“Alcesti. O del suono dell’addio”: le coreografie di Stefano Mazzotta al TCVI
Giovedi 19 Marzo 2015 alle 16:11 | non commentabile
Teatro Comunale Città di Vicenza - Il prossimo appuntamento della rassegna sperimentale Luoghi del Contemporaneo-Danza dedicata alla coreografia e alla danza di ricerca dei nuovi autori, in scena al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, è in programma sabato 21 marzo alle 20.45; lo spettacolo è "Alcesti. O del suono dell'addio" presentato dalla Compagnia torinese Zerogrammi, coreografie di Stefano Mazzotta, uno spettacolo molto intenso per rappresentare con dieci danzatori lo struggimento del monologo di una donna sospesa tra la vita e la morte, la mitica Alcesti, in un soliloquio sull'essenza del ricordo e sulla verità delle cose.
Luoghi del Contemporaneo-Danza è una stagione promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, che cura la direzione artistica, e con l'importante sostegno di Veneto Banca.
"Alcesti. O del suono dell'addio" è parte del progetto "Suite Alcesti", una riscrittura dall'Alcesti di Euripide, alla cui realizzazione Zerogrammi è impegnata a partire dal 2014. Il racconto dell'eroina euripidea è declinato in due capitoli distinti e complementari diretti dal coreografo Stefano Mazzotta, due creazioni l'una evoluzione dell'altra che affrontano, passando per l'opera di Euripide, i temi dell'addio amoroso, del sacrificio e della morte, motivi ricorrenti nella letteratura di tutti i tempi. Ma esiste ancora posto per l'idea di sacrificio nella pedagogia contemporanea? Siamo ancora in grado di percepire la poesia struggente insita nell'addio, pur se disabituati al sentimento di lontananza? Cos'è Amore nell'era della società liquida? Alcesti interviene a dar corpo e suono a questi interrogativi, appellandosi alla poesia, lingua della bellezza e del dolore, lingua della salvezza e della speranza, lingua universale e capace di travalicare le epoche e le differenze culturali.
Il primo capitolo dell'opera "Alcesti. O del rumore dei pensieri" ha debuttato in Germania nell'aprile 2014 in collaborazione con il Teatro Statale di Osnabrueck e con il suo corpo di ballo. In febbraio 2015 è andato in scena il secondo e definitivo capitolo, "Alcesti. O del suono dell'addio" realizzato in collaborazione con Luft Casa creativa, Teatro Nuovo Torino e Agorà Coaching Project, che sarà presentato al Teatro Comunale di Vicenza Vicenza il 21 marzo prossimo.
Il progetto, regia e coreografie, è firmato da Stefano Mazzotta, con la collaborazione all'allestimento di Chiara Guglielmi; gli interpreti sono Chiara Guglielmi, Chiara Michelini, Mariella Celia, Stefano Roveda, Tommaso Serratore e con Ensemble Agorà Coaching Project. I costumi e il progetto scenografico sono di Stefano Mazzotta, la scenografia di Fulvio Casacci, le luci di Stefano Mazzotta e Alberta Finocchiaro.
Alcesti è la narrazione di un saluto straziante e tragico tra due innamorati, topos della letteratura di tutti i tempi e di tutte le latitudini. Tragedia carica di un amore immenso, predilige il lato umano della sua narrazione, distinguendosi e allontanandosi da altri addii mitici; e così l'addio narrato da Alcesti, sposa di Admeto, è il limitare di uno spazio, la soglia di una partenza per l'ignoto in cui si insinua l'ombra di un'estrema lontananza: lo spazio infinito che separa, uno spazio non raccontato da Euripide, ma solo evocato, vuoto e colmo di silenzio assordante. Un arco di tempo impossibile da definire in termini di lunghezza, che va dal momento in cui Alcesti decide di lasciare il mondo dei vivi, fino al suo sacrificio. "È in quest'arco di tempo che trova fondamento Alcesti, monologo silenzioso, soliloquio sull'essenza del ricordo, sulla profonda verità delle cose, moltiplicato in scena da una pluralità di interpreti. Il suo linguaggio è frammentato, spezzato, ora voce viva ora eco di musiche e suoni di un addio come tanti: il rumore di cappotti indossati per uscire di casa, quello di un bacio leggero dato sulla guancia e infine un "levare" silenzioso dell'anima". (S. Mazzotta)
La Compagnia Zerogrammi propone una danza di piccoli gesti quotidiani, di dettagli minimi, invisibili, imperfetti che rivelano, pur nella loro inconsistenza, gli aspetti più profondi dell'essere umano. La costruzione del movimento è il frutto di osservazione, distorsione e ripetizione al limite del grottesco degli aspetti più fragili, assurdi e contraddittori della persona: un piccolo tic, un sussulto, un'incertezza, una distrazione sono il punto di partenza di una narrazione essenziale e di immediata comprensione che ama sovvertire i significati, creare inediti punti di vista e suggerire allo spettatore nuove logiche del pensiero. La poetica di Zerogrammi vuole restituire alla danza la leggerezza di un linguaggio diretto, colorato, poetico.
Sono fondatori e coreografi stabili della compagnia Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea, entrambi diplomati alla Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Ogni loro produzione scaturisce non solo dal lavoro in sala ma da un oculato programma di residenze coreografiche, attività di formazione e scambio di competenze tra artisti, progetti video e fotografici intorno alle tematiche narrate. Ogni azione ad esse connessa diviene un segno, una tappa di un diario di viaggio che è ricerca (anche geografica) della più efficace forma di condivisione e di un'onestà scenica costruita sulle parole urgenza e necessità .
I biglietti per gli spettacoli sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442 [email protected]) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.
Foto: Stefano Mazzotta ph