finalmente dedicata all'artista, di cui da tempo si parla, ma mai finora realizzata.